Shear
Breaking The Stillness

2012, Lifeforce Records
Alternative Metal

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 06/04/12

Che la Finlandia possa vantare una vera e propria tradizione in fatto di metal melodico non è un mistero; che le belle voci femminili nel Nord Europa vadano d'amore e d'accordo con questo genere musicale tanto meno. Tuttavia, capita sempre più raramente di imbattersi in una band esordiente che, anziché ricalcare le gesta dei Nightwish e dei “soliti noti” della scena female fronted, sceglie di intraprendere una strada più personale, mischiando le carte in tavola e proponendo un metal melodico, moderno al punto giusto e caratterizzato da riff e melodie dal forte impatto. Gli Shear, sestetto capitanato dalla bionda Alexa Leroux, esordiscono nel 2012 su Lifeforce Records con “Breaking The Stillness”, proponendo il mix che vi abbiamo appena descritto.

Ottima partenza con “The Awakening”, un brano caratterizzato dai muri di chitarra di Lauri Koskenniemi e Mikael Grönroos, tra i quali vanno ad incastonarsi i moderni synth di Lari Sorvo e le graffianti vocals della frontwoman (abbiamo forse trovato l'erede di Doro Pesch?). Gli standard si mantengono buoni per gran parte della durata del full-length, grazie anche al contributo di Eerik Purdon al basso e alla precisione di Juhana Karlsson alla batteria, ma il vero punto di forza dell'album sono senza ombra di dubbio i ritornelli, che, senza mai cedere a tentazioni particolarmente radio-friendly o alla malinconia posticcia di tante altre band con voce femminile, si fanno apprezzare per la loro assoluta genuinità (pollice in alto per la riuscitissima “Wounded” e per “Stillness”, accattivante semi-ballad dalle marcate influenze pop rock).

Purtroppo una certa ripetitività di fondo (del resto “Breaking The Stillness” è pur sempre un album d'esordio, con tutti i pregi e i difetti del caso) penalizza non poco la valutazione finale dell'opera, che tuttavia convince sulla breve distanza in virtù delle componenti elogiate in questa recensione. Agli Shear non resta che lavorare su questi elementi per intraprendere nei prossimi anni una carriera sempre più soddisfacente; la concorrenza è agguerrita, ma qui c'è la stoffa per far parlare di sé e, soprattutto, non c'è traccia di quei cliché dei quali cominciamo a non sentire più la necessità.





01. The Awakening
02. In Solitude
03. Scorched
04. Someone Else's Eyes
05. Wounded
06. Redemption Awaits
07. Stillness
08. Crowned By Fools
09. No Way Out
10. Be Here Now

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