Bentrovato Tom, bentrovato sulle nostre pagine. L'ultima volta che ci siamo sentiti era il 2013, ne è passato di tempo! Ci hai parlato del tuo debutto e del tuo modo di annotare ogni idea per le tue canzoni sui tuoi diari. Il numero dei tuoi diari deve essere aumentato notevolmente in quattro anni. Come va?
Ciao SpazioRock, è un piacere ritrovarsi. È vero, sono in aumento, certe volte torno sulle pagine scritte tempo addietro per modificarle o per trarre nuova ispirazione. In questi anni molte cose sono cambiate, come è naturale che sia nel percorso di un artista, ma quando ci si trova bene, non ha senso cambiare modalità di stesura. Ogni diario è legato a un'esperienza particolare, a come mi sento, e questi elementi rimangono e si confermano nelle nuove canzoni. Come sai ho preparato e pubblicatoun nuovo album l'anno scorso, le cui tracce sono sicuramente influenzate dai viaggi, dai tour fatti nell'ultimo periodo, quindi c'è un'evoluzione costante nel sentire e nel far sentire le canzoni, ma non, per quanto mi riguarda, nel modo di scriverle.
L'album "Wrong Crowd", su cui vogliamo tornare, è anche il pretesto per incontrarci di nuovo. Si è parlato molto del seguito di "Long Way Down", ma dopo un anno in cui in molti hanno avuto l'occasione di vederti e ascoltarti, chiedo direttamente a te un parere personale sulla riuscita della tua ultima fatica.
Sono completamente soddisfatto della promozione e dei risultati che "Wrong Crowd" mi ha regalato. Si tratta però di una soddisfazione differente rispetto a quella provata subito dopo essere uscito dallo studio. Forse la carica si è trasformata in soddisfazione, non lo so ancora, di certo provo solo emozioni positive se penso a quanto realizzato nell'ultimo periodo. Molte cose non potevo aspettarmele, altre solo immaginarle, sai, noi artisti siamo dei paranoici, ma a conti fatti sono davvero, davvero contento di quanti lo abbiano ascoltato e di come lo abbiano fatto. Mi ha dato la forza di scriverne un altro, il che non è poco. Soddisfatto e orgoglioso, ecco quanto.
Una precisazione importante. Parliamo di estate, di musica dal vivo, quest'estate sarai nella nostra città di Pistoia in uno dei festival Blues più importanti d'Europa. È una grande responsabilità, e vorrei chiederti quale sia, personalmente, il tuo rapporto con il Blues, alle radici della musica.
Il Blues è tutto, è da dove tutto prende forma, specialmente il tipo di Pop di cui io stesso faccio parte. Io personalmente lo collego all'inizio del mio percorso, al periodo degli studi, quando si inizia a conoscere al massimo strumenti quali piano e chitarra. Adesso poi, con il ritorno degli Stones, è come se ci fosse un motivo in più per riconsiderarlo. Ho molti amici italiani che mi hanno raccontato di Pistoia, della Toscana e del festival, per cui sono sia eccitato che un po' timoroso, ma spero che sarà una bella serata. Sarà molto formativo per me e per la mia band, che mi accompagna negli appuntamenti più importanti dal vivo, come questo. Colgo l'occasione per salutare anche tutti i fan e gli ascoltatori italiani, che mi scrivono sui miei profili social, che mi danno la carica per tornare nel vostro bel Paese.
I nostri lettori e tutti i fan ricambieranno i tuoi saluti. La tua band è la stessa che ti accompagna in studio. State preparando qualcosa di nuovo?
Certamente, questa è una notizia che puoi dare. Ci stiamo lavorando da questa primavera, non so ancora quando uscirà, ma è la naturale evoluzione di "Wrong Crowd", e sono sicuro sarà un successo.
Grazie per questa notizia. L'ultima domanda che ti pongo è sia relativa al tuo ultimo album che all'ultimo anno di attività, che ti ha portato addirittura sul palco del Glastonbury. Pensando a occasioni come questa e alla natura intima delle tue canzoni, è difficile per te mantenere l'attenzione di folle così ingenti nel momento in cui sali sui più grandi palchi d'Europa?
Potrebbe esserlo, ma non lo è. Sicuramente, il pubblico di questi festival è spesso sorpreso di vedere me al fianco di grandi nomi Rock. Ma il pubblico dei grandi festival è anche curioso, appassionato, competente. Per me Glastonbury 2016 è stato un onore e una grande emozione, e spero di averne lasciata una piccola parte anche a chi mi ha ascoltato e applaudito in quel pomeriggio così ventoso!
Grazie per questo incontro, Tom. Ti auguriamo tanta fortuna, ma anche senza i nostri auguri te le stai cavando alla grande.
Di fortuna non ce n'è mai abbastanza, quindi vi ringrazio! Alla prossima!