“I Bambini Crescono”, e se lo facessero ascoltando ostinatamente i The Cure di “Wish”, facile che potrebbero finire in una band come Il Fieno. In questo secondo EP, proposto a breve distanza dal precedente “Il Fieno”, la band nata a cavallo tra Milano e la Val D’Aosta consolida il suo sound a base di new wave dei trent’anni che furono ed un senso di moderno arrangiamento elettronico pop, focalizzandosi maggiormente su ballad che profumano fortemente di italianità, una passione consolidata sì dalla cover di Enzo Jannacci “Vincenzina E La Fabbrica”, ma anche dal crescendo recitato alla Massimo Volume nella conclusiva “L’Adolescente” o, parlando in termini più generali, nell’impostazione vocale tutta di Gabriele Bossetti. Nel mezzo, anche gioiosità giocose (“L’Età Del Bronzo”), nervi rock (“La Quiete”) e malinconici spleen shoegaze (Il singolo “Amos”, in collaborazione con Luca Urbani).

E’ di fatto un EP discretamente interessante questo “I Bambini Crescono”, oltretutto prodotto ottimamente dal batterista stesso della band, un’opera che, seppure fortemente referenziale, sa incidersi nell’orecchio dell’ascoltatore con gustosi refrain e liriche comunque frizzanti (“Togli il male come l’Oki” è un colpo di genio pop in un quadro possentemente indie). Certo, rimane ancora in sospeso la prova più difficile da affrontare – ovvero l’esordio discografico vero e proprio e la “tenuta” misurata su un minutaggio degno di questo nome – ma tutto quanto fatto sinora da Il Fieno non lascia troppi dubbi sul fatto che anche questo compito non possa essere svolto con successo in modo brillante. Sperando di non dover attendere tanto quanto il tempo necessario affinché sia lecito che la bambina in copertina faccia quello che sta facendo, l’ascolto di questo EP rimane consigliato.