Green Day
American Idiot

2004, Warner Music
Punk Rock

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 12/12/12

Non è semplice crescere senza un padre. Non è semplice vivere in uno squallido appartamento, in un paese senza nome nelle campagne americane, con una madre che si droga e non si prende cura del proprio figlio. Un figlio senza identità, senza valori. Potrebbe essere il figlio "di una pistola", un teppistello, a son of a gun, ma a lui piace definirsi come il figlio della rabbia e dell'amore, the son of rage and love. Con rancore, curiosità, angoscia, ingenuità e furbizia, la personalità di Jimmy pervade ogni traccia di "American Idiot", percorrendo strade desolate, metropoli caotiche e prati sconfinati.


"American Idiot" è più di un concept album, potrebbe essere definito come un triplo concept album o direttamente come una punk rock opera. "American Idiot" narra le vicende di Jimmy, il dannato protagonista in cerca di valori, e contestualmente la denuncia sociale americana contro le recenti vicende internazionali. I principale temi trattati sono tre.


La collera contro i politici, la corruzione, la guerra. Gli interessi nascosti diventati presupposti per compiere il massacro in Iraq. Una nazione, quella americana, in crisi di valori, proprio come Jimmy, e dove, come nel resto del mondo, la politica non riesce a coinvolgere la società nel modo che vorrebbe. Nel 2004 (anno di pubblicazione del disco), tra terrorismo reale e psicologico, l'america perdeva a poco a poco la sua identità. Una crisi che dura ancora attualmente, ma ad occupare la casa bianca oggi è un uomo che di sicuro gode di maggiore fiducia rispetto al suo predecessore. L'album è quindi una delle tante forme di protesta contro l'era Bush, e tale protesta è cantata con il classico velo di ironia da Billie Joe Armstrong, che però aggiunge rabbia vocale e sonora rispetto a quanto possiamo apprezzare in "Warning" o in "Nimrod". "American Idiot" è una grande svolta artistica, categorica e determinata, grazie alla quale i Green Day ottengono grandi consensi e milioni di fan che si immedesimano negli ideali del nuovo disco.


Il tema del viaggio inteso come crescita interiore, da sempre un classico della letteratura e della musica. Jimmy è un personaggio controverso che ad un certo punto della sua giovane vita sceglie di abbandonare il suo mondo vuoto e di scappare. La sua formazione passa attraverso litigi, risse, droga, desolazione, amore per una ragazza sconosciuta, fino a quando si rende conto che ritornare a casa per prendersi cura della propria madre in difficoltà sarebbe la scelta migliore. In "Homecoming", Jimmy ripercorre le sue esperienze tra momenti euforici e strazianti, urlando il suo disprezzo per la società che non lo accetta e nella quale non sa inserirsi, ma in modo meno violento rispetto ai toni rabbiosi dell'iniziale "Jesus Of Suburbia", perchè l'amore per la ragazza ribelle, della quale non saprà mai il nome, lo ha cambiato per sempre. Jimmy infine seppellisce l'orgoglio che lo aveva elevato a eroe della quotidianità e torna a casa: pensa a quella ragazza di cui si era innamorato, e, più maturo, ritorna nel luogo dove la sua rabbia era sfociata in un mare di problemi: ora che ha fatto un passo indietro, è cresciuto ed è pronto per risolverli.


Il terzo tema è più un'interpretazione personale, e cioè il tema della solitudine. Jimmy è solo, non ha modelli a cui ispirarsi per crescere e diventare un uomo, e crea un idolo di se stesso da cui trae appoggio e commiserazione. In "American Idiot", Jimmy è al centro del ciclone, ma non ne vuole uscire e ogni decisione è importante, ma una volta spenta l'euforia generata da fattori esterni, il ragazzo scopre di essere solo, in un mondo costellato di difficoltà: "I walk a lonely road - The only one that I have ever known... I walk alone". Solo contro tutti, contro sua madre, contro i suoi amici che in realtà disprezza, contro il sistema, contro la ragazza che ama, Jimmy cresce e capisce cosa è importante per se stesso.


"American Idiot", da cui è stato già pubblicato un Musical di Brodway, è un album completo, dal sound punk rock deciso, corposo, un urlo musicale, ma in alcuni brani i punti di forza sono le dolci note del pianoforte, che accompagnano i tratti più riflessivi ed emotivi. Grandi singoli come "American Idiot", "Jesus Of Suburbia", "Holiday", "Boulevard Of Broken Dreams", "Wake Me Up When September Ends" e "Whatsername" si fondono a meraviglia con tutti gli altri brani, in cui anche le B-Sides "Shoplifter", "Too Much Too Soon", "Governator", "I Fought The Law", "Favorite Son" sono sfumature che conferiscono maggiore spessore ai temi sociali e adolescenziali trattati. Un disco che unisce più generazioni che condividono sentimenti quotidiani. Dalla rabbia e dall'amore nascono canzoni di speranza e di riflessione, di cui non ci si stanca mai.





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