Pretty Maids
Motherland

2013, Frontiers Records
Hard Rock

Recensione di Chiara Frizza - Pubblicata in data: 20/03/13

Ritorno in grande stile per i danesi Pretty Maids, il cui nuovo full-length è in dirittura d’arrivo: la pubblicazione è prevista per l’imminente 22 marzo, tramite la nostrana Frontiers Records.

Dopo l’ultimo e interessante “Pandemonium”, uscito nel 2010, il comeback di Ronnie Atkins e soci è stato anticipato dal primo singolo (e annesso video) estratto da “Motherland”, intitolato “Mother Of All Lies” e pubblicato il 22 gennaio scorso. Anteprima promettente dato il tono adrenalinico del brano, che inaugura l’album con il suo intro dalle reminiscenze industrial e i suoi riff accattivanti. Quella che ci presenta questa nuova release è una band in gran forma, ancora forte del successo del precedente album di una vena creativa piuttosto prolifica che ancora non mostra segni di esaurimento, anzi si esprime in approfondimenti, variazioni e diversificazioni di quanto presentato in “Pandemonium”.

Come per l’appena citato lavoro, anche per “Motherland” la produzione è stata affidata a Jacob Hansen, che dalla metà di agosto 2012 si è occupato delle registrazioni insieme al quintetto in un processo fluido e senza intoppi, nonostante la ripresa del tour durante i fine settimana e il conseguente aumento dei livelli di stress: il risultato è un album più melodico del precedente ma sempre di alto livello, ben suonato e ben composto. L’heavy metal incontra l’hard rock e atmosfere ora industrial, ora più dark (interessante a questo proposito l’intermezzo parlato “Confession”) e una carica non indifferente, probabilmente amplificata e migliorata dalla resa live; queste tredici tracce hanno infatti tutte le carte in regola per un concerto esplosivo dall’inizio alla fine. Non manca una buona componente di orecchiabilità soprattutto nei ritornelli (“Sad To See You Suffer”, “Infinity”,”Why So Serious?”) e non manca nemmeno la ballad (“Bullet For You”). Si tratta di un mix convincente di melodia e riff graffianti e aggressivi, con ottime vocals e intro interessanti, per quanto non particolarmente nuove: non sono nuove nel sound in sé ma lo sono nel modo in cui introducono i brani, dando quel tocco in più. Da ascoltare.



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