SpazioRock presenta: Through Her Eyes #1
Con la scrittrice Costanza Colombo andiamo alla scoperta dei protagonisti dei Concept Album più emozionanti del rock


Articolo a cura di Costanza Colombo - Pubblicata in data: 05/05/13

“Through Her Eyes” è una rubrica mensile volta all'approfondimento delle principali tematiche di alcuni dei Concept Album più interessanti del panorama rock-metal. Il titolo è sia un tributo a una delle canzoni più evocative di “Scenes From a Memory”, celebre disco dei Dream Theater scelto come primo della serie, che una sorta di sintesi di quello che aspetta il lettore. La rubrica non segue infatti un taglio giornalistico tradizionale, bensì è una sorta di rielaborazione romanzata dei testi delle canzoni e degli elementi chiave del Concept attraverso lo sguardo dell'autrice. Chi è familiare con l'Album in questione noterà infatti come tra le righe si celino numerose citazioni delle liriche che lo costituiscono.

Il testo a seguire intende mettere in evidenza sia il senso di ciclicità dell'esistenza umana, tema ricorrente nei lavori dei Dream Theater, che la profondità del legame che si instaura tra Nicholas e Victoria, ovvero i protagonisti della trama su cui si fonda “Scenes From a Memory”. Comprendere il rapporto tra i due aiuterà il lettore (e ascoltatore) ad apprezzare al meglio il complesso intreccio emotivo e narrativo su cui si basa uno dei più brillanti gioielli lirici dei nostri giorni.


THROUGH HER EYES #1: SCENES FROM A MEMORY

 

La storia su cui si basa “Scenes from a Memory” è la narrazione della terapia di regressione (Regression) di un uomo di nome Nicholas. Egli è ricorso all'ipnosi per far luce su di una serie di sogni ricorrenti che lo turbano. Il soggetto di tali visioni notturne è una giovane donna, Victoria, a cui si sente legato in maniera inspiegabile. Ella, vissuta all'inizio del secolo scorso (Overture 1928), gli appare ogni notte in un'ambientazione a lui stranamente familiare (Strange Déjà Vu). La ragione per cui Victoria perseguita l'uomo è rivelargli la verità sia riguardo alla propria morte che alle cause che hanno condotto alla tragedia. La giovane ha scelto proprio Nicholas poiché, come questi capirà alla fine della prima sessione di ipnosi (Through Ny Words), egli è la propria reincarnazione. I due dividono quindi la stessa anima, motivo per cui Nicholas sente una tale affinità con lei. Resosi conto di ciò, l'uomo è ancor più incuriosito dalla misteriosa vicenda della donna e inizia a condurre ricerche sul passato grazie alle quali scopre che Victoria è stata assassinata (Fatal Tragedy). E' a questo punto della storia che Nicholas giunge alla conclusione che soltanto lo scoprire tutta la verità sul conto dell'omicidio potrà liberarlo dall'ossessione per Victoria e restituirgli la pace. Tornato in regressione, l'uomo viene a conoscenza della cronaca dell'assassinio così come era stato riportato da un giornale dell'epoca e scopre che si è trattato di un delitto passionale (Beyond This Life). Secondo l'unico testimone presente sulla scena del delitto, dopo aver ucciso Victoria, Julian Baynes, si è tolto la vita. Risvegliatosi, Nicholas compie una sorta di pellegrinaggio alla tomba di Victoria. Al cospetto della crudeltà di cui è stata vittima la donna, la cui storia sta vivendo attraverso i suoi occhi (Through Her Eyes), egli resta profondamente turbato, come se avesse perduto una persona che amava. Per tale ragione inizia a riflettere sul tema della morte, la peggiore delle sue paure, e comprende come il dolore provato fosse necessario per accettarla. Nel secondo atto della narrazione (Home), si viene a sapere che Victoria ha lasciato a malincuore Julian a causa della sua vita sregolata. A seguito di ciò, ella si lascia consolare dal fratello di quest'ultimo, Edward, il quale la seduce e diventa presto violentemente possessivo. Da questo momento Victoria sarà divisa tra l'amore provato per Julian e i sentimenti per Edward (The Dance of Eternity). Andando avanti con le sue indagini, Nicholas inizia a sospettare che Edward possa essere coinvolto nel crimine e che i due avessero una relazione (One Last Time). Una volta compresa la verità, Nicholas decide di rivelarla, così da poter far finalmente giustizia e inoltre prende consapevolezza del significato più profondo dell'esperienza condivisa con Victoria, ovvero che la morte non è la fine bensì solo una delle fasi del ciclo eterno che compone la vita (The Spirit Carries on). Nell'ultimo tassello della storia (Finally Free) ogni dettaglio mancante viene svelato e si ha la conferma che Victoria sia stata assassinata da Edward quando quest'ultimo scopre che Julian, liberatosi dalle sue dipendenze, si è riavvicinato alla giovane che in realtà non ha mai smesso d' amarlo. Volendo coprire il proprio crimine, Edward ne incolpa il fratello, inscenandone il suicidio. Terminata la regressione, Nicholas torna a casa sollevato e in pace, ignaro del fatto che l'ipnoterapista è a sua volta la reincarnazione di Edward e che quindi lo ucciderà per preservare il suo segreto.

 

 

This story ends where it all began: trama d'un ciclo.”


Washington, 1928-1999

    Un'altra notte, lo stesso incubo.
    Immersa nel sole, la facciata assisteva a occhi chiusi all'ultimo atto. Oltre la soglia, il sospiro d'uno spirito ferito a ricreare lo scenario del crimine cui nessuno aveva assistito. Nell'aura d'una fatidica luna, the Miracle, carnefice e unico testimone, aveva riscritto la scena di quel venerdì notte, spezzando due vite e compromettendone la memoria. A Edward Baynes erano bastati quattro proiettili, un biglietto e un coltello a serramanico per inscenare il suicidio del fratello Julian, the Sleeper, e incastrarlo per l'assassinio di Victoria Page, colei che entrambi amavano. 

    Nicholas e la sua ossessione ripercorsero per l'ultima volta il sentiero che saliva alla villa. Tutto gli era così familiare al punto da sentirsi intrappolato in un inspiegabile déjà vu. La ghiaia crepitante sotto le suole, l'atrio tetro e i gradini che conducevano alla stanza dove Victoria lo aspettava, tutto sarebbe presto svanito. Ormai la regressione era arrivata al termine e, una volta risvegliatosi, Nicholas non sarebbe più riuscito a tornare da lei. Durante quel viaggio nel subconscio onirico, Victoria era stata chiave e serratura della porta, ora spalancata, dietro la quale i sogni avevano fornito un senso a un'esistenza orfana di significato. Una notte dopo l'altra, i ricordi erano riemersi dal più recondito nascondiglio della comune coscienza a tratteggiare circostanze e passioni che avevano portato alla tragedia fatale. Sorreggendosi al corrimano della scala con la sinistra, Nicholas si trascinò al piano superiore. Copiose le lacrime cadevano senza un suono sul tappeto che attutiva i suoi passi. Pochi attimi ancora e poi avrebbe perduto per sempre la ragazza che viveva nei suoi sogni, lei che aveva imparato ad amare, lei a cui la disperazione aveva rubato la voce. Riluttante, Nicholas imboccò il corridoio che tante altre volte aveva percorso traboccante di trepidazione e poi si fermò sulla porta. Congestionato dal pianto, l'uomo posò la fronte contro lo stipite e il legno mutò in metallo. Nell'incanto del sogno, la porta si trasfigurò nel cancello oltre il quale sorgeva la chiesa circondata dall'erba alta e incolta. Là, nel verde, rivide la lapide dove era stato inciso l'ultimo saluto alla figlia tanto amata. Nicholas si sentì soffocare, esattamente come la prima volta in cui era stato là. Lo stesso senso di vuoto e d'irrimediabile perdita lo colsero, impedendogli di proseguire oltre. 


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    Ancora una volta, fu la voce di Victoria a salvarlo: “Nicholas...”
    L'uomo obbedì all'istintiva attrazione che la giovane aveva sempre esercitato su di lui e, varcata la soglia, si sedette davanti allo specchio nel quale ella gli si manifestava.  Come lui si sedette, Victoria apparve dietro la fredda superficie del vetro. L'una il riflesso dell'altro, l'uno la reincarnazione dell'altra, dividevano un'eternità d'esperienze e sensazioni che nessuna violenza avrebbe mai potuto cancellare. Erano due menti unite da un legame indissolubile e senza tempo.
    “Nicholas.. -ripeté Victoria- è arrivato il momento di voltare pagina.” Con il volto nascosto tra le mani, l'uomo non reagì.
    “Sii coraggioso e smetti di piangere per me, perché non ce n'è più ragione.” Stavolta il tono della giovane era così fermamente sereno che Nicholas sollevò lo sguardo umido a incrociare il suo e vi lesse un senso di pace tale da cancellare ogni dolore.
    “Adesso riesco finalmente a leggerlo.” Disse lei mostrandogli il biglietto che teneva stretto tra le mani, lo stesso di sempre.
    “Che cosa dice?” Le chiese Nicholas tergendosi il volto dalle lacrime.
    “Infine ho trovato il mio amore, infine sono riuscito a liberarmi. Non mi sento più spezzato in due. Preferirei togliermi la mia vita piuttosto che perdere te.
    “Vedi, Julian ti amava quanto tu amavi lui.”
    “E' così.” Per la prima volta, la ragazza nello specchio gli sorrise serenamente. Quella vista cancellò ogni pena, ogni scheggia condivisa nelle lunghe notti di sofferente delirio. Il conflitto che aveva lacerato il cuore di Victoria tra l'amore provato per Julian e i sentimenti nutriti per Edward perse di significato e nei suoi occhi rimase soltanto un profondo senso di sollievo. Era il medesimo moto dell'animo che Nicholas provava in quel preciso momento, la conferma che ogni visione, ogni sensazione provata, che tutto ciò che aveva vissuto con lei, aveva un significato reale, che non si era trattato soltanto di follia. Tale era la luce che irradiava il volto di Victoria, che Nicholas si sentì pervadere da un confortante senso di sicurezza. La giovane donna era finalmente libera dai suoi demoni e l'uomo si sentì a sua volta libero. Libero dalle domande a cui non riusciva a trovar risposta, libero dallo strisciante senso di irrisolutezza che l'aveva sempre afflitto. Libero dalla più grande delle sue paure: la morte.
    “Promettimi che non lascerai mai che il tuo ricordo di me svanisca.” Gli disse Victoria tendendo una mano verso di lui. Nicholas posò la destra sul vetro e sorridendo di rimando, replicò: “Non accadrà mai, so che vivrai sempre dentro di me.”

    Restarono così, uno di fronte all'altra per un lungo istante. In quell'ultimo contatto, Nicholas osservò Victoria svanire mentre la coscienza di lei fluiva in lui portando con sé ogni frammento di quella storia che egli aveva il compito di rivelare al mondo. Fu in quel preciso frangente, che l'uomo comprese appieno il senso della vita, di come essa non sia altro che un ciclico susseguirsi di morte e rinascita e di come il ritmo di tale danza eterna sia l'amore.


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    Tutto ciò avvenne giusto pochi istanti prima che un'altra voce, quella dell'ipnoterapista risvegliasse Nicholas per ucciderlo, con le stesse due parole con cui Edward aveva siglato la condanna a morte di Victoria:  “Apri gli occhi..”

    Un'altra vita, la stessa anima.


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