La canzone è estratta dal suo ultimo album solista, "Carry Fire", uscito nel 2017 per la Nonesuch e tratta degli imperi in espansione che dominano quei territori che i legittimi abitanti reclamano per se stessi.

Plant ha descritto così la canzone in una dichiarazione: "Si tratta di un commento su una storia recente di conquista e sottomissione. Ogni giorno i nostri sensi vengono aggrediti da da situazioni assurde. Non è passato molto tempo da quando le macchinazioni e le dispute di oggi tra i governi nazionali sembravano troppo inverosimili per ispirare un blockbuster hollywoodiano. Le perversioni e le lotte lasciano un'ombra sullo spirito della gente e della terra. Non è un peccato originale: ogni era, da tempo immemorabile, sopporta il peso del caos e delle guerre".

Il video è stato realizzato con le immagini degli artisti Shepard Fairey e Ernesto Yerena e ispirato alla fotografia di Aaron Huey. "Sono artisti di grande coscienza e sensibilità", ha aggiunto Plant. "Li ringrazio molto. Sono anche lieto di dare il mio sostegno a Honor the Earth". 

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