Enter Shikari (Enter Shikari)

Sziget Festival, isola della libertà e tappa importante per molti artisti in tour. Un tour che non finisce più è quello degli Enter Shikari, che arrivano a Budapest carichi, annunciando nuove date autunnali proprio nella capitale e in Europa. Prima dello show sullo Stage A38, abbiamo posto qualche domanda dei nostri fan a Rou Reynolds [RO] e Liam "Rory" Clewlow [RR], simpatici come sempre ma oggi un po’ stanchi. Ecco perché.

Articolo a cura di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 13/08/15

Il terzo giorno di Sziget Festival è quello di un ritorno molto atteso. Ben tornati qui e sulle nostre pagine agli Enter Shikari.

 

[RR] Ciao a tutti, felici di ritrovarvi.

[RO] Ciao, come va?

 

Noi bene, e voi? Vi vedo un po’ stanchi, che succede?

 

[RR] Guarda siamo arrivati di corsa dieci minuti fa e solo ora riusciamo a rilassarci un po’.

[RO] Per fortuna abbiamo qualche ora di pausa.

[RR] Rou, guarda che c’è il soundcheck da fare.

[RO] Oh sì, puoi farlo tu al mio posto.

[RR] In pratica siamo stati in questa città qui in Ungheria di cui non ricordo il nome alla festa di un nostro amico, non ricordo bene nemmeno i dettagli ma centrava un matrimonio. E, come si suol dire, abbiamo alzato un po’ il bicchiere. Tutto qui.

 

Ma avete suonato alla festa?

 

[RO] No, non credo fossimo nelle condizioni di farlo. Per cui recupereremo stasera!

 

Siamo qui per questo. In ogni caso è per voi la terza volta qui sull’isola.

 

[RR] Sì, 2010, 2013 e 2015. È un onore tornare qui, indipendentemente dal palco dove si suona.

 

Che canzoni suonerete stasera?

 

[RO] Questa domanda devi farla a Rory, io non lo so ancora.

[RR] Sì che lo sai, dai.

[RO] Ah, è vero. Faremo un mix di brani vecchi e nuovi, senza privilegiare troppo i nuovi di “The Mindsweep”. Cerchiamo di far felici tutti i fan, e anche noi stessi.

 

Riguardo all’album nuovo, quali sono state le influenze principali?

 

[RR] Probabilmente tutto tranne la musica classica, anche se la classica è un po’ in ogni genere, quindi possiamo farla rientrare nelle influenze. Pazzesco.

 

In molti ci hanno provato, e ci proviamo anche noi. Qual è l’origine del vostro nome?

 

[RR] Shikari significa ‘cacciatore’ in un linguaggio indiano molto antico. Siamo molto appassionati di leggende e posti mitici, poi ognuno a seconda dell’umore dà una versione differente del nostro nome.

 

Rory dice il vero. In molte interviste gli Enter Shikari rispondono a questa domanda giocando coi giornalisti e dando ogni volta una risposta differente, tirando in ballo Will Smith o gli alieni. Dichiaratamente, ogni risposta è uno scherzo e non è quindi attendibile. [NDR]

 

Ogni band ha un logo in cui è racchiuso un significato particolare. Il vostro è essenziale ma piuttosto chiaro.

 

[RR] Esatto. Prendi il triangolo, è la piramide del capitalismo. Il nostro obiettivo è rovesciarla, e lo raggiungeremo con la nostra musica. Il cerchio è il legame di fratellanza che unisce tutti gli abitanti di questo mondo, quando capiremo la forza di questa unione la vita sarà migliore, davvero. Sarà finalmente vita.

 

Personalmente vi seguo dal 2012, da quel controverso Heineken Jammin’ Festival a Milano coi Red Hot Chili Peppers. Da lì ho notato che state girando alla grande, fate tante date ogni anno. Com’è?

 

[RR] Certe volte ci piacerebbe essere più vicino alle nostre famiglie, non ti nascondo che la vita in tour è stressante e abbiamo bisogno spesso di fermarci per alcuni giorni per recuperare. Però è fenomenale, è ciò che abbiamo sempre sognato e ringraziamo tutti i fan che ci accolgono ovunque con grande calore.

 

Dopo stasera, dove andrete?

 

[RO] Proprio oggi abbiamo annunciato nuove date in Europa in autunno, prima però dobbiamo finire la prima parte del tour. Saremo in Germania, Olanda e Scandinavia fino a settembre, poi in UK a febbraio per molte date. Speriamo di tornare presto in Italia, è sempre una festa.

 

Grazie, a presto e buon concerto. Riprendetevi!

 

[RR] Sarà fatto.

[RO] Alla prossima!




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