Steven Patrick Morrissey, incontrastato leader dei The Smiths prima ed eclettico artista solista poi, torna in Italia con ben sette date (Roma, Milano, Bologna, Pescara, Firenze Padova) per presentare il suo ultimo album “World Peace Is None of Your Business”. Noi siamo stati al teatro Linear4Ciak di Milano lo scorso 16 Ottobre, ecco a voi le nostre impressioni su quella serata magica.
Arrivati poco dopo l’apertura dei cancelli ci accorgiamo subito che l’atmosfera è carica di attesa ed adrenalina all’idea di rivedere sul palco uno dei personaggi più importanti della scena musicale degli anni 80, che è riuscito a portarsi dietro fino ai giorni nostri una creatività ed una poliedricità che ben pochi artisti possono vantare. Appena messo piede dentro il teatro ci accorgiamo subito che la personalità di Morrissey ha preso l’avvento sulla gestione della location: niente carne all’interno della struttura. Morrissey è vegano e lo grida forte e chiaro al mondo intero, dove c’è lui non un solo pezzo di carne deve essere venduto o consumato. Ma già a vedere dal pubblico è chiaro che in molti seguono il suo stile di vita: non sono poche le magliette “IO SONO VEGANO” e “GO VEGANS”. Chissà cosa ha pensato il cantante nell’accorgersi che giusto fuori dal teatro c’è un circo… Intorno a noi un gran vociare, si parla del concerto e dei probabili brani che di lì a poco sarebbero stati suonati: è tutto un fermento di discussioni sui vari album solisti di Morrissey e su quelli più amati coi The Smiths.
Quando sono state rese note le date del tour, abbiamo cercato di capire chi fosse la Special Guest citata anche sul biglietto: chi può essere così particolare da poter accompagnare Morrissey durante il tour? Mistero ben presto svelato: intorno alle 21:15 le luci si spengono e sul grande palco, dove è presente un telo bianco a coprirlo in tutta la sua lunghezza e altezza, iniziano ad apparire delle immagini. La Special Guest non esiste: partono video di gruppi che hanno fatto la storia della musica, dai Ramones ai New York Dolls, dai The Smiths a Charles Aznavour e a gruppi punk a noi sconosciuti della scena inglese di fine anni 70. Successivamente le immagini cambiano, e si vedono spezzoni tratti da rappresentazioni teatrali in cui si parla di morte e depressione.
Circa venti minuti dopo i video si interrompono, la sala è buia e solo una luce illumina lo stage: ad un certo punto il tendone viene calato e la scenografia si svela in tutta la sua suggestione, mostrando una batteria illuminata da neon e un enorme gong a fargli da sfondo. Morrissey e la sua band sono già sul palco, lui vestito interamente di bianco. Appena il tempo di togliere il tendone e la musica parte. Come se fossero guidati da una regia comune, tutti gli astanti si alzano dai propri posti e si precipitano in avanti per seguire meglio la performance. Morrissey è visibilmente compiaciuto e stringe mani mentre intona la prima canzone “The Bullfighter Dies”, tratta dall’ultimo disco. Su 17 canzoni suonate ben 8 sono tratte dall’album “World Peace Is None of Your Business”; nonostante l’album sia uscito da pochi mesi il pubblico ha risposto entusiasta cantando e ballando anche sui nuovi pezzi. Sullo sfondo passano immagini in bianco e nero, immagini del passato che sicuramente rappresentano qualcosa per Morrissey. Poche pause a dispetto delle note condizioni di salute del cantante: una frecciatina al teatro, che evidentemente non è di suo gradimento sebbene l'ottima acustica, e una gomitata nel fianco a Putin&Friends (in quei giorni a Milano si è tenuto un meeting internazionale Europa-Asia).
Si continua con brani tratti dai suoi lavori solisti e qualche brano dei The Smiths (molto pochi a dire la verità, infatti qualche malumore fra il pubblico c’è stato, soprattutto fra quelli che hanno guardato la scaletta del giorno prima del concerto tenutosi a Roma). Finalmente arriva una delle canzoni più amate dal pubblico, la senza tempo “Every Day Is Like Sunday”: questa è la classica canzone a cui si possono dare mille significati, sepolti in fondo al cuore e letteralmente esplosi durante l’esibizione. Tante lacrime, tanti abbracci e pelle d’oca durante tutta la durata del brano, cantato a squarciagola dai presenti.
Nel frattempo i video continuano, e sullo sfondo appare la famigerata corrida, scene forti in cui si vedono tori sanguinare copiosamente e morire fra sofferenze inaudite. In sala volano fischi e grida, il pubblico è palesemente dalla parte dei tori e quando si vede un torero incornato in modo grave da un toro ferito il boato di approvazione è enorme. Il video si conclude con due tori che si leccano con amore, gli applausi scrosciano, tutti sono in piedi e manco a dirlo Morrissey ha un sorriso splendente e ringrazia il pubblico milanese.
Si arriva all’ultimo pezzo, uno dei brani più famosi dei The Smiths “Meat is Murder”: sullo sfondo il video mostra le sofferenze che maiali, galline, mucche, vitelli e tacchini sono costretti a subire nella filiera di produzione di carne, latte e uova. Immagini veramente forti, più di una persona ha dovuto distogliere gli occhi dallo schermo e qualcuno si è anche alzato per prendere una boccata d’aria. In tutto ciò, Morrissey ha guardato il video dall’inizio alla fine. Al termine del brano si respira un’aria strana nel teatro: applausi composti, persone chiaramente impressionate dalle immagini trasmesse, Morrissey ha colpito nel segno e sicuramente qualcuno ha iniziato a pensare seriamente a cosa mette nel piatto.
La band esce dal palco, Morrissey incluso, e fra gli astanti inizia a manifestarsi un certo disappunto pensando che il concerto fosse già finito. Dopo qualche minuto ritornano tutti sul palco per concludere il concerto con “One Day Goodbye Will Be Farewell”, tratta dal penultimo disco. Al termine ovazione del pubblico, Morrissey si trattiene sul palco a salutare e ringraziare i presenti stringendo mani e rischiando quasi di farsi trascinare giù dalla foga dei presenti. Il tutto è durato circa un’ora e trenta minuti, diciamo che non pochi si sono lamentati della durata del concerto ma pensando anche alle condizioni di salute del cantante secondo noi non ci si può proprio lamentare visto che non si è risparmiato in voce e balli.
Una menzione particolare alla band che ha accompagnato l’artista sul palco, formata da Jesse Tobias (chitarra) Solomon Walker (basso) Boz Boorer (chitarra) Matt Walker (batteria) e il bravissimo Gustavo Manzur (tastiere e percussioni) e alla ragazza che è riuscita a salire sul palco e a unirsi in un lungo abbraccio con Morrissey, che noncurante con un braccio teneva la ragazza e con l’altro il microfono, continuando a cantare senza scomporsi.
SETLIST
01.The Bullfighter Dies
02. Kiss Me a Lot
03. You Have Killed Me
04. Certain People I Know
05. Neal Cassady Drops Dead
06. Everyday Is Like Sunday
07. How Soon Is Now?
08. World Peace Is None of Your Business
09. I'm Throwing My Arms Around Paris
10. Speedway
11. Istanbul
12. Trouble Loves Me
13. Earth Is the Loneliest Planet
14. Kick the Bride Down the Aisle
15. I'm Not a Man
16. Meat Is Murder
17. One Day Goodbye Will Be Farewell
Si continua con brani tratti dai suoi lavori solisti e qualche brano dei The Smiths (molto pochi a dire la verità, infatti qualche malumore fra il pubblico c’è stato, soprattutto fra quelli che hanno guardato la scaletta del giorno prima del concerto tenutosi a Roma). Finalmente arriva una delle canzoni più amate dal pubblico, la senza tempo “Every Day Is Like Sunday”: questa è la classica canzone a cui si possono dare mille significati, sepolti in fondo al cuore e letteralmente esplosi durante l’esibizione. Tante lacrime, tanti abbracci e pelle d’oca durante tutta la durata del brano, cantato a squarciagola dai presenti.
Nel frattempo i video continuano, e sullo sfondo appare la famigerata corrida, scene forti in cui si vedono tori sanguinare copiosamente e morire fra sofferenze inaudite. In sala volano fischi e grida, il pubblico è palesemente dalla parte dei tori e quando si vede un torero incornato in modo grave da un toro ferito il boato di approvazione è enorme. Il video si conclude con due tori che si leccano con amore, gli applausi scrosciano, tutti sono in piedi e manco a dirlo Morrissey ha un sorriso splendente e ringrazia il pubblico milanese.
Si arriva all’ultimo pezzo, uno dei brani più famosi dei The Smiths “Meat is Murder”: sullo sfondo il video mostra le sofferenze che maiali, galline, mucche, vitelli e tacchini sono costretti a subire nella filiera di produzione di carne, latte e uova. Immagini veramente forti, più di una persona ha dovuto distogliere gli occhi dallo schermo e qualcuno si è anche alzato per prendere una boccata d’aria. In tutto ciò, Morrissey ha guardato il video dall’inizio alla fine. Al termine del brano si respira un’aria strana nel teatro: applausi composti, persone chiaramente impressionate dalle immagini trasmesse, Morrissey ha colpito nel segno e sicuramente qualcuno ha iniziato a pensare seriamente a cosa mette nel piatto.
La band esce dal palco, Morrissey incluso, e fra gli astanti inizia a manifestarsi un certo disappunto pensando che il concerto fosse già finito. Dopo qualche minuto ritornano tutti sul palco per concludere il concerto con “One Day Goodbye Will Be Farewell”, tratta dal penultimo disco. Al termine ovazione del pubblico, Morrissey si trattiene sul palco a salutare e ringraziare i presenti stringendo mani e rischiando quasi di farsi trascinare giù dalla foga dei presenti. Il tutto è durato circa un’ora e trenta minuti, diciamo che non pochi si sono lamentati della durata del concerto ma pensando anche alle condizioni di salute del cantante secondo noi non ci si può proprio lamentare visto che non si è risparmiato in voce e balli.
Una menzione particolare alla band che ha accompagnato l’artista sul palco, formata da Jesse Tobias (chitarra) Solomon Walker (basso) Boz Boorer (chitarra) Matt Walker (batteria) e il bravissimo Gustavo Manzur (tastiere e percussioni) e alla ragazza che è riuscita a salire sul palco e a unirsi in un lungo abbraccio con Morrissey, che noncurante con un braccio teneva la ragazza e con l’altro il microfono, continuando a cantare senza scomporsi.
SETLIST
01.The Bullfighter Dies
02. Kiss Me a Lot
03. You Have Killed Me
04. Certain People I Know
05. Neal Cassady Drops Dead
06. Everyday Is Like Sunday
07. How Soon Is Now?
08. World Peace Is None of Your Business
09. I'm Throwing My Arms Around Paris
10. Speedway
11. Istanbul
12. Trouble Loves Me
13. Earth Is the Loneliest Planet
14. Kick the Bride Down the Aisle
15. I'm Not a Man
16. Meat Is Murder
17. One Day Goodbye Will Be Farewell