Green Day
¡Dos!

2012, Warner Music
Punk Rock

Tanta carne al fuoco. Tantissima carne al fuoco. Troppa carne al fuoco...

Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 13/11/12

"¡Uno!" ha potuto contare sul beneficio del dubbio: album discreto, ad ogni modo orecchiabile, in certi punti persino divertente, poteva essere considerato un punto di partenza quantomeno interessante. La trilogia voluta fortemente da Billie Joe Amstrong e soci è ora giunta al secondo capitolo, ma la strada inizia a far notare qualche crepa di troppo.


"¡Dos!" è ricco di sfaccettature, forse anche troppo: dall'acustica e quasi demo "See You Tonight" alla frenetica "Stop When The Red Lights Flash" alle venature boogie di "Stray Heart" (uno degli episodi migliori) fino al duetto rap/hip hop di "Nightlife" è una corsa frenetica di note, decisamente più sporche rispetto a quanto sentito nel precedente capitolo. Si scriveva poc'anzi che le sfaccettature di quest'album son fin troppe, ma non perché il risultato sia dispersivo (almeno, non in maniera troppo deleteria), ma perchè ha fin troppi episodi e fin troppa poca fantasia per creare una varietà di una certa sostanza: il sound più ruvido e sporco non è sufficiente a sopperire questa carenza.


Non che non ci siano episodi ben concepiti (la conclusiva "Amy", dedicata ad Amy Winehouse, è sicuramente una canzone acustica più riuscita dell'iniziale "See You Tonight"), ma il timore covato ma non espresso all'epoca di "¡Uno!" si è palesato: tanta carne al fuoco, e solo alcuni bocconi sono cotti a dovere. Vien da chiedersi, ora che ci sono più elementi per valutare la scelta, se questa trilogia non sia stata una mossa avventata.


Al momento, il secondo passo effettuato dai Green Day ha procurato loro una storta che mette un po' in crisi il cammino della trilogia. non ci resta che attendere per vedere se il terzo passo sarà artefice o meno della slogatura definitiva.





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