Winter Whales War: a Whirl of Warm Wind, What a Wonderful World

Un ottimo esempio di fusione creativa tra generi e visioni angolate del mondo della musica giunge alle nostre mani tramite “Winter Whales War”, l’ultima fatica degli impavidi Sadside Project, i quali con la personalità e la spensieratezza di un qualsiasi gruppo veterano confezionano un disco davvero piacevole e frizzante, nonostante i passaggi calmi e velati.

L’anima indie della coppia romana Danaro-Migliaccio emerge con la bella “My Favourite Color”, dopo un’overtoure marchiata dai suoni variabili e grezzi di “The Same Old Story” e della seguente “1959”. L’ottimismo generale decolla definitivamente con la coinvolgente “This Is Halloween” e da qui l’ascoltatore si imbarca in un lungo viaggio per mari sconfinati, in compaglia di pirati burloni e balene misteriose. Da qui i ritmi divengono semprepiù dolci e avvolgenti: il culmine dell’amore, dell’ispirazione e della distorsione si raggiunge con “Molly”, tanto semplice quanto penetrante. Poi il viaggio riprende e volge al termine, in un’atmosfera molto vintage, tra cori di corsari e un continuo rincorrersi tra violini e chitarre.

Spazio alla musica, largo alla personalità: classicheggianti innovatori, artisti spensierati e provocatori che colpiscono più col caratteristico sound che grazie ai ricamati testi, i Sadside Project si tuffano senza paura nell’oceano dell’alternative, accompagnati dalle loro balene, infondendo freschezza e gioia senza mai tralasciare una apprezzabile eleganza chiaroscura, filo conduttore dell’intero album.

“Winter Whales War” è un disco che parla di persone e dell’unicità di chi interpreta alcuni ruoli simbolo del vivere comune, con riferimenti al passato in chiave mai troppo seria. Un disco strumentalmente leggero ma emotivamente intenso, come una bianca barchetta di carta che solca un torrente di montagna.