Avantasia - The Mystery World Tour 2013
16/04/13 - Alcatraz, Milano


Articolo a cura di Gaetano Loffredo
E’ una serata diversa, è una serata speciale, è una serata memorabile. Tante, troppe volte negli ultimi anni gli artisti dediti ad un certo tipo di heavy metal sono stati “relegati” al cosiddetto palco B dell’Alcatraz di Milano a causa di un numero ingente di biglietti rimasti invenduti. Tante, troppe volte il pubblico italiano non se l’è sentita di supportare la scena come invece un tempo faceva. Le cause sono davvero tutte riconducibili a quella stra-inflazionata crisi economica, perdonate l’ossimoro, che spesso appare come una scusa bella e buona per giustificare un’assenza?

Non potete neanche immaginare la nostra enorme soddisfazione (e di Live Nation Italia) non appena raggiunto il luogo dell’evento, nel vedere tutti quei ragazzi in fila formare un’enorme coda ordinata e disciplinata in attesa dell’apertura dei cancelli. Forse qualcosa sta cambiando nella mentalità, oppure è la qualità della musica proposta, e selezionata dai singoli fan, la chiave di lettura di questo inaspettato successo.

Sta di fatto che oggi Avantasia riunisce, perché dopo il flop estivo di qualche anno fa al “Rockin' Field”, qui viceversa si è di poco sfiorato il sold out: Alcatraz gremito e promozione a palco A, un binomio funzionale per un’equazione finalmente soddisfatta. Non ci saranno gruppi spalla, non ce n’è bisogno, perché come largamente preannunciato lo show di Tobias Sammet & Co avrà una durata che si aggira attorno alle tre ore: progetto rispettato fino all’ultimo centesimo di secondo. Volete sapere come sono stati impiegati questi fatidici 180 minuti?

avantasia_livereport_2013_01Toby fa il suo trionfale ingresso in un tripudio di colori poco prima delle 21:00, esordendo con una tripletta tratta dal nuovo disco: “Spectres”, “Invoke the Machine” e “Black Orchid”. Il primo ospite a stupire è Ronnie Atkins (Pretty Maids) nelle vesti di vice Jorn Lande, una voce stepitosa che, sebbene calata nel corso del live, ha sostituito in modo esemplare quella del leone norvegese. Il coro “Kiske, Kiske” si alzerà poco prima della comparsa gloriosa di Mr. Eagle Fly Free, osannato da quel momento in poi da uno stuolo di fan ululanti: nonostante l’irriverenza controllata, grandissima prova la sua, come se il tempo non fosse mai passato… certo che una “Ride The Sky” l’avremmo sentita più che volentieri. “Reach Out For The Light” e “Breaking Away” aprono al passato di Avantasia, quando le due parti della Metal Opera incantavano nell’era del power metal di nuova generazione, poi spazio ad un momento più soft con la primissima ballata “The Story Ain't Over” e l’anthem che chiude il nuovo album, “The Great Mystery”, per le quali si “scomoderà” sua santità Bob Catley (Magnum). Bob è in forma a dir poco smagliante e con le consuete movenze zigzaganti benedirà l’Alcantraz intero ogni qualvolta le luci andranno ad illuminarlo sul palcoscenico.

Celebrato con scroscio d’applausi anche l’ingresso di Eric Martin (Mr. Big), un altro pezzo da novanta, forse il cantante meno in palla del lotto ma comunque di gran classe: inappuntabile la sua prova, manca forse solo un po’ di potenza tuttavia sopperita da una presenza scenica alquanto carismatica. Manca qualcuno all’appello? Ma certo, Amanda Somersville, spettacolare nelle leading vocals del singolone “Sleepwalking” e fondamentale nei cori, Thomas Rettke (Heaven’s Gate) che ha impressionato in “Scales of Justice” e il jolly Oliver Hartmann, chitarrista preciso e voce da numero uno: come fa a ricordare tutti i più piccoli passaggi che deve cantare mentre si misura con tre ore fatte di assoli di chitarra e parti ritmiche è un mistero.

E Toby? Beh, lui è il solito animale da palcoscenico: salta, corre e schizza da una parte all’altra del palco, diverte e si diverte come quando aveva 20 anni, sermoni inclusi. Abbiamo scoperto cosa ne pensa delle pussy ballads e accolto con vibra e vibrante soddisfazione la sua idea di vendere il merchandise in un tourbus all'esterno del locale e non all'interno, l’abbiamo sentito schernire nuovamente la stampa, l’abbiamo visto prendere in giro i suoi compagni, sbagliare l’attacco di un pezzo, esibirsi in acuti straordinari, l’abbiamo visto nella veste di fotografo e a tal proposito ha strappato dalla mano di un fan la macchina fotografica compatta durante un brano per scattare tre foto, indovinate un po’? SpazioRock vi regala in esclusiva quei 3 scatti che potrete vedere alla fine di questo report: da stampare e conservare come fossero un cimelio da museo. Consigliamo però a Toby di continuare a investire il suo tempo sulla musica!

avantasia_livereport_2013_02Grande accoglienza e grande pubblico durante tutta la scaletta, in particolar modo nelle incensate e cantatissime “Promise Land”, “The Scarecrow”, “Farewell”, “Twisted Mind”. Il meglio del meglio a fine concerto con gli encore: l’indimenticabile suite “The Seven Angels” suonata per intero, l’inno autocelebrativo “Avantasia” e “Sign of the Cross”, preceduta dalla presentazione & saluti dei protagonisti della serata.

Siamo ad aprile ma voglio e devo sbilanciarmi: Avantasia è già candidato principale a “miglior concerto dell’anno”. Lo testimonia l’entusiasmo della gente, lo testimoniano suoni e luci d’alto livello, lo testimonia la qualità della musica presentata. Uno show ai massimi livelli come non se ne vedevano e sentivano da anni qui a Milano, qualcuno dirà che si tratta solo intrattenimento, ma è quello che può renderti migliore la vita, no?

Setlist:

01.Spectres
02.Invoke the Machine
03.Black Orchid
04.Reach Out for the Light
05.Breaking Away
06.The Story Ain't Over
07.The Great Mystery
08.Scales of Justice
09.What's Left of Me
10.Promised Land
11.Sleepwalking
12.The Scarecrow
13.Stargazers
14.Farewell
15.Shelter from the Rain
16.In Quest For
17.The Wicked Symphony
18.Lost in Space
19.Savior in the Clockwork
20.Twisted Mind
21.Dying for an Angel

Encore:

22.The Seven Angels
23.Avantasia
24.Sign of the Cross


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La macchina fotografica digitale con cui Tobias Sammet ha scattato le foto è di proprietà di Francesco Dellaccio (www.fotocecco.it)


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