Danko Jones (Danko; JC)
Mancano pochi giorni all'uscita di "Wild Cat", ultimo disco dei Danko Jones. E proprio di questo abbiamo parlato con Danko e JC, oltre che di (non) giornalismo, vinile e arredamento domestico.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 28/02/17

Si ringrazia Isadora Troiano per la collaborazione

 

Ciao Danko e ciao JC, è un piacere e un onore incontrarvi, bentornati su SpazioRock.it! La vostra ultima fatica "Wild Cat", uscirà il prossimo 3 marzo. Proprio oggi ha iniziato a passare in radio il vostro primo singolo, "My Little RnR", e mi è sembrato davvero un'ottima presentazione. Che altri indizi dareste ai vostri fan riguardo a cosa dovrebbero aspettarsi dal vostro nuovo lavoro?

 

Danko: Canzoni rock. Siamo una rock band, tutte le canzoni sono canzoni hard rock. Sono piuttosto sicuro che tutti concorderanno sul fatto che "My Little RnR" è una canzone rock, e questo è quello che troveranno sul disco. È un ottimo inizio per capire cosa si ritroverà nel disco.

 

Il vostro ultimo disco risale al 2015. Cos'è cambiato da quel periodo? Cosa vi ha spinti a rimettervi a scrivere nuova musica dopo così poco tempo?

 

Danko: Be', pubblichiamo un disco ogni due anni. La ragione per cui facciamo questo è che siamo una band che lavora. Dobbiamo essere sul pezzo, pagarci da vivere, e così scriviamo nuova musica. Per quanto riguarda i cambiamenti, non ce ne sono stati molti. Anche questo disco è stato prodotto da Eric Ratz, l'abbiamo registrato negli stessi studi. Non so come facciano le altre band, ma noi dobbiamo essere sempre attivi, fare musica e fare dischi, andare in tour.

 

Nel 2015, con "Fire Music", avete definitivamente conquistato l'Europa, dove avevate già una fanbase molto solida. Secondo voi, qual era la caratterista di questo disco che ha convinto di più i vostri fan europei e quanto questo ha influenzato la scrittura di "Wild Cat"?

 

Danko: Le canzoni di "Fire Music" erano davvero belle, penso che sia stato questo a spingerci oltre in Europa, erano tutti d'accordo su questo. Sì, "Fire Music" è stato davvero un enorme successo per noi, quindi non volevamo davvero che cambiasse qualcosa. Ogni volta cerchi di scrivere il miglior album possibile. In passato, per qualche ragione, non siamo riusciti a fare colpo, neanche con "Rock And Roll Is Black And Blue". Da quando Rich Knox è diventato il nostro batterista e Eric ha continuato a seguirci come produttore, penso che abbiamo trovato la nostra forza, cosa che si sente assolutamente in "Wild Cat".

 

JC: è la prima volta che facciamo un disco negli stessi studi, con le stesse persone, in un ambiente a noi familiare, dove non dobbiamo pensare a nient'altro se non alla registrazione delle canzoni, cosa che è senza dubbio un vantaggio. Le persone lo percepiscono ascoltando le canzoni, penso che sia un'evoluzione naturale, quella che è avvenuta da "Fire Music" a "Wild Cat". Non sono due dischi così diversi, ma c'è abbastanza varietà in "Wild Cat".

 

Avete sempre avuto una situazione piuttosto delicata in Canada. È cambiata in qualche modo, di recente?

 

JC: Sì, qualcosa è cambiato in Canada. Abbiamo una nuova etichetta che si chiama eOne. Siamo arrivati in Europa, e questa è stata un'enorme conquista per noi. Ma veniamo dal Canada. Con gli scorsi dischi abbiamo avuto l'opportunità di girare tantissimo in tour, ma ora stiamo un po' ricominciando da dove siamo partiti.

 

Quando ho guardato la cover di "Wild Cat" ho pensato che mi ricordava qualche t-shirt dei Black Sabbath degli anni '70. Avevate davvero intenzione di riferirvi a quel periodo?

 

Danko: Penso che tu ti stia riferendo alla cover di "Born Again", un disco dell'82/'83. Forse è solo perchè c'è tanto nero e tanto viola. Ma su quel disco c'era un figlio del diavolo, noi abbiamo un gatto. I ragazzi che hanno lavorato alla cover, in Spagna, sono molto influenzati dagli horror, lavorano tantissimo per le band, fanno poster, maglie, grafiche. Questa cover originariamente era il disegno di una t-shirt. Quando l'abbiamo visto e abbiamo pensato alla tracklist del disco, abbiamo subito deciso che "Wild Cat" sarebbe stato un titolo perfetto per il disco, e quel disegno una cover perfetta. Quindi abbiamo preso quello che all'inizio era il logo di una maglietta, e ne abbiamo fatto la cover del disco.

 

dankojonesintervistaintok

 

 

Come dicevi prima, avete lavorato ancora con Eric Ratz. Come interagite durante la lavorazione dei dischi?

 

Danko: Avevamo già lavorato con lui nel 1999. Non avremmo mai continuato a lavorare con lui se non fosse stato un buono stimolo per noi. Non ci piace lavorare con persone con cui è difficile stare e che ci fanno passare un periodo pesante. Eric è un ottimo stimolo, conosce il nostro sound, è facile lavorare con lui.

 

JC: Sa che suono vuole tirare fuori. Penso che aver fatto prima "Fire Music" con lui ci abbia dato un'ottima base per questo disco. Quando siamo entrati in studio avevamo già tutti dei riferimenti per quanto riguarda il sound, quindi siamo partiti da lì, abbiamo costruito su quella base che già c'era e l'abbiamo migliorata. Lui conosce perfettamente la musica rock. Non vogliamo sprecare tempo, e neanche lui, vogliamo essere tutti il più efficienti possibile.

 

Danko, questa è per te. Sei un musicista, ma anche un giornalista musicale. Com'è stare da entrambe le parti dell'industria musicale?

 

Danko: Prima di tutto, non sono affatto un giornalista. Il giornale per cui scrivo mi lascia la libertà di scrivere tutto ciò che voglio. L'unica cosa che mi viene imposta è la scadenza e l'attinenza di ciò che scrivo con il magazine. Ho libertà completa, non devo intervistare nessuno, o scrivere qualcosa che non voglio scrivere, non mi vengono fatte assegnazioni. Per questo non mi considero un giornalista. Semplicemente scrivo di ciò di cui parlerei normalmente. Lo faccio come passatempo mentre siamo in tour, e quando invece sono a casa lo faccio davvero solo per divertimento. Sì, mi scaldo un po' quando mi dicono che sono un giornalista, perchè non lo sono, non sono neanche uno scrittore. Non ho neanche un revisore. Ogni scrittore ha un revisore che corregga gli errori.

 

Allora, dal punto di vista di un non scrittore musicale, cosa ne pensi del paradosso dell'aumento delle vendite dei dischi fisici e del vinile in un momento in cui internet e piattaforme di streaming come Spotify sono diventate essenziali per la diffusione del lavoro degli artisti?

 

Danko: In realtà non penso che sia così. È vero magari che il vinile vende di più del CD, ma non è più diffuso del digitale come mezzo per acquisire la musica. Nessuno compra più i CD, di base. Ho sensazioni contrastanti riguardo il nuovo interesse per il vinile. Per quanto io compri i vinili e mi piaccia il fatto che sia sempre reperibile, non è quasi mai reperibile al prezzo giusto, ma lo è al doppio o al triplo. Prima che il vinile tornasse di moda, per dire, "Abbey Road" dei Beatles te lo portavi a casa con 5 verdoni, adesso lo paghi 22 dollari. C'è gente che trae vantaggio da questo ritorno del vinile, li vendono a prezzi molto più alti di quelli che davvero valgono. E poi magari chi li compra neanche se li ascolta i vinili, e continua a sentire la musica in streaming, perchè il punto è che avere il vinile fa figo. Sta diventando sempre di più un pezzo di arredamento, più che un supporto musicale. Sono abbastanza combattuto. Anche io mi compro la musica da internet per ascoltarmela dal mio computer.

 

JC: A volte sono davvero i fan a comprare i vinili, ma ne ho sentite di ogni. Una volta ero in un negozio di dischi e un tizio stava comprando un vinile verde solo perchè gli mancava un po' di verde sulla libreria. Allo stesso tempo è comunque in generale un bel modo per avvicinare la gente alla musica, ancora di più.

 

Danko: Sì, esatto, è anche per questo che sono combattuto. Se non fossi parte di questa band, comprerei comunque il vinile di "Wild Cat" perchè è bello.

 

JC: Starebbe bene su una mensola (ride NdR)

 

Danko: Decisamente (ride NdR)

 

Avete in programma un tour europeo, ma l'Italia non compare tra le date... per ora?

 

Danko: Per ora, certo. Insomma, siamo qui a fare un promo day, la data italiana verrà annunciata sicuramente.

 

JC: Ci piacerebbe suonare qui a qualche festival quest'estate, poi torneremo di nuovo durante la leg autunnale che sarà più consistente, come sempre.

 

Ragazzi, è tutto. Vi chiedo soltanto di lasciare un messaggio ai vostri fan italiani e ai lettori del magazine.

 

Danko: Ok. Ascoltate "Wild Cat", il nuovo album dei Danko Jones, spacca. Ascoltatelo. Non lo venderemo tanto comunque, ma è fantastico, fidatevi.




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