Scott Weiland & The Wildabouts (Scott Weiland)
Sono completamente concentrato sul lavoro coi Wildabouts. Non temo chi mi critica, e Blaster non è una risposta ai miei nemici. E' piuttosto una collezione di canzoni originali e suoni ricercati, storie immaginarie, quell'immaginario che facilmente si ritrova anche nella realtà.
Articolo a cura di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 25/04/15
Ciao Scott, è un onore ospitarti finalmente sulle nostre pagine. Come va?

 

Ciao a tutti, in questo momento mi trovo a casa a L.A., mi sento davvero alla grande!

 

Forse è difficile da riassumere in una frase: cosa è successo negli ultimi anni della tua carriera?

 

Ho formato una nuova band, The Wildabouts, e recentemente abbiamo pubblicato Blaster. Ora lo stiamo promuovendo attraverso un tour mondiale.

 

Sfortunatamente è da tempo che sentiamo voci discordanti circa le tue pregresse esperienze, l'anno scorso molti nostril lettori aspettavano con impazienza il nuovo degli Stone Temple Pilots con te alla voce.

 

Semplicemente abbiamo smesso di fare musica assieme, le nostre strade si sono divise e non ha più senso ascoltare ciò che dice la gente.

 

Credi che sia nuovamente possibile una collaborazione con i Velvet Revolver?

 

"Never say never in Rock n Roll".

 

Descrivi con una parola il nuovo album di Slash.

 

Non l'ho proprio ascoltato.

 

Eccoci qui con "Blaster": il tuo ritorno è una bomba! Come ci sorprenderete? Come hai arruolato i Wildabouts?

 

Stiamo portando in giro un grande show! Ho raggruppato alcuni amici con cui suonavo insieme da nove anni, è nato il progetto di cui adesso sono orgoglioso.

 

Rimorso, passione, vecchie memorie... Cosa hai inserito concettualmente nel nuovo album?

 

Una collezione di canzoni originali e suoni ricercati. Per quanto riguarda i testi, molti sono ispirati dalla mia famiglia, da mia moglie, sono dedicati a lei. E altri raccontano di storie immaginarie, quell'immaginario che facilmente si ritrova anche nella realtà.

 

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Il tuo ritorno con un album portavoce di un progetto solista è forse anche un messaggio rivolto a coloro che possono essere definiti tuoi nemici? A cosa corrisponde "the most wonderful time" nella vita dell'uomo Scott?

 

A loro non penso, e no, "Blaster" non è da intendersi in tal senso. Fortunatamente ci sono stati molti momenti felici e indimenticabili nella mia vita. Mia moglie Jamie, il processo creativo di "Blaster", e la nascita dei miei figli.

 

Ti appartenhono anche una etichetta discografica e una linea di abbigliamento rigorosamente RockNRoll, stai portando avanti anche altri progetti?

 

Attualmente sto dedicando tutte le mie forze al progetto coi Wildabout, come un laser.

 

Aspettiamo con impazienza un tuo ritorno in chiave live, sai già dirci quando torneri dalle nostre parti? Cosa ti manca, o cosa ami di più, del suonare dal vivo?

 

Tra settembre e ottobre sarò in giro per l'Europa e in UK. In realtà sono attualmente in tour in America, e suonare davanti a chi ti supporta è la soddisfazione più grande che un artista possa conquistarsi.

 

"Sing the song, or keep it inside". Suona come un inno al Rock. Grazie ancora per continuare a sorprenderci.

 

E' una frase rivolta all'individuo, al lato più interno della propria anima. Grazie a voi!




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