Mogwai
Every Country's Sun

2017, Rock Action Records
Post Rock

I Mogwai non deludono le aspettative e pubblicano un altro album vario in cui classe ed emozioni sono intrecciate con sapienza.
Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 28/08/17

Arrivati al nono album, i Mogwai non hanno ormai più nulla da dimostrare. Definiti da molti tra i pionieri del post rock, la band scozzese, partendo dal capolavoro "Mogwai Young Team", ha costantemente evoluto e affinato il proprio sound, pubblicando sempre lavori di alto livello senza deludere mai le aspettative. Negli ultimi anni, dopo l'ultimo lavoro in studio "Rave Tapes", la band si è dedicata al mondo delle colonne sonore, lavorando alle musiche dei documentari "Atomic" e "Before The Flood". Ricaricate le batterie, i Mogwai sono dunque tornati in studio, dando vita a "Every Country's Sun".

 

Partiamo subito affermando che il nuovo lavoro degli scozzesi presenta molte certezze e poche sorprese. Il percorso musicale e lo status della band sono ormai ben definiti e "Every Country's Sun" racchiude tutte le diverse anime sviluppate dai Mogwai durante la loro carriera. Come affermato dallo stesso Stuart Braithwaite nella nostra recente intervista, l'obiettivo principale della band è quello di realizzare brani dal forte impatto emotivo, senza badare al sound o ai diversi elementi musicali. Il risultato è un disco puramente post rock, ma molto vario e assolutamente privo di riempitivi. Tutta la band è in forma e il continuo passaggio da roboanti distorsioni a parti oniriche è da manuale e non risulta per niente forzato. Al contrario, i Mogwai pubblicano un album in cui brani diversi si susseguono e si completano a vicenda, dando vita ad un piacevole viaggio e trasportando l'ascoltatore in una dimensione parallela per i 56 minuti di durata del disco. L'unica costante presente in quasi tutto l'album è la batteria di Martin Bulloch, che caratterizza e scolpisce ogni traccia, permettendo agli altri musicisti di poggiarsi su una solida base per costruire in ogni caso pezzi validi.

 

Ad aprire il lavoro è il primo singolo "Coolverine", definibile come prototipo di canzone dei Mogwai: le percussioni scandiscono il ritmo, accompagnate dall'arpeggio malinconico, fino alla progressiva aggiunta di distorsioni. La successiva "Party In The Dark" presenta la band in una versione leggermente più pop con un ritmo più sostenuto. Il brano è reso più orecchiabile anche dal cantato di Braithwaite, soprattutto nel ritornello. Sono sempre le percussioni, questa volta secche e decise, protagoniste di "Brain Sweeties", brano fortemente melodico e allo stesso tempo distorto, mentre nelle solari "Crossing The Road Material" e "20 Size" può finalmente manifestarsi tutta la positività raccolta e trattenuta finora. Ma in "Every Country's Sun" c'è anche spazio per pezzi fortemente eterei e con un tocco dark. Da questo punto di vista "aka 47" si presenta come una delle tracce migliori, grazie alla sua componente sognante e a tratti alienante donata dai sintetizzatori. Sulla stessa lunghezza d'onda è anche "Don't Believe The Fife", che si differenzia per la splendida esplosione di luci e colori finale, che si contrappone alla prima parte. È solo nella parte finale del disco che possiamo trovare i Mogwai nella loro componente più disturbante e a tratti cacofonica, grazie a "Battered At A Scramble" e "Old Poison", colme di violente sferzate quasi metal. La band trattiene però il meglio per il finale: fin dai primi secondi fino all'esplosione centrale, che conduce al termine dell'album, la title-track risulta emozionante ed emotivamente devastante e pone fine in maniera perfetta al viaggio intrapreso.

 

Con "Every Country's Sun" i Mogwai vanno sul sicuro e lasceranno sicuramente soddisfatti i propri fan. Il disco è ben equilibrato attraverso le sue diverse caratteristiche e la produzione è studiata per esaltare le diverse componenti, che siano sporche o pulite e delicate. Dopo più di 20 anni di carriera la band non ha ancora compiuto grandi passi falsi e "Every Country's Sun" è l'ennesima dimostrazione di classe unita alle emozioni. Come dimostrato dall'esibizione al Primavera Sound, in cui l'album è stato suonato per intero, i brani hanno anche un forte impatto live. Per chi volesse accertarsene di persona, i Mogwai saranno in Italia per tre date ad Ottobre.





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