Doro (Doro Pesch)
In vista dell’imminente tour europeo della Metal Queen Doro Pesch, vi proponiamo quando detto dall’artista tedesca durante una conferenza stampa con le testate italiane in occasione della scorsa edizione del Wacken Open Air. Buona lettura!
Articolo a cura di Marco Ferrari - Pubblicata in data: 09/10/11

Altri Media: Ciao Doro e grazie di questa intervista. Bene, siamo qui per festeggiare il tuo concerto numero 2.500, come sta andando il tour?

Si in effetti stiamo festeggiando il concerto numero 2.500, ma è da un bel po’ che lo stiamo celebrando, quindi credo che siamo arrivati almeno al 2.600 (risata generale). Comunque sta andando alla grande, ho cantato qui a Wacken l’altro giorno e ho proposto anche un nuovo brano dal titolo “Raise Your Fist”, ieri poi ho fatto una apparizione con i Soltatio Mortis quindi non posso dire che non vada bene. La prossima settimana poi terrò l’ultimo concerto in un festival estivo per quest’anno per poi iniziare ad ottobre il tour europeo che mi vedrà a Milano l’11 ottobre.  Sono stata in Italia un paio di settimane fa poi sono ripartita per la Spagna, la Svizzera e poi sono corsa a casa perché mi era arrivata la notizia che ero diventata nonna. Comunque ho un legame speciale con l’Italia, abbiamo molti fan e soprattutto abbiamo un chitarrista italiano, Luca Princiotta.

SpazioRock: Luca in Italia è molto noto ed è una bellissima persona che ho avuto il piacere di conoscere. Ci puoi raccontare come è nato il vostro sodalizio?

E’ successo ormai parecchi anni fa, grazie a Oliver Palotai, il tastierista dei Kamelot, che ha suonato con me per parecchio tempo. Mentre si era in giro in tour mi ha presentato Luca che era il chitarrista di Blaze Bayley con cui abbiamo suonato per molte sere assieme e quando poi ci apprestavamo a registrare il nuovo disco, e stavamo ancora cercando un nuovo chitarrista, Oliver mi ha rimesso in contatto con Luca che così si è unito alla band. E’ stata un’ottima scelta perché Luca non solo è un grande chitarrista, ma è una persona fantastica e dolcissima. Soprattutto ha il classico approccio alla vita italiano e ci permette di vedere le cose belle in ogni cosa.

Altri Media: Anche quest’anno hai avuto l’onore di aprire il festival cantandone l’inno, “We Are The Metalheads”, come ti fa sentire l’avere questo ruolo in un festival così importate?

E’ un qualcosa di incredibile. E’ emozionante sentire la tensione nell’aria, con tutti i ragazzi che non vedono l’ora che il festival inizi, e ti danno un’adrenalina incredibile. So che ormai succede tutti gli anni e dovrei essere abituata, ma è un’emozione unica tutte le volte. E’ eccitante, ma sono sempre nervosa, ma come salgo sul palco si instaura subito un feeling incredibile con tutti i ragazzi li davanti che cantano con me, e per me è un grande onore essere qui in mezzo a tutte queste persone che supportano il metal, è fantastico essere parte di questa famiglia.

 

SpazioRock: Al giorno d’oggi ci sono moltissime band che hanno una donna dietro al microfono, ma per quanto passino le mode tu rimani l’unica Metal Queen…

 

doro_intervista_2011_01

Beh, è carino da parte tua dirlo (risata generale). Beh oggigiorno ci sono moltissime cantanti veramente brave e ognuna con uno stile proprio, penso ad esempio ad Angela Gossow degli Arch Enemy, Cristina Scabbia dei Lacuna Coil, oppure la bravissima Tarja e trovo, da donna, che sia bellissimo vedere così tante colleghe che hanno saputo ritagliarsi un proprio ruolo nell’universo metal. Quando ho iniziato negli anni ’80 era molto diverso, ma onestamente non vi ho mai fatto caso: amo il metal, amo i fan e l’energia che mi trasmettono, questa è l’unica cosa che conta davvero per me. Quando ami l’haevy metal non importa se sei maschio o femmina, ma quello che è fondamentale è la musica, è quello che senti nel cuore nel vivere fino in fondo questo mondo stupendo e io ho sempre dato tutta me stessa per vedere i fan felici ed è per questo che continuo a scrivere canzoni.

SpazioRock: Come la nuova e bellissima “Raise Your Fist” che hai proposto l’altro giorno. A proposito quando vedrà la luce il nuovo album?

Credo l’anno prossimo in quanto quest’anno è stato dedicato ai concerti. Finiremo il tour europeo con alcune date in Germania a dicembre e poi inizieremo le registrazioni del nuovo disco.

SpazioRock: E poi di nuovo in tour… (risata generale)

Si di sicuro, e quasi sicuramente verremo in Italia in primavera e poi magari anche in estate.

SpazioRock: Ora vorrei parlare di questo meraviglioso festival, il Wacken Open Air. Com’è l’ atmosfera del backstage?

E’ stupendo, una bellissima occasione per passare del tempo con degli amici. Poi a vedere oggi l’area artisti c’è da restare meravigliati, è stupenda. Pensa che la prima volta che ho suonato qui, nel 1993, il palco era dove oggi ci sono i bagni qui dietro. Allora era tutto più piccolo, ma nonostante ci fossero 2.000 fan l’atmosfera era la stessa di oggi. Poi a partire dal 1998 l’area dei concerti è diventata quella odierna, con un palco enorme e parecchi fan, ma mantenendo intatta la magia del festival. Pensa che la prima volta che siamo venuti a suonare qui non riuscivamo nemmeno a trovare il paese e ci continuavamo a fermare per chiedere quale fosse la strada giusta.

 

 

SpazioRock: E in vent’anni il piccolo paesino è diventato l’emblema della musica metal, un vero festival di caratura mondiale.

 

Si è incredibile, oggi ho fatto interviste con ragazzi che venivano dal Chile, dalla Cina… è incredibile. Wacken è diventata proprio la capitale mondiale del metal ed è per questo che sono molto orgogliosa di suonare qui e di essere membro della Fondazione Wacken, che ha il fine di supportare le giovani band dando aiuti finanziari e logistici agli artisti più promettenti. Adoro poter aiutare le giovani band perché so quanto sia dura agli inizi e se non avessi avuto intorno a me persone eccezionali che mi hanno supportato non so se ce l’avrei fatta.

 

doro_intervista_2011_02_01

SpazioRock: Durante la tua carriera c’è stato qualche artista con il quale hai collaborato che ti ha particolarmente colpita, o qualcuno con cui desidereresti poter collaborare?

La persona più incredibile è stata senza dubbio Dio, con il quale ho avuto la fortuna di poter far due tour, nel 1987 e nel 2000 negli Stati Uniti, ed è stata un’esperienza indimenticabile. Eravamo grandissimi amici e, probabilmente, nel 1987 ci piacevamo reciprocamente, ma nessuno parlava bene inglese nella nostra band (risata generale) e quindi era molto difficile instaurare una conversazione. Mi ricorda quando mi hanno dato la notizia che era morto…. è stata una grandissima perdita.  Di altre persone che mi sono particolarmente rimaste nel cuore non posso non citare i Judas Priest, Blackie Lawless, James Hetfield, Dave Mustaine. Ci sono davvero tantissime persone speciali nel mondo del metal e non riesco a menzionarle tutte.

SpazioRock: Con Blackie ho avuto la possibilità di passare una mezz’ora al telefono per un’intervista è mi ha impressionato per la sua gentilezza e la profondità del suo pensiero…

Si è una persona incredibile, l’ho conosciuto quanto abbiamo fatto il nostro primo tour in Inghilterra, nel 1986, e suonavamo con i W.A.S.P. ed i Judas Priest. Le ultime date del tour erano in Svezia e io ho passato due ore al gelo per vedermi tutto il soundceck dei Judas Priest e , immancabilmente, due giorni dopo ero ammalata. Lui è una persona carinissima e si è preso molta cura di me, avevo la febbre e non pensavo di potermi alzare dal letto. Mi ha preso in braccio, mi ha portata nel camerino che condividevamo,  mi ha messa sul divano e messo una coperta. Dopo qualche ora è tornato e mi ha detto “Su alzati, hai un concerto da affrontare”. Non so come ma mi ha trasmesso forza  e  serenità allo stesso tempo e sono riuscita a portare a termine lo show.

Bene Doro, credo che il nostro tempo sia terminato e vorremmo lasciare a te l’ultima parola per salutare tutti i tuoi fan italiani.

Keep Metal, Rock On! I love you!




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool