Alter Bridge
AB III

2010, Roadrunner Records
Hard Rock

Con "AB III" gli Alter Bridge superano egregiamente la prova del 9!
Recensione di Erik Molteni - Pubblicata in data: 12/10/10

E’ proprio il caso di dirlo: finalmente l’attesa è finita! Non è infatti un mistero che la terza release degli Alter Bridge fosse uno degli album più attesi della stagione musicale. Da settimane ormai si rincorrevano sui siti specializzati e suoi fan site della band voci, anticipazioni, supposizioni ecc. sulla nuova fatica della band americana; ed in effetti non possiamo biasimare i fans, complici le crescenti prestazioni artistiche che il combo originario di Detroit ci ha regalato, e che non hanno fatto altro che accrescere l’attenzione e l’attesa attorno a questo nuovo lavoro. Una sorta di prova del nove che, va subito detto, i Nostri superano a pieni voti.

Infatti “AB III” non delude affatto l’ascoltatore anzi, rispecchia in tutto e per tutto quello che i fans della band di Mark Tremonti potevano aspettarsi: la coniugazione tra il grunge di matrice indie ed il rock duro e crudo, qui trova la sua massima espressione in un album che schianta letteralmente l’ascoltatore sulla poltrona, inchiodandolo all’ascolto dal primo all’ultimo minuto. Un album che riesce a miscelare a dovere tutte le influenze musicali della band, senza dimenticare la matrice melodica che però non è mai scontata né tantomeno fine a se stessa.

L’inizio è semplicemente esplosivo: con “Slip into the void” gli Alter Bridge mettono subito in chiaro le loro intenzioni, grazie ad un brano potente e aggressivo; giusto il tempo di riprendersi dal colpo, ed ecco il primo singolo estratto dall’album: “Isolation” è un brano duro come ben pochi altri composti dalla band, una song che legata alla precedente non può che colpire al cuore l’ascoltatore e catapultarlo nel mondo musicale della band. Gli Alter Bridge però sanno anche comporre brani più classici e la conferma arriva da “Ghost of days gone”, song dal chiaro sapore “made in Usa”, che saprà catturare i nostalgici delle sonorità tipiche del rock americano. Fin qui non possiamo che essere soddisfatti di quanto ascoltato, ma la band ha ancora parecchie cartucce da sparare: ecco allora “All hope is gone”, per chi scrive la migliore song del lotto, una perla di rara bellezza dove il country si coniuga con il vero rock blues che tante emozioni ha regalato agli amanti della musica, il tutto naturalmente amalgamato con del sano hard rock.

Se pensate che il meglio sia finito, vi sbagliate di grosso: infatti l’album continua su livelli qualitativi decisamente eccelsi, e songs come “Still remains”, “Wonderful life” e “Breathe again” (giusto per citarne alcune…) confermano la straordinaria vena compositiva della band. La chiusura viene affidata invece all’altrettanto ottima “Words darker than their wings”, song che chiude nel migliore dei modi un album veramente straordinario. Anche sotto l’aspetto della scrittura, gli Alter Bridge si confermano una band attenta alle problematiche dell’uomo contemporaneo affrontando, lungo tutte le 14 tracce della release, il difficile tema della perdita delle certezze in cui noi tutti crediamo.

Nulla da eccepire quindi: “AB III” non ha tradito le attese, e questo non può che accrescere i meriti della band, visto che non si è fatta cogliere impreparata stupendo ancora una volta critici e fans di tutto il mondo, candidandosi prepotentemente per la conquista delle scettro di miglior album metal dell’anno. Non resta dunque che catapultarsi, è proprio il caso di dirlo, nei negozi specializzati e fare proprio “AB III”: resterà nel vostro lettore per parecchi giorni…



01. Slip To The Void
02. Isolation
03. Ghost Of Days Gone By
04. All Hope Is Gone
05. Still Remains
06. Make It Right
07. Wonderful Life
08. I Know It Hurts
09. Show Me A Sign
10. Fallout
11. Breathe Again
12. Coeur D’Alene
13. Life Must Go On
14. Words Darker Than Their Wings

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