Li attendevamo al varco; sono arrivati. I Sirenia di Morten Veland, ex leader dei Tristania, ripartono da "Nine Destinies And A Downfall", disco che succede al mini cd "Sirenian Shores" pubblicato nel lontano 2004 e terzo atto dopo il debutto “At Sixes and Sevens” (2001) e dopo il suo seguito, intitolato “An Elixir For Existence” (2003). L’abbandono di Mr. Veland fu un duro colpo per i Tristania che, ancora oggi, stanno lavorando sodo alla ricerca di un’identità perduta diversi anni addietro, quando, proprio nel 2001, si chiuse il ciclo di un’epoca di successi. Cresciuti a immagine e somiglianza del compositore norvegese, i Sirenia hanno inseguito la popolarità cercando di bissare i risultati del buon vecchio "Beyond The Veil", successo parzialmente conseguito col già menzionato debutto.
"Nine Destinies And A Downfall", purtroppo, cambia rotta… e di molto. L’evoluzione stilistica della band è ai minimi storici; le soluzioni proposte sono quelle sinfoniche e pompose tipiche degli “ensemble” che, sulla falsariga dei trionfi economici riscontrati dai colleghi più in voga, provano a raschiare lo stesso fondo (Nightwish di "Once" e After Forever di "Remagine" su tutti). Meglio parlare di involuzione, piuttosto, anche perché si fa fatica ad associare il nome Morten Veland al lavoro che andremo ad esaminare, disco ruffiano e dai sottili contorni gotici, niente a che vedere col passato prestigioso del chitarrista scandinavo.
L’album si incentra sulla voce della nuova “sirena” danese Monika Pedersen, che interpreta con una certa leggerezza i nove brani rilasciati, risultando statica e anonima sulla breve distanza, invasiva e noiosa sulla lunga. Utilizzato col contagocce il growling dello stesso Veland, al microfono in un paio di formali occasioni affinché si possa preservare lo stile “pulito e delicato” che regna sovrano in ogni passaggio del disco. Non c’è più spazio per gli inserti estremi e le composizioni sono di una semplicità imbarazzante, basate su un canonico strofa-strofa ritornello quasi a contemplare una struttura facilmente assimilabile, adattata su canzoncine melodiche orecchiabili, talvolta basate su ritornelli molto simili tra di loro come nel caso dell’auto-plagio "My Mind’s Eye" – "The Other Side". Mettetele a confronto. Il tutto, attenzione al più classico dei colpi di coda, confezionato e trasferito su silicio con una cura che ha dell’incredibile. L’unico elemento in grado di attirare l’attenzione, infatti, è la miracolosa produzione, limpida e cristallina come non mai. Ce la faranno i nostri eroi a vendere qualche copia in più?
Ironia schietta ma contenuta per un’operazione, spiace ammetterlo, fallimentare. Ci sono voluti tre anni (quattro dall’ultimo full length) per consegnare al pubblico "Nine Destinies And A Downfall", un disco che non mi sento di consigliare nemmeno ai nostalgici dei primi Tristania: troveranno un artista sbiadito che, oggi, non rappresenta nemmeno il fantasma di sé stesso.
Sirenia
Nine Destinies And A Downfall
2007, Nuclear Blast
Gothic
01. The Last Call
02. My Mind’s Eye
03. One By One
04. Sundown
05. Absent Without Leave
06. The Other Side
07. Seven Keys And Nine Doors
08. Downfall
09. Glades of Summer
02. My Mind’s Eye
03. One By One
04. Sundown
05. Absent Without Leave
06. The Other Side
07. Seven Keys And Nine Doors
08. Downfall
09. Glades of Summer
- Recensione di The Enigma Of Life
- Recensione di Perils Of The Deep Blue
- Recensione di The Seventh Life Path
- Recensione di Riddles, Ruins & Revelations
- Sirenia (Morten Veland) - 19/01/11
- Sirenia (Morten Veland, Ailyn) - 24/09/11
- Sirenia (Emmanuelle Zoldan) - 16/02/21
- 24/04/15 : Sirenia: ascolta le anteprime da "The Seventh Life Path"
- 10/02/15 : Sirenia: a maggio il nuovo album "The Seventh Life Path"
- 03/06/13 : Sirenia: guarda il video di "Seven Widows Weep"