Paradise Lost - Tragic Idol European Tour
08/10/12 - Alcatraz, Milano


Articolo a cura di Luca Ciuti
Sette di mattina, tapparella su, cielo padano plumbeo. Tornano i Paradise Lost e curiosamente l’autunno si presenta nella sua forma migliore per la prima data italiana del “Tragic Idol Tour”. La band di Halifax mantiene intatto l’appeal che nei primi anni 90 l’ha consacrata band fra le più innovative e amate. Archivati i tentennamenti fra mainstream e tradizione, il quintetto britannico è tornato a fare il suo mestiere via via con risultati sempre più incoraggianti sebbene l’ultimo “Tragic Idol”, a parer mio una versione ben suonata di “Icon”, alla fine dei conti non abbia sconvolto quasi nessuno.  Per quanto la band suoni da alcuni anni un po’ uguale a sé stessa, apparre indubbiamente più sicura di sé e questa è già un’ottima premessa per chi come me si è presentato ai cancelli dell’Alcatraz con una buona dose di scetticismo. Anche questa volta, come quando a giocare sono dei veri fuoriclasse, i pronostici vengono ribaltati e le attese di molti ripagate da una prestazione a dir poco elettrica.

“Widow” posta in apertura è un vero tuffo al cuore ad opera di un gruppo letteralmente tirato a lucido e assai diverso dalle scialbe apparizioni degli ultimi anni: Nick Holmes si presenta dimagrito e rasato ma in ottima forma, Greg Mackintosh si è finalmente convinto a suonare da sobrio e non sbaglia una nota mentre la sezione ritmica “svedese” si conferma componente imprescindibile di questo nuovo corso. Scenografia che come da copione richiama fedelmente l’ultimo arrivato e con una copertina come quella di “Tragic Idol” l’impatto visivo non è affatto sottovalutare. Vietato farsi ingannare dall’utilizzo di alcune basi, la musica dei Paradise Lost mantiene tanto di quel fascino old school che la rende ancora credibile. Saranno l’approccio essenziale o le chitarre che la fanno ancora da padrone, ma stasera la band si mostra proprio di un altro pianeta, priva di inutili effetti speciali a ricordarci che non bastano un po’ di eyeliner, un cilindro in testa o una cantante donna in formazione per considerarsi gothic.

La setlist pesca in quasi tutta la discografia e pesca bene, e il fatto che “Draconian Times” sia stato messo un po’ in disparte a fine serata resterà solo un dato statistico. Fa un certo effetto sentire il pubblico cantare a squarciagola pezzi come “One Second” e “Soul Courageous”, tanto osteggiati anni orsono quanto ancora scolpiti sulla pelle di un pubblico fatto non certo di ragazzini ma che ha regalato un calore e una partecipazione del tutto inaspettati. Il furioso e cadenzato headbanging collettivo sulle note di “Enchantment” spinge la band inglese a sfoderare il suo vestito migliore: “Praise Lamented Shade” prepara la giusta atmosfera prima di scendere ancora più in profondità con “Pity The Sadness” e “As I Die”, graditi ripescaggi di un'epoca e di un sound che mettono ancora i brividi. Nick Holmes è sempre più enigmatico con quello sguardo perennemente a volo d’aquila, poche parole per il batterista di scuola At The Gates e per le magliette vendute fuori dal locale (“one wash – fuck off”), tanto cuore per una performance generosa e ispirata. E il nuovo disco? Sarà che stasera i suoni sono eccellenti, sarà che Mackintosh carica a dovere le linee melodiche ma i pezzi rispetto allo studio suonano alla grande e tutt’altro che piatti. “The Enemy”, a chiudere il set ufficiale, è un vero trionfo, il brano simbolo della rinascita di un gruppo che stasera pare proprio suonare come non faceva da tempo. Nei bis c’è spazio ancora per “Embers Fire”, le più recenti “Faith Divides Us…”, “Fear Of Impending Hell” e l’anthemica “Say Just Words”.

Un’ora e venti, sedici canzoni. Concerto troppo corto? No, semplicemente perfetto. Unica pecca: i problemi di parcheggio che ci hanno impedito di assistere all'opening act, i Soen di Martin Lopez, ma questa è solo colpa di chi vi scrive. Ce ne scusiamo con i lettori.

Setlist:

01. Widow
02. Honesty In Death
03. Erased
04. Enchantment
05. Soul Coraugeous
06. In This We Dwell
07. Praise Lamented Shade
08. Pity The Sadness
09. As I Die
10. One Second
11. Tragic Idol
12. The Enemy

Encore:

13. Embers Fire
14. Fear Of Impending Hell
15. Faith Divides Us - Death Unites Us
16. Say Just Words



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