L'Inghilterra ha inventato la pioggia e il punk.
Grazie al cielo (inclemente of course), il secondo riesce ancora a scorrerle spontaneamente nervoso tra selciati, backstage e sale prove intrise di birre da due soldi versate sull'altare della sopravvivenza urbana. Varcando la cornice di surreale street life britannica, ancora oggi possono venire avvistati esemplari di irriducibili sopravvissuti degli anni che furono di creste e giubbotti rattoppati. Alcuni migrano ancora in sorridenti squadriglie, altri spiccano per ostinata originalità perfino se costretti nelle fiumane di millennials che allagano la high street nel weekend.
Dallo stesso stampo uscirono, innumerevoli decadi fa, i The Adicts. Se per alcuni il titolo di leggende del punk UK può sembrare una trovata promozionale per il rilancio discografico dopo anni di silenzio, la dozzina di tracce di "And It Was So!" non tarderà a convincere della bontà della suddetta asserzione. Quanto sbalordisce fin dall'approccio incalzante di "Picture The Scene" è la fluida vivacità con cui Monkey (leggi qui l'intervista) & compari abbiano animato il pub dove è ambientata la spassosa "Talking Shit", con i suoi vetri rotti e il tipico background noise che prolifica nell'angusto ma pregno spazio tra palco e bancone.
Sempre in questo clima da sound-check festaiolo, esaltato dalla titletrack, si sviluppa la setlist "improvvisata" da questi veterani che, senza tirarla troppo per le lunghe, offrono l'ennesima lezione alle nuove generazioni le cui presunte proposte rivoluzionarie, musicalmente e non, appaiono in confronto capricci diluiti nell'autoanalisi. Insegnamento dato senza certo salire in cattedra, al massimo bruciandone un paio. Come dimostrare una quarantina abbondante d'anni in meno al grido di "it's a fucked up world!"
Dalle pieghe elettriche dell'ammiccante "Deja Vu" alla stimolante freschezza dell'attacco di "I Owe You" o di "Gospel According To Me", senza trascurare l'avvolgente, sfrenata e corale "Gimme Something To Do" e la vena più dark della "You Will Be The Death Of Me" in chiusura, il ritorno dei drughi in musica ha tutte le freccette in regola per fare centro sul ritratto di Her Majesty affisso tra juke box e biliardino.
Il buon punk non invecchia mai.