Ambramarie Band
01/05/09 - Arena S. Vittore, Brembate Sotto


Articolo a cura di Fabio Rigamonti

Sono d’accordo: non ha molto senso fare un live report di una cover band. Tuttavia, si può fare uno strappo alla regola quando, sul palco, ti ritrovi come cantante una concorrente di X-factor. Troppa la curiosità: sarà davvero come appare in TV o meglio? Canterà davvero così bene? Ma il palco per un’ora e mezza riuscirà a tenerlo? Vi anticipo le risposte: come in TV ed anche meglio, sì e sì.

Aveva ragione Ambramarie durante l’intervista: lo show della serata sarebbe stato un giro a 360° nella storia del rock, e ce n’è stato effettivamente per tutti i gusti: AC/DC, Kiss, Guns N’ Roses, Nirvana, Bon Jovi, Led Zeppelin… Sono solo alcuni dei nomi che, con le loro hits più famose, hanno dato la giusta scarica rock a Brembate Sotto, ridente paese della provincia orobica. Non sono neanche mancate incursioni e rivisitazioni rock di brani celebri del pop: da Michael Jackson (con “Smooth Criminal” e “Beat It”) a Madonna (“La Isla Bonita”), passando per il big hit di “Lady Marmalade”, dove una disinibita e scatenata Ambramarie ha insegnato a Pink e compagnia bella come va cavalcata a dovere un’asta del microfono, ovviamente in puro rock-style! Per quanto riguarda le cover da X-factor, non potevano mancare “Call Me” di Blondie e “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, mentre per il materiale inedito è stata proposta unicamente “I Don’t Mind”, un’energica canzone più punk che rock, introdotta provocatoriamente da Ambramarie dicendo che sfidava le radio a passare questo pezzo, e che se anche non lo facevano a lei non gliene fregava nulla, come dice appunto chiaramente nella canzone. Il pezzo è stato abbastanza interessante, mi riservo il diritto di riascoltarlo per emettere un giudizio definitivo, ma le premesse sono state buone; mi ha sorpreso però che l’unico episodio inedito dello show sia stata quella canzone, mi aspettavo anche una bella “Vanity Or Chance” (che potete comunque ascoltare sul MySpace della band).


ambralive1L’inizio dello show, ad ogni modo, mi aveva decisamente preoccupato: l’organizzazione, difatti, aveva ben pensato di far sedere i centinaia (non riesco mai a definire con precisione il pubblico, per me eravamo oltre 500) di spettatori tutti attorno all’arena, su assurde sedie di plastica bianca stile Gabicce mare; ma è bastato che Ambramarie dicesse, attorno al quarto brano, che, solitamente, la gente sta in piedi durante un loro spettacolo, che mi sono ritrovato come per magia catapultato in una bolgia infernale a ridosso del palco. Tuttavia, se ascoltare “Livin’ On A Prayer” seduto è stata un’agonia, stare così davanti al palco ha penalizzato completamente l’acustica: già piuttosto discutibile nella fase seduta, evidentemente tutto era stato predisposto poiché le persone udissero ad una certa distanza dal palco, ma visto che si era passati in regime anarchico praticamente sopra il palco, alla fine ho ascoltato un concerto di sola batteria e la voce di Ambra che, incredibilmente, seppur non amplificata, riusciva a tenere testa al resto della strumentazione!

ambralive3Se ho sentito molto male, quindi non posso essere troppo credibile come testimone dell’esecuzione tecnica dello show, quello su cui posso essere certo è il grado di coinvolgimento e di rapporto col pubblico che sia la band, ma soprattutto Ambramarie, hanno saputo costruire progressivamente con l’avanzare della serata, fino ad un crescendo che non aveva nulla da invidiare ad un concerto “professionale” fatto da una band che propone repertorio originale. Come ho detto poi ad Ambra ed ai ragazzi della band dopo lo show, in modalità molto Mara Maionchi: “Bravi, mi siete piaciuti, continuate così!”. Anche perché la potenza e l’emozione della voce di Ambramarie non si discutono e, come ho accennato in apertura, nel suo habitat rende molto di più che in televisione.


Adesso li voglio decisamente vedere all’opera sul loro repertorio originale.


Si ringrazia Simona Rigamonti per il materiale fotografico




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