Alter Bridge, Shinedown, The Raven Age - "Walk The Sky" Tour 2019
02/12/19 - Mediolanum Forum, Assago (MI)


Articolo a cura di Cristina Cannata
"Se non ci metterà troppo, l'aspetterò per tutta la vita" diceva Oscar Wilde confezionando una bellissima dichiarazione d'amore.
Una frase che esemplifica la fedele dedizione dei fan degli Alter Bridge. Assenti da poco più di due anni dal nostro paese, Kennedy e compagni tornano a presentare il nuovo nato "Walk The Sky", e la Alter Bridge "army" puntualmente risponde. Erano oltre 8 mila le facce sorridenti ieri in pellegrinaggio al Mediolanum Forum di Assago per assistere al ritorno della band di Ontario, già dalle prime ore del pomeriggio.

Un tris d'eccezione: sul cartellone oltre al nome Alter Bridge si leggono anche The Raven Age e Shinedown.

I The Raven Age li conosciamo ormai molto bene: i ragazzi londinesi, che vantano alla chitarra il figlio di Steve Harris degli Iron Maiden sanno come stare sul palco e attirare l'attenzione. L'opportunità di affiancarsi a band di un certo calibro li ha di sicuro fatti crescere molto (e molto bene) in questi termini. Scorazzano sul palco e invocano continuamente il pubblico, avendo cura di confezionare uno show potente e coinvolgente a cui il pubblico risponde molto positivamente.
 
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Qualche minuto di cambio palco e appaiono quattro giganteschi e luminosissimi punti esclamativi a introdurre gli Shinedown. Il quartetto di Jacksonville, dopo una breve intro, esplode tra le luci con la sua "Devil", primo singolo estratto dell'ultima fatica in studio "Attention Attention" pubblicato nel 2018. Brent Smith e compagni impostano subito il tiro dello spettacolo: energici e impattanti, dialogano con il pubblico che diventa parte attiva dell'intero show. I musicisti, come palline impazzite del flipper, rimbalzano ora a destra ora a sinistra, su e giù senza tregua e senza il minimo cenno di fiatone. La scaletta è breve ma intensa, giustamente equilibrata tra la recente uscita e la loro perla "The Sound Of Madness": "Diamond Eyes", "Second Chance" e "Sound Of Madness" sono delle piccole gioie a cui si aggiundono anche le potenti e più impattanti "Enemies" e "Cut The Cord". Emozionante il momento di "Get Up" in cui il forum si illumina con le torce dei cellulari e un po' di poeticità.
Sulle note di "Brilliant" la band ringrazia e si defila, non prima di aver sventolato la bandiera italiana e aver ringraziato a dovere i presenti.

Alle 21.00 spaccate le luci si spengono per favorire l'illuminazione di quattro mega led sul fondo del palco: è tempo di Alter Bridge.
Tremonti, Marshall e Phillips si posizionano ai loro posti di combattimento, tra le urla d'entusiasmo e qualche ciocca di capelli che si stacca all'arrivo di Kennedy. L'inizio dello show replica esattamente l'inizio di "Walk The Sky": l'intro "One Life" introduce "Wouldn't You Rather", che infervora ancora di più l'animo dei presenti. Bastano poche canzoni per accorgerci che gli Alter Bridge non avvertono minimamente l'affaticamente che un mestiere come il loro può comportare: tantissima è l'energia che fanno partire dal palco e che si diffonde a macchia d'olio in sala. A ruota si susseguono "Isolation", "Come to Life" e "Pay No Mind", un tris travolgente per i fan che iniziano a rimbalzare su e giù con una certa veemenza.
Kennedy, Tremonti e Marshall corrono da una parte all'altra del palco senza avere troppa cura di chi deve presidiare una certa zona  La scaletta scorre molto, forse troppo, velocemente senza avvertire la minima necessità di qualche momento di pausa. Una scaletta che tocca i cinque capitoli della loro carriera, con una punta di preferenza per "Walk The Sky" (naturalmente) e "Blackbird" (immancabile). I fan degli Alter Bridge dimostrano essere dei fedelissimi e appassionati amanti: cantano ogni pezzo dall'inizio alla fine, recitando a memoria i testi con assoluta risolutezza.
Emozionante il momento di "Watch Over You", eseguita non esclusivamente in acustico, sorpresa inaspettata.
Gli Alter Bridge non si lasciano andare a nessun calo: le esecuzioni sono impeccabili, Tremonti è la stessa garanzia di sempre e Kennedy lo segue a ruota, con un'interpretazione vocale impeccabile.
Il palazzetto esplode con "Blackbird" e "Open Your Eyes", trascinata dalla folla con i suoi coretti. E' qui che il cantante si lascia ad una dichiarazione "E' lo show migliore di questo tour finora, grazie", terminando il set con "Metalingus". Giusto pochi secondi fuori dalla scena per poi ricomparire con la frase di rito "Ne volete ancora?". Sì, è la risposta univoca del pubblico. Via allora con "Godspeed" ed "Addicted To Pain", per altri pochi minuti di delirio.
 
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Posano gli strumenti e si fermano sul palco a salutare i fan, a guardarli e a lanciare plettri, visibilmente soddisfatti di come sia andata la serata. Così come più che soddisfatti sono i fan. Poco da aggiungere, gli Alter Bridge, a questo punto della loro carriera, possono godere del loro meritato successo. E noi continueremo ad aspettarli, sicuri che non ci metteranno mai troppo a proporci nuove emozioni con la loro musica.
 
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Setlist Alter Bridge
Wouldn't You Rather
Isolation
Come to Life
Pay No Mind
Ghost of Days Gone By
My Champion
Native Son
Rise Today
Dying Light
Cry of Achilles
Waters Rising
Watch Over You
Blackbird (introduced by a snippet from Beatles' Blackbird)
Open Your Eyes
Metalingus
Encore:
Godspeed
Addicted to Pain 



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