Decapitated (Waclaw Kieltyka)
Esce oggi "Anticult", nuova fatica dei polacchi Decapitated. Siete curiosi di sapere cosa si cela dietro a questo ennesimo lavoro? Leggete le parole di Waclaw nella nostra intervista!
Articolo a cura di SpazioRock - Pubblicata in data: 07/07/17

Intervista a cura di Janine Skorupski, traduzione di Matteo Poli

 

Ciao Waclaw e benvenuto su SpazioRock. Cominciamo a parlare del tuo nuovo album "Anticult" che esce il 7 luglio, cosa significa questo nuovo album per la band?

 

Questo album significa molto per me, penso che questo album sia speciale per noi, ha una grande produzione, un suono eccezionale e ci sono buoni testi. Non so, se ascolti il nostro nuovo album, penso ci siano buoni pezzi, la voce e i suoni sono molto meglio di quelli contenuti nel nostro precedente abum "Blood Mantra". Penso che abbiamo spinto la band ad un livello superiore questa volta. L'album non è troppo lungo né troppo corto, la durata è perfetta. Vuol dire molto avere un nuovo album con la band, è importante fare interviste in questo momento, poter promuovere nuovamente la band. Ora c'è qualcosa di nuovo in corso, c'è musica fresca, non vedevo l'ora e questo è giunto con questo nuovo album, è una sensazione incredibile per la band.

 

Dalla data di pubblicazione di "Blood Mantra" sono passati tre anni. C'è un motivo particolare per cui la creazione di "Anticult" ha richiesto cosi tanto?

 

Tre anni non sono tanti in realtà. Nel senso, dipende anche da che tipo di band sei. Penso che alcuni gruppi pubblichino un album ogni anno o due, mentre band più grandi come i Gojira, o comunque band di questo livello che fanno aspettare i loro fans anche tre o quattro anni per un nuovo album. Se poi parliamo di grandi band come i Metallica o i Guns o qualcosa di simile, devi aspettare anche dieci anni per un nuovo album quindi: sai, dipende! Dipende tutto dalla band. Per me tre anni sono un lasso di tempo perfetto tra un album e l'altro, perché è tutto legato al fatto di avere nuove idee per l'album: ci vuole tempo per fare scrivere i riff, comporre i riff per le canzoni: questo richiede molto tempo se vuoi produrre un buon disco. Poi bisogna registrare, e per questo ci vogliono almeno tre o quattro mesi. Per mettere a punto i pezzi prima della registrazione e per gli arrangiamenti ne occorrono otto o nove, di mesi. Inoltre, dopo la pubblicazione del precedente album, abbiamo fatto due tour in U.S.A., uno in UK e in Europa e siamo stati in Australia: tutto ciò richiede tempo che non puoi dedicare esclusivamente a comporre musica. Per cui tutto questo prende molti mesi. Ecco perché c'è stata una pausa di tre anni. Ma credo che sia anche bello fare aspettare la gente, far venrire loro voglia di qualcosa di nuovo: per questo è bene avere una pausa tra gli album: per avere nuova ispirazione, per assicurarsi che tutti i riff che hai composto siano buoni. Qualcosa del genere.

 

Nella scena metal, siete considerati un gruppo giovane ma molto tecnico, quindi penso che le persone si aspettino sempre di più da voi? Ti senti sotto pressione a causa di tutte queste aspettative?


Sì, beh devo dire che sento questa pressione perché vedo che le aspettative continuano ad aumentare via via che pubblichiamo nuovi album. Ho imparato ad affrontare questo stress cercando di non pensare a cosa si aspettano gli altri, sapendo che molte persone ascolteranno queste canzoni e ne parleranno, faranno commenti. Naturalmente questo è presente sempre nella mia mente, da qualche parte in fondo alla mia testa; ma da sempre, da quando ho cominciato a comporre musica e suonare, cerco di non avere paura di questo, di non prendermela mai troppo per ciò che la gente dice, provando solo a concentrarmi sui miei obiettivi e sulla mia musica, sui riff che creo. Il problema più grande per me è quello di fare il miglior riff e far si che suoni il meglio possibile. Questo vuol dire stress per me. Se creo buone linee di chitarra, se creo buone canzoni non mi preoccupo di quello che le persone dicono, perché sono sicuro che se questo riff è buono, so che sarà fantastico, non mi preoccupo perché sono sicuro che molte persone lo apprezzeranno. Io cerco ogni volta di scrivere i riff migliori e che suonino il meglio possibile: so che non sono un dio Metal della composizione o di qualcosa di simile. Non sono i Judas Priest, non sono i Pantera, non sono gli Slayer, ma tu sai che cerco sempre di fare del il mio meglio.

 

Qual è stato il contributo di ciascun membro della band nel processo di scrittura di questo nuovo album?

 

Sono sempre stato io il compositore principale della band, quindi è stato così anche stavolta. Sono stato io a portare tutte le idee, tutta la musica per l'album "Anticult", ma la differenza questa volta è stato che il mio batterista Mihau (in polacca significa Michael) ha lavorando con me nel mio studio di casa, un piccolo studio, veramente piccolo. Stavamo mettendo insieme le nostre idee per fare il demo dall'album, lui viveva in casa mia. Abbiamo vissuto insieme per alcuni mesi e abbiamo lavorato duramente per arrangiare tutte le mie idee, per metterle insieme. Portavo tutte le mie idee musicali, portavo tutti i miei riff e tutti gli accordi, lui durante tuuto questo è stato il mio assistente, la mia seconda testa. Gli chiedevo di dirmi se quello che sentiva suonasse bene oppure no: questo lavor è sempre più facile lavorare insieme che da soli perchè se si lavora da soli ci si perde in pensieri: ad un certo punto non sai più se quello che stai facendo suona bene o no. Con una seconda persona diventi una squadra e Mihau, il mio batterista, per me è stato di grande aiuto, abbiamo finito questo album insieme. Voglio dire che alcune delle canzoni le ho finite io, ma lui era sempre molto disponibile nell'arrangiamento, scrivendo da solo le parti della batteria ed è per questo che l'album "Anticult" suona meglio, tutto è stato fatto come dovrebbe essere fatto. So che non parlo molto bene l'inglese, spero che tu capisca quello che sto cercando di dirti...

 

decapitatedintervista2017interno

 

Rispetto al passato, che tipo di novità porterà "Anticult"? Puoi anticiparci qualcosa, per quanto riguarda il suono, i testi o la produzione?


Allora, questo album è stato registrato in due studi diversi. Abbiamo fatto così anche per il nostro album precedente, "Blood Mantra". Abbiamo registrato la batteria a Gdansk nello studio Custom 34, uno studio nuovissimo con sede a Gdansk. Si trova nel nord della Polonia, è un posto incredibile e devo dire che è stata una buona decisione, perché in questo momento è uno dei migliori studi in Polonia ed anche uno dei migliori in Europa. Abbiamo deciso però di registrare lì solo parte dell'album, in verità solo la batteria, perché il resto, come le chitarre e le voci, ci costava troppo. Per queste parti non serve registrare in uno studio così costoso, ma la batteria è uno uno strumento dinamico e per la registrazione è necessario avere una stanza molto grande e dei microfoni speciali per garantire il miglior suono. Quindi quella di incidere in questo studio nel sud della Polonia, vicino al luogo dove vivo, ad un'ora di macchina da Cracovia. Vorrei spiegare per quale motivo è stato deciso come produrre questo album, il perché abbiamo scelto questi due grandi studios e anche le persone per registrarlo. Mi riferisco a Daniel Bergstrand, un famoso produttore, giunto dalla Svezia per microfonare e registrare al meglio la batteria. E poi Tomasz Zalewski, un produttore polacco che ha registrato le chitarre: un grandissimo produttore, un vero ingegnere del suono, che ha fatto un ottimo lavoro. Registrare insieme a lui per me è stata un'ispirazione, una cosa molto stimolante. Ha fatto un ottimo lavoro, il suono delle chitarre è incredibile così come il suo modo di lavorare. Non è stressante lavorare con lui, per questo le sessioni con lui non lo sono state affatto per me, era tutto perfetto. Un po 'di tensione c'era, ovviamente, quando abbiamo registrato le voci, perché le voci sono sempre la parte più difficile, sono la cosa più importante, più particolare, ma anche sulla voce è stato fatto un ottimo lavoro. È un produttore incredibile Tomasz Zalewski: il suo studio è molto piccolo, come uno studio di casa, non ha tante attrezzature ma ha ottime competenze ed un ottimo orecchio. Ha molto esperienza, sa cosa fare per registrare un album e sono molto soddisfatto di questa produzione. Penso che sia la migliore produzione dei Decapitated da anni.

 

Mentre tutti noi aspettiamo il 7 luglio, avete già regalato ai vostri fan un'anteprima col primo singolo "Never", un pezzo massiccio, potente come nel vostro stile. In che modo questa traccia rappresenta il nuovo album ?

 

Beh, questa è una domanda a cui è difficile rispondere. Perché la canzone "Never" è una canzone molto potente, che è costituita da una parte molto veloce e da parti lente, e illustra un po' come abbiamo lavorato per questo album. Ma se ascolti l'album vedrai che ogni pezzo è completamente diverso, che la produzione amalgama tutte queste canzoni ma che ogni canzone ha uno stile e un'atmosfera diverse Devi sapere che è stato molto difficile scegliere questa prima canzone perché chi l'ascolta può pensare che tutto l'album suoni come quella canzone e che poteva essere tutto simile a "Never" ma non è esattamente così. Possiamo dire che questo album è piuttosto vario, ha un sacco di riff e stili diversi, come sempre nello stile dei Decapiteted. Posso dire che nel nuovo album la canzone "Never" esibisce la nuova produzione, le nuove parti vocali. Così sai come suona: si tratta di dare un idea, la prima idea dell'album.

 

Dal punto di vista dei testi, quale messaggio vorresti dare con "Anticult"?

 

"Anticult" è un titolo simbolico, è il tipo di album che attacca tutti i culti, che siano istituzioni religiose, sistemi politici e tutti sistemi che dicono alle persone cosa fare, cosa devono pensare e chi o che cosa rappresentare. Ma i Decapitated mostrano in generale in questo album cosa sta succedendo nel mondo. Da un certo punto di vista i testi sono tipo quelli degli Slayer: parliamo di cose reali che succedono nel mondo, parliamo di vite e non di fantasie, mitologie o cose simili; sono cose reali quelle di cui parliamo e "Anticult" è la versione finale del messaggio anti-sistema che cerchiamo di comunicare, contro quel tipo di essere umano. Possiamo pensare da soli, possiamo essere noi stessi, noi, tutti noi possiamo pensare in autonomia. E non dobbiamo ascoltare da altre persone cosa fare, in cosa dobbiamo credere e cose simili. In realtà parla di libertà!

 

Tra pochi giorni inizierete il vostro tour. Purtroppo non c'è una data italiana... Tuttavia, sarà molto intenso e richiederà molta energia. Voi siete pronti?

 

Beh, siamo abbastanza pronti, ora pensiamo a fare una nuova Setlist per questo tour. Saremo in tour con i Vader. Questa idea è nata da due settimane, abbiamo fissato circa dodici o tredici spettacoli, non tanto tempo quindi, perchè di solito passiamo in tour uno o due mesi, quindi ci sembra come la prima volta, dopo molto tempo senza tour. Perchè ci siamo presi una pausa per registrare l'album in studio. Così per sei mesi circa non abbiamo fatto spettacoli, quindi adesso dobbiamo tornare ad avere l'attitudine giusta per andare in tour tornare a suonare di nuovo dal vivo. Ma sì, siamo assolutamente pronti per questo e so che andrà tutto bene!

 

Puoi anticipare quale nuova traccia suonerete sul palco?

 

Di sicuro faremo "Never", il primo singolo dal nuovo album che sta uscire. Poi suoneremo alcune delle vecchie canzoni, sicuramente da "Blood Mantra", sicuramente un mix di un po' di tutto dai vecchi album.

 

Prima di salutare, perché non lasciare un messaggio ai tuoi fan italiani e ai nostri lettori?

 
In questo periodo non abbiamo date italiane programmate nei tour. Devo dire che amo veramente suonare in Italia, non ci suoniamo spesso ma quando lo abbiamo fatto è sempre stato fantastico. Prepareremo un altro tour futuro, perciò sicuramente, forse anche alla fine di quest'anno, forse a ottobre o novembre, faremo un tour europeo. Non conosco ancora le date, ma spero che ci sarà l'Italia. Se non sarà alla fine di quest'anno, l'anno prossimo arriveremo sicuramente, perché faremo un altro tour europeo e balcanico che toccherà la Grecia, i paesi balcanici e l'Italia. Quindi sono certo che visiteremo l'Italia, forse in occasione di alcuni festival estivi nel prossimo anno! Spero che sarà così, spero di suonare e sarà così di sicuro!

 

Grazie per il tempo che ci hai dedicato!

 

Grazie a te, e grazie per aver dato spazio alla band!

 

 




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool