SpazioRock incontra negli uffici EMI la promessa del soul marchiato 2012: Emeli Sande'
La Scozia ha partorito una determinata amazzone della musica nera.


Articolo a cura di Alberto Battaglia - Pubblicata in data: 08/02/12
Diamo un' occhiata al suo biglietto da visita. Vincitrice del premio della Critica al Brit Award 2011, un singolo - "Heaven"- #2 nel Regno Unito e in top ten dalle nostre parti, autrice per molti nomi di chiara fama. Stiamo parlando di Emeli Sandé, artista di colore e di carattere, pronta a dare alle stampe il suo album di debutto.

Può essere curioso pensare che questo curriculum appartenga ad una giovane studentessa di Medicina in quel di Glasgow, ma l'impressione confermata dal nostro breve incontro con l'artista conferma l'idea che si tratti innazitutto di una persona che prende molto seriamente tutto quello che fa. La musica, afferma, è sempre stato il suo sogno - diciamo - principale; il suo background va dal jazz, passa per Joni Mitchell, vira per Tracy Chapman arriva ad Alicia Keys, con la quale la Nostra ha già co-scritto alcuni brani. Stiamo parlando di Soul e R'n'B, visti gli episodi già usciti di questa sua carriera ("Heaven", "Read All About It" e "Daddy") si prospetta come un progetto apertamente e fieramente di vocazione mainstream. La Sandé ci fa anche sapere di non disdegnare i remix discotecari delle sue canzoni, per sentirle in un contesto diverso. Era, perciò, nelle nostre intenzioni ottenere risposte su cosa intendesse Emeli quando parla di "non essere sopra le righe", di "non limitare il proprio target", ma di essere comunque rispettata musicalmente. Cosa rende un artista pop degno di rispetto? "Il fatto di mettere in primo piano la musica, davanti all'immagine e a tutto quello che un artista pop rappresenta".

Sebbene abbiamo ancora potuto sentire poco del suo disco, in uscita proprio a Febbraio, di certo l'anticipazione, "Daddy", rivela delle doti vocali da talento vero; sull'altro piatto della bilancia abbiamo un'immagine decisa, quasi virilizzata, poco affine alla bellona creata ad arte per esser videogenica. Inoltre s'è spesa qualche parola, se vogliamo ovvia, sul fatto che ad ogni modo Emeli tenga al suo tocco personale e originale nelle composizioni, meno ovvio è riuscirci - diremmo noi - ma è un'altra storia. Le viene chiesto quale messaggio vorrebbe mandare alle giovani ragazze che l'ascoltano e la risposta non poteva che essere di spingerle verso la propria indipendenza, forza e creatività. Inoltre vogliamo sentire dalle dalle parole dell'autrice qualche aggettivo che descriva il suo Album "Our Version Of Events". Emeli sceglie per "Sentimentale" e "Onesto"... sarebbe forse l'onestà la chiave del successo? " ...E' un modo per connettersi con le persone...". Emeli non è poi così loquace; altrove ha affermato che in sede compositiva sostiene che tutto ciò che funziona non richiede grosse elaborazioni: funziona istantaneamente. In modo analogo non le occorrono tante parole o aggettivi per descriversi. Le abbiamo chiesto allora cosa consiglierebbe di far sentire a quanti si avvicinano alla musica, ossia un pezzo "formativo", la scozzese dunque chiama in causa la Tracy Chapman di "Fast Car".

In attesa di assistere all'accoglienza per il primo album, ci avviciniamo con delle buone premesse: persona quadrata, tecnicamente dotata e con alle spalle una grossa produzione. Siamo autorizzati scommettere che ne sentiremo sempre più parlare.


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