Melody Fall (Melody Fall)
"Diciamolo, il Pop Punk in Italia è di nicchia. Non era così 7 8 anni fa. Anzi". In occasione dell'uscita internazionale del nuovo album "The Shape Of Pop Punk To Come", abbiamo raggiunto i Melody Fall che ci raccontano, fiduciosi, come vivono il fenomeno della deriva italiana di un genere che all'estero continua a spopolare.
Articolo a cura di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 29/11/14
Ciao ragazzi e benvenuti su SpazioRock. Esce in questi giorni il vostro nuovo album, "The Shape Of Pop Punk To Come". Qual è la genesi del nuovo album?

 

Prima di tutto grazie per l'intervista. Qui è Fabrizio Pan. Questo nuovo album arriva dopo un momento di pausa durato più di 2 anni. Dal 2006 al 2012 siamo stati in attività No Stop. Abbiamo fatto un disco all'anno e siamo stati conseguentemente sempre in Tour. Ci voleva una pausa per chiarici le idee. Si cresce, si cambia, arrivano necessità nuove. Il nostro vecchio batterista ha lasciato la band ed è stato un duro colpo, ma abbiamo subito trovato Andrea che l'ha sostituito alla grande, se non meglio. Il nuovo disco è nato dalla nostra impossibilità di rinunciare alla musica. Ci abbiamo provato, ma è stato davvero impensabile. Ed eccoci qua!

 

Un titolo coraggioso per un album coraggioso. Perché questo titolo?

 

C'è sicuramente una strizzata d'occhio ai Refused. Pensiamo di aver fatto il primo passo verso una nuova forma di Pop Punk, dove la sperimentazione Melodica si unice ad una strumentale. Almeno per i nostri canoni era, si tornare indietro al Pop Punk dei nostri primi due album, ma allo stesso tempo essere cresciuti musicalmente e come persone. Non poteva che uscire un lavoro molto diverso dal passato. Direi più vissuto, forse più maturo? Non so, questo dovete dircelo voi.

 

Quali sono le vostre aspettative legate al disco in uscita?

 

Le aspettative sono esclusivamente nei Live. Siamo stati fermi 2 anni e si sa i Fan base sono sfuggevoli. Per fortuna abbiamo uno zoccolo duro che non ci ha mai abbandonato. Stiamo ricevendo oggi, a pochi giorni dall'uscita del disco centinaia di messaggi, richieste e belle parole, di gente che ritrova una band che ha accompagnato la loro "adolescenza" con un disco nuovo. Non può che farci piacere.

 

Quali sono invece gli obiettivi che pensate di aver raggiunto dopo più di dieci anni di attività? Quali le soddisfazioni maggiori?

 

Mamma mia, sono già 10? Potrei elencarti I posti dove abbiamo suonato, o le band internazionali con cui abbiamo condiviso il palco, oppure la nostra esperienza Major... Ma credo che la soddisfazione maggiore sia quella di vederci ancora ridere, scherzare, amare quello che facciamo sopra un palco, dopo 10 anni. Ci sono molti matrimoni che durano neanche la metà.

 

C'è qualche aneddoto legato ai nuovi brani?

 

Uno scoop! Nel nostro disco "Into the flesh" il nostro personaggio perferito FRENKIE moriva per eccesso di alchool e bella vita, dopo essere diventato una rockstar. Beh, la storia continua. L'ultimo brano del disco racconta infatti di come lui sia riuscito a resuscitare e a mettere puntualmente scompiglio nei nostri Live. Siamo quindi arrivati alla terza puntata della storia di Frenkie. Chissà se ce ne sarà una quarta...

 

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I Melody Fall sono una delle tante band nazionali che "si sono fatte da sole". Quali sono i vostri pensieri riguardo le continue edizioni di talent shows che lanciano giovani artisti pieni di speranze?

 

Ti direi che tutto ciò che è televisivo, è televisivo. Non voglio sembrare ipocrita. Quando abbiamo fatto sanremo sapevamo bene che quello era il vero Music Businnes, dove conta la rendita e non la canzone. Noi l'abbiamo vissuto infatti da spettatori interni. e ti assicuro che è stato mooolto divertente viverlo così, senza nessuna pretesa di vincerlo o di diventare I nuovi Beniamini delle Teenagers. La realtà sta nel rapporto vero che hai con il Fan sotto il palco, nel sudore che condividi con lui, nelle parole dopo il concerto. Quella è l'unica autentica dimensione del musicista. Il resto è televisione.

 

Aiutiamo i lettori a conoscervi meglio: quali sono, al di fuori della band, i vostri personali gusti musicali?

 

Parlo per me: Io spazio a 360°. Con il mio studio di registrazione/Label (Pan music Production) dove tra l'altro abbiamo registrato il disco, produco molti generi diversi. Ascolto quindi tutto. Dal Metal, al Pop Punk, all'indie... ma anche al Pop, adoro il Pop e le sue produzioni, da poco anche la Dance e l'EDM.

 

Dave: Io sono più sul Metal OldSchool. Se non ci fossi io, tutti I riff più smetalloni non ci sarebbero.

 

Pier: Io vado di musica Indie, mi piace molto ciò che viene dall'inghilterra.

 

Andrea: Io vado per il MetalCore pesante. Ma il pop punk rimane una mia passione fin da quando ho iniziato a suonare.

 

All'uscita del nuovo album seguirà un tour. Qualche anticipazione su dove suonerete?

 

Partirà da inizio 2015. Possiamo dirvi che passeremo un po' in tutte le tappe che abbiamo fatto in passato in italia. Toccheremo la Francia, e la Spagna. Stiamo organizzando la Russia e forse il Japan. Vedremo.

 

A proposito di esibizioni, qual è la band per voi più importante con cui avete condiviso il palco?

 

Ellegarden in Japan, Strong Out americani, Forever the Sickest Kids... Diciamo le più grandi.

 

Con chi invece vorreste suonare assieme, magari in un festival?

 

Io personalmente con i Paramore, e non solo per Hayley. Ma anche per rivedere Aaron, ex batterista degli Underoath.

 

Quali sono le differenze principali tra estero e Italia a proposito della popolarità del vostro genere?

 

Diciamolo, il Pop Punk in italia è di nicchia. Non era così 7 8 anni fa. Anzi. Ma ora le major hanno deciso che il genere che va è il rap. Quindi la popolarità è dettata da radio e Tv, siamo fottuti. C'è invece un grande Fanbase, underground, ma molto acceso che segue il genere. Ci sono forum, pagine FB con ragazzi giovani che amano il genere. Ecco, una cosa che si è persa molto è l'andare al concerto. Questo è più grave. Anni fa il live era un punto di ritrovo. Ora il cocktail lo è. Io sono fiducioso... le cose cambieranno.

 

I migliori auguri per il futuro da parte della redazione di SpazioRock. Vorreste lasciare un messaggio ai vostri fan o ai nostri lettori?

 

Andate ai concerti delle band che ascoltate, è l'unico modo per supportarle davvero ormai. La figura del fan è importantissima, e il supporto che può dare ad una band Underground è enorme. Fate un giro sulla nostra pagina Fb o sul nostro sito. Date un ascolto al disco e scriveteci che ne pensate. Grazie mille per l'intervista.




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