Un Boom! la cui potenza si avverte non solo grazie a pezzi appartenenti al repertorio classico quali ‘Opinion Overload' o ‘Farewell', ma specialmente attraverso la differenziazione di generi presenti in tracklist. C'è ‘I Refuse' in cui spingono sull'acceleratore come non mai, il Reggae in ‘Singing In The Rain', ‘Everything Sucks' è Dance, l'ironia Funk di ‘I Don't Wanna Go To Bed' - il cuore di un disco veloce ma da scoprire lentamente - e un continuo alternarsi, rinnovamento e innovamento di cori, strumenti acustici, inserimenti e basi che esaltano una struttura solida.
Album spartiacque e dimensionalmente opposto alle attitudini emozionali del 2008 - Simple Plan - e festaiole del 2011 - Get Your Heart On! - Taking One For The Team è magnetico nei confronti dei tempi degli esordi ed allo stesso tempo sufficientemente maturo per potersi rivolgere non solo ai giovani di oggi, ma soprattutto ai giovani dentro: a Pierre, Jeff, Seb, David e Chuck, insieme da sempre e per sempre insieme, gli onori di essere riusciti nella difficile impresa di compiere una piccola rivoluzione (interna a proposito di stile e concetti, generazionale per quanto riguarda la propria fanbase) concentrando pochi chiari messaggi in una tracklist d'impatto. Taking One For The Team è un invito a staccare le mani dagli smartphone e a riprendersi in mano una vita costruita con rapporti, abbracci, dinamicità e sorrisi. Un balzo nell'attualità, una dichiarazione di partecipazione e coesione, un disco che emana positività perché di essa è composto.