Kataklysm
Meditations

2018, Nuclear Blast Records
Death Metal

La death metal band canadese torna con un lavoro se non innovativo, certo potente ed ispirato, in equilibrio tra aggressione e riflessione
Recensione di Matteo Poli - Pubblicata in data: 18/06/18

«Nulla di più molle dell'acqua, nulla di più duro della pietra; eppure, la molle acqua a lungo andare scava la dura pietra», scriveva il poeta latino Ovidio un paio di millenni fa. Chi la dura, la vince. Non serve qui ricordare come i Kataklysm siano considerati da molti una delle migliori death metal combo in circolazione, oltre che una delle più prolifiche (13 album in studio in venticinque anni); sebbene nel recente passato lavori come "Prevail" e "Heaven's Venom" siano apparsi come stanchi, freddi e privi di guizzi, a partire da "Of Ghosts And Gods" le cose hanno iniziato a procedere meglio, e l'aspettativa per quest'ultimo lavoro era alta. Per chi ha seguito le vicende della band nel corso degli anni, a partire da quel lontano 1991 in cui i Kataklysm esordirono, quest'ultimo "Meditations" ci presenta una band definitavamente stabilizzata, in forma, dalle idee così chiare e dall'ispirazione fresca a tal punto da costruire un album di grande compattezza e che - in una decina di tracce - dispiega quanto di meglio il death canadese sa offrire. Forse - lo diciamo piano - ha anche trovato una line-up stabile. Ultimo arrivo è il drummer Oli Beaudoin, che ha sostituito lo storico Max Duhamel, ma nel corso degli anni si sono succeduti almeno altri cinque batteristi. Come mai tanta instabilità? In parte dipenderà dal carattere collerico e poco trattabile di Duhamel, più volte allontanato, e altrettante richiamato, prima di essere definitivamente rimpiazzato nel 2013. O forse, in parte, dallo stile che caratterizza la band sin dai propri esordi: Duhamel, come è noto, mise a punto in pieni anni '90 uno stile drumming che spinse la stampa specializzata e poi la band stessa a parlare di "Northern Hyperblast", con riferimento sia ai ritmi forsennati e brutal del blastbeat statunitense, sia alla genuina vena melodic death, genere nato proprio nel nord Europa.
Il frontman e fondatore Maurizio Iacono ci ricorda che i Kataklysm non sono mai appartenuti ad un genere solamente ma sono piuttosto ibridi e outsider.


Il chitarrista JF Dagenais, da sempre in prima linea nella fase di incisione, ha lavorato a stretto contatto col nuovo drummer Beaudoin. La band, inoltre, ha inciso l'album nel profondo delle foreste canadesi, nello studio costruito specificatamente per le esigenze di JF; perciò il processo di incisione si è svolto in modo diverso dal consueto, e non è da escludere che un po' del Mistero Senza Nome Che Vive Nelle Foreste sia scivolato tra le pieghe del disco. Anche il coinvolgimento di Jay Ruston dietro la consolle (Stone SourAnthrax) ha apportato alla band un suono davvero definito e potente.


"Meditations", come suggerisce il titolo, è un album di piglio riflessivo, in cui l'aggressione è corretta dalla padronanza e sottomessa alla struttura; ancor più che le singole tracce, salta all'orecchio la capacità di composizione dell'insieme: dall'iniziale ferocia di "Guillotine", sino alla conclusiva "Achille's Heel", di una malinconia epica e crepuscolare, questo lavoro dispiega un discorso ininterrotto, di grande compattezza stilistica. L'assalto di album come "In The Arms Of Devastation" (2006) è qui condotto ad una ratio superiore, corretto dall'altra vena dei Kataklysm, quella malinconica e lunare che arriva direttamente dalle fredde lande del Nord. Il risultato è tale che l'insieme supera le singole parti. Che sono valide, intendiamoci: "Outsider", "Bend The Arc...", "Born To Kill..." si nutrono di ritmiche brutal sincopate, tipiche del death statunitense, così come "The Last Breath...", "In Limbic Resonance", "What Doesn't Break..." vivono di suggestioni nordiche, ma ciò che rende un album riuscito non è soltanto la capacità di scrivere buoni brani, ma anche di saperli disporre con maestria lungo l'intero album: in questo, più che nel "colpo di genio" (la band, in passato, è stata spesso accusata di ripetitività) i Kataklysm si rivelano davvero abili ed è ciò che costituisce il valore aggiunto di "Meditations" e di ogni album destinato a non lasciare così presto il novero dei nostri ascolti. In autunno, la band sarà in Italia per un evento speciale, "Infernal Forces 2018", insieme ad altre death e black metal band, tra cui Hypocrisy, Impaled Nazarene ed Enthroned. 





01. Guillotine
02. Outsider
03. The Last Breath I'll Take Is Yours
04. Narcissist
05. Born To Kill And Destined To Die
06. In Limbic Resonance
07. And Then I Saw Blood
08. What Doesn't Break Doesn't Heal
09. Bend The Arc, Cut The Cord
10. Achilles Heel

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