Enter Shikari
Nothing Is True & Everything Is Possible

2020, So Recordings
Alternative

La band inglese arriva al sesto album in studio, spingendosi oltre ogni limite musicale e offrendo una complessa riflessione sul mondo in cui viviamo.
Recensione di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 17/04/20

Leggi qui l'intervista a Rou Reynolds

 

 

Non è un segreto che Rou Reynolds - mente e voce degli Enter Shikari - sia naturalmente dedito all'ispezione, all'osservazione curiosa e profonda della vita, che questa avvenga all'interno o all'esterno del suo corpo e della sua mente. Una sensibilità innata ed estrema che lo rende sempre spudoratamente reale o pungentemente ironico nelle descrizioni, che parli della complessità dell'interiorità umana o del mondo intorno a sé, dai temi ambientali, alla politica: tutti inestricabili. Una dote che, combinata a una penna in mano, può generare un uso dell'espressività che si avvicina al capolavoro.

 

Era il 2017 quando usciva il penultimo "The Spark", un album in cui le sonorità degli Enter Shikari si erano inoltrate in territori più morbidi, e con cui Rou si era aperto come mai fino a quel momento a tematiche intimistiche - definendolo non a caso l'album più personale della band - riuscendo a mettere nei suoi testi sequenze di parole che erano in grado di descrivere magicamente alcuni dei momenti più sensazionali per una psiche tale, quelli in cui la mente attraversa l'amore, la perdita, il panico - il tutto reso attraverso la metafora estetica di un'astronave vintage e dello spazio.

 

entershikarinothingistrueinterno2020

 

Guardando al solo mondo esterno, sono successe davvero molte cose in questi ultimi anni. Uno scenario mondiale che scopre disastrosamente le falle dell'intero sistema (la crisi europea e la Brexit, il collasso ambientale, la vita digitale che soppianta quella reale e via dicendo) e l'insostenibilità dei nostri stili di vita. Non è solo il pianeta a non riuscire più a sopportare lo stress dell'umanità che lo abita, ma anche qualche parte dell'umanità stessa, che sopravvive a ritmi incessanti, diventando avida di qualunque cosa, vivendo in modo isterico e dipendente da un pessimismo cronico ("we're apocaholics, drinking gin and tonics", canta Rou in "modern living....").
"Nothing Is True & Everything is Possible" si sviluppa su questo fondo di incertezze e fa porre delle domande: cosa è vero? Cosa possiamo fare? Noi, vittime o servi di una comunicazione pulsante, fluorescente, disordinata e rumorosa - proprio come l'artwork del disco - fino a che punto siamo artefici e abbiamo possibilità di scegliere? Riusciamo ancora a riconoscere i nostri valori fondanti? 

 

"Is this a new beginning or are we close to the end?"

 

Si apre così il nuovo album degli Enter Shikari - Rou, Rory, Chris e Rob - senza un infondato ottimismo, ma con una considerazione reale, "THE GREAT UNKNOWN". Questo album è una presa di coscienza della realtà del mondo, affrontata con consapevolezza, grandi dosi di un umorismo sovversivo e un po' di tenerezza, che si sviluppa di pari passo con un'esperienza sonora folle ed estrema. L'immaginazione musicale è lasciata andare senza freni, nella produzione meticolosa curata da Rou stesso, che sviluppa innegabilmente un legame simbiotico con questo lavoro. C'è tutto, anche un pezzo di musica classica, "Elegy For Extinction", registrata con l'orchestra di Praga, le tinte più punkish del passato di "thē kĭñg", quelle già più evolute ed elettroniche di "T.I.N.A." (there is not alternative NdR) che, alla fine, ripone le speranze nell'umanità stessa ("It's the essence of humanity to build an infinite reality"). C'è un valzer scanzonato per l'ambiente in due parti ("Walzing off the face of Earth", che contiene la ripetizione ossessiva di "Nothing is true and everything is possible"), le attitudini quasi pop di "Crossing The Rubicon" e "the pressure's on.", un'esplicita citazione da "Take To The Skies" in "Reprise 3" che recita  "And still we will be here, standing like statues"

 

Balliamo, come Rou in "{ The Dreamer's Hotel }", su questa società complicata, descrivendola, prendendola un po' in giro e guardandoci allo specchio. Gli Enter Shikari fanno lo stesso. Si spingono oltre ogni limite una volta ancora, producendo un disco coraggioso, mai così vario e che, a oggi, li rappresenta musicalmente e liricamente nel modo più completo possibile.





01. "THE GREAT UNKNOWN"
02. "Crossing the Rubicon"
03. "{ The Dreamer's Hotel }"
04. "Waltzing Off the Face of the Earth (I. Crescendo)"
05. "modern living.... "
06. "apøcaholics anonymøus (main theme in B minor)" 
07. "the pressure's on."
08. "Reprise 3"
09. "T.I.N.A." 
10. "Elegy for Extinction" 
11. "Marionettes (I. The Discovery of Strings)" 
12. "Marionettes (II. The Ascent)" 
13. "satellites* *" 
14. "thē kĭñg" 
15. "Waltzing Off the Face of the Earth (II. Piangevole)"

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool