Per i Municipal Waste vale il discorso solo in parte; on the road dal 2001, quindi tra i primissimi della New Wave, mischiando hardcore punk (in particolare The Exploited) e speed thrash (primi Anthrax, Suicidal Tendencies, Exciter) a una serie di tematiche molto specifiche (pericolo nucleare, contaminazioni chimiche, zombie, horror in generale, quanto è bello da sbronzi vomitare verde ad un party) e con una predilezione per lo z-movie anni '80-'90, la band si è conquistata una nicchia di rispetto anche in mondi non specificamente musicali (i cinefili, gli amanti di comics, i cosplayer) tanto da vedere finire alcuni pezzi in videogame ed essere citati in fumetti di grido.
Di contro però, i loro dischi non sempre si sono rivelati all'altezza; ad album divertenti e feroci come "Hazardous Mutations" e "The Art Of Partying" si sono alternati altri meno riusciti ("Massive Aggressive"). Nell'ultimo full-length "Slime And Punishment", pur al di sopra della media, sembrava che il gioco cominciasse a mostrare la corda: quanto a lungo può una band che consapevolmente gioca con la tradizione e al "rifarsi a", proseguire sulla linea intrapresa senza evolvere, senza spostare o ricalibrare il tiro?
L'EP "The Last Rager" (otto minuti scarsi di durata per quattro brani) sembra rispondere a chiare lettere: «Quanto ci pare»; senza un ripensamento, la band si butta a capofitto in ciò che ama e che meglio sa fare; inutile sviscerare brani divertenti, diretti e immediatamente memorizzabili come "Wave Of Death", "Car Nivore", la furiosissima "Run For Your Life" o "The Last Rager", che nulla aggiungono o tolgono a quanto di meglio suonato dalla band. Certo se chi legge non li ha mai ascoltati ma sospetta cosa lo aspetta, può buttarsi a capofitto nel pogo senza pentirsene.