AmbraMarie (AmbraMarie)
Una decina di giorni dopo l'uscita di "Bruciava Tutto", AmbraMarie torna a raccontarsi sulle nostre pagine attraverso le sue preferenze musicali, qualche aneddoto della sua esperienza personale e nuovi dettagli riguardo il suo secondo album, stavolta completamente in italiano e autoprodotto.
Articolo a cura di Costanza Colombo - Pubblicata in data: 14/12/16
Ciao AmbraMarie e bentornata su SpazioRock.it. La tua prima volta con noi fu nel 2009, a seguito della prematura conclusione della tua esperienza a X-Factor, poi nel 2012 parlammo del tuo primo disco "3anni2mesi7giorni" e oggi invece sei qui a raccontarci del tuo secondo disco, stavolta totalmente in italiano... cos'è cambiato di più in questi sette anni, il tuo approccio alla musica o te stessa?
 

Sicuramente sono cambiata molto io e di conseguenza è cambiato anche il mio approccio alla musica, per ascolti, esperienze ed esigenze.

 

Entrando subito nel merito di "Bruciava Tutto" (clicca qui per lo streaming), partiamo dall'inizio, ovvero dalla opener: "Diversa". In cosa la tua proposta lo è rispetto a quanto offre già il mercato?

 

Diciamo che "Diversa" non è nata per voler dimostrare/ostentare una diversità a tutti i costi, ma per rivendicare una propria coerenza, senza modificarsi per gli altri. Musicalmente parlando io non so cosa possa offrire di differente dal resto della discografia italiana, di sicuro so che quello che faccio è influenzato solamente dai miei ascolti e da quello che mi sento di fare.


Continuando a parlare di "Diversa", è evidente come tu e la ballerina protagonista del video abbiate in comune una certa passione per i tatuaggi. Quale è stato il primo? E l'ultimo?

 

Il mio primo tatuaggio l'ho fatto con mia madre, la frase della "nostra canzone" tatuata sui piedi... dolorosissimo! L'ultimo l'ho fatto a Williamsburg (NY), in un angolo di Montrose Ave nel quale ho abitato per un paio di mesi. E' sul polso, bello visibile, per ricordarmi sempre quant'è stato fondamentale quel viaggio per me.


Se non sbaglio ne hai uno che ritrae il volto di Jim Morrison. Quale sua canzone sceglieresti se avessi a disposizione un solo gettone per un juke box? Ovviamente vorremmo sapere anche il perché...

 

Sceglierei senza dubbio "Indian Summer", mi ricorda una stanza su un'isola spagnola, durante una vacanza con una persona per me fondamentale. (E notare quanto mi piaccia l'aggettivo "fondamentale"!)


Tornando invece su lidi più italici, chi è il tuo paroliere/artista nostrano preferito? Ti ha in qualche modo influenzato nella composizione delle liriche di "Bruciava Tutto"?

 

Io amo Lucio Dalla, profondamente. Ma di certo non ha influenzato la scrittura di "Bruciava Tutto". Come potrei minimamente anche pensarci?! I testi sono scritti, oltre che da me, da Raffaele D'Abrusco (bassista) e da Michele Vanelli (chitarrista), quindi ovviamente le influenze si mischiano e confondono. Certa è la forte passione in comune per gli Afterhours.


Restando al tuo secondo disco, senza nulla togliere al resto, immagino che in molti fossero curiosi di ascoltare il brano con Omar Pedrini: "Nella Stanza Buia". Cos'ha questa traccia di più speciale delle altre tanto da meritarsi un tale ospite d'onore?

 

Omar è una persona importante che abbiamo incontrato sulla nostra strada (parlo per me e la band) e sarebbe stata una figata averlo nel disco!! Così, per la prima volta, ho osato e ho chiesto ad Omar cosa ne pensasse dell'idea. "Nella Stanza Buia" ci sembrava la canzone più adatta per questo featuring, l'abbiamo fatta ascoltare allo Zio Rock e lui ha detto sì. Bellissimo. Omar è umanamente splendido.

 

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Cos'é quel nero che ricopre le pareti della stanza di cui sopra? Se non sbaglio, dalle foto che hai scelto per promuovere questa release, ti è rimasto sulle mani.. c'è forse qualche macchia, o ombra, nel tuo passato che non riesci a lavar via ma che ti ha fornito "la tempera" per dipingere questo tuo nuovo autoritratto?

 

Che bella domanda! Davvero! Ti riferisci per caso ad X Factor?! (ride, ndr.)
Se ti riferisci a quello, diciamo che guardo X Factor come si guarda una fotografia sbiadita che ti ritrae durante la comunione, mi faccio tenerezza. Però non rinnego nulla, ho cercato di fare del mio meglio una volta uscita dal talent. Se ti riferisci a me "personalmente", penso che ognuno abbia i suoi turbamenti. Ed io sono una persona particolarmente inquieta. Questo disco sono io negli ultimi due anni. Quindi è decisamente un autoritratto.


Ho letto che durante la gestazione di "Bruciava Tutto" hai trascorso un periodo a New York. Perché proprio la grande mela?

 

Così, per caso. Una notte mi arrivò un messaggio da Eva, l'amica della vita, che mi disse che aveva prenotato una data di partenza per New York, a ritorno indefinito. Sentiva di volerci andare e di dirlo a me. La mattina, dopo essermi svegliata e aver letto il messaggio, le chiesi se potevo aggiungermi al pacchetto-NY e se ci si vedeva subito per un caffè. Che poi a me il caffè non piace nemmeno.

 

Quale traccia del disco è la maggior debitrice di questo tuo soggiorno a NY?

 

"Scritta Col Veleno", quella che ho nascosto in un posto speciale, come ghost track del disco. Ho sempre adorato scoprire le ghost track. (E l'ho appena spoilerata!)


Se tu potessi scegliere tra un mese di tour in America oppure due mesi di primo posto in classifica in Italia per questo album, cosa sceglieresti?

 

Due mesi di primo posto in classifica, così suoniamo un botto e mettiamo da parte i soldi per il tour in America!


Che programmi hai per il 2017? Qualche live in più?

 

Sicuramente! Sarà tutto aggiornato sulla mia pagina Facebook. Poi continuerò a condurre Rock Tv e Undici Piccoli Indiani, la mia trasmissione radiofonica con Raff su Radio Croda.


Prima di salutarci, ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e ti lascio la parola per trasmettere un messaggio ai nostri lettori. Alla prossima!

 

Grazie a voi, mi son piaciute le vostre domande, parecchio!
Vi saluto con una frase di Eddie Vedder: "I've got this life / I'll be around to grow." ("Ho questa vita / Andrò in giro per crescere.") Baci forti. AM.




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