RavenEye (Aaron; Oli; Adam)
Un lungo tour da supporter ai Kiss, un album di debutto che scala le classifiche, un nuovo contratto con la Frontiers Records: signore e signori, i RavenEye. Abbiamo chiaccherato con la band statunitense al completo di tutto questo e molto altro.
Articolo a cura di Paolo Stegani - Pubblicata in data: 11/06/17

Ciao ragazzi, benvenuti su SpazioRock.it! Com'è andato il concerto di ieri sera a Torino?

 

Aaron: Benissimo, è stato davvero divertente. Il pubblico italiano è fantastico. Non c'erano moltissime persone, ma facevano davvero casino.

 

Nonostante la vostra carriera sia iniziata da poco avete già aperto i concerti di grandissimi artisti come Joe Satriani, Slash e Myles Kennedy, i Deep Purple e adesso i Kiss. Ve lo aspettavate?

 

Oli: Assolutamente no. Quando ti aspetti qualcosa, soprattutto nel mondo della musica, rischi di rimanere deluso. Sin da quando abbiamo cominciato abbiamo sempre cercato di dare il massimo. Il music business è piuttosto strano, non sai mai che cosa aspettarti. Mi sono sempre concentrato sugli show e sul nostro sound. Siamo supportati da un team fantastico che cerca di spingerci più in là possibile, e quando abbiamo scoperto che avremmo aperto per i Kiss ovviamente eravamo fuori di testa dalla gioia: sono quelle cose per le quali abbiamo deciso di diventare musicisti e che ci fanno amare la musica. Anche aver aperto per Slash... Lui è una delle ragioni per cui ho preso in mano una chitarra!

 

Ci sono aspetti dell'andare in tour che non vi piacciono?

 

Adam: Le giornate sono piene di inconvenienti, ovviamente, però il concerto della sera è ciò che conta davvero. Tutto ciò che avviene durante la giornata comporta il successo o il fallimento dello show, che può essere fantastico o terribile.


Oli: Io sono assolutamente assuefatto all'andare in tour! Non c'è qualcosa che non mi piaccia, tutti i problemi e lo stress fanno semplicemente parte dell'essere ad un alto livello, e per forza di cose non puoi averli quando sei a casa.

 

Un anno fa il vostro precedente batterista, Kev Hickman, ha deciso di lasciare il gruppo. Perché?

 

Oli: In ogni band è importante capire e decidere come si voglia procedere musicalmente e non, e quando ciò non avviene le cose non possono funzionare. Stiamo ancora sviluppando il nostro sound e concordando cosa vogliamo ottenere con questo gruppo. Sicuramente siamo davvero soddisfatti di avere Adam con noi per il modo in cui suona.

 

Com'è stato il vostro primo incontro?

 

Adam: Io e Kev abitiamo piuttosto vicini l'uno all'altro, e una volta mi invitò ad una serata di jam session organizzata da lui. Lì conobbi Oli, suonammo un paio di canzoni e poi andammo a cena e ci trovammo subito in sintonia, parlando dei nostri gusti musicali e cose simili. Quando poi venni a sapere da Kev che avrebbe lasciato la band, dimostrai il mio interesse nel sostituirlo e lui mi diede la sua benedizione. Perciò eccoci qua!


Quali artisti vi hanno maggiormente influenzato o vi hanno cambiato la vita?

 

Aaron: Fin da quando ero piccolo adoro i Led Zeppelin, e crescendo ho cominciato ad ascoltare moltissimo Chris Cornell. Hanno segnato profondamente il mio percorso e la mia musica.

 

Oli: Jimi Hendrix. È la ragione per cui suono la chitarra, come Slash. È grandioso.

 

Adam: Nel mio caso, Dave Grohl è stata una delle mie maggiori influenze. I Foo Fighters sono una band che amo molto.

 

raveneyeintervista2017interno

 

Una delle prime vostre canzoni che ho sentito è stata "Breaking Out". Verso la fine del pezzo c'è questa frase: "Fai un cambiamento e nessuno lo sa, stanco di tenere viva la speranza / Siamo tutti in movimento per cercare una nuova via di fuga". Che cosa intendi dire con queste parole?

 

Oli: È una dura critica. Prima di entrare nei RavenEye ero un artista solista, con un altro staff e un'altra organizzazione alle spalle, e odiavo la situazione in cui mi trovavo in quel momento, perciò ho scritto quella canzone. Non la registrai in studio perchè era molto diversa dalla musica che avevo inciso in precedenza, ma venni incoraggiato a farlo e quello è stato il punto di partenza dei RavenEye. In generale la canzone parla del fatto che è possibile rompere gli schemi, combattere ciò che non ci piace e dedicare il nostro tempo alle cose che ci appassionano, perchè abbiamo a disposizione una vita soltanto. Insomma, essere ciò che vogliamo essere e non quello che ci impongono di essere.


State già preparando nuovo materiale per il secondo album o vi godete semplicemente il tour?


Aaron: Stiamo lavorando su nuove canzoni, abbiamo già molte idee per le mani. Il successore di "Nova" non tarderà ad arrivare.

 

Qual' è la situazione nella quale preferite scrivere le vostre canzoni?

 

Oli: Direi sempre, sia durante un tour sia a casa, quando abbiamo tempo libero qualsiasi momento è buono. A volte scrivi cose che inizialmente ti piacciono ma che poi, alla fine della giornata, ti fanno schifo, però comunque ottieni qualcosa su cui si possa lavorare, anche solo un riff. Ci è capitato di mettere assieme due canzoni differenti. Semplicemente scrivi le tue idee, senza sapere come si evolveranno.

 

Siete soddisfatti dell'ottimo successo di "Nova"?

 

Aaron: Assolutamente sì!

 

Oli, sei stato nominato nel 2010 e nel 2011 come miglior cantante e chitarrista blues dell'anno: come ti senti ad essere già così apprezzato all'interno della scena musicale dopo così pochi anni di carriera?

 

Oli: Guarda, per quanto gratificante possa essere per me la cosa più importante rimane fare concerti e avere un forte contatto con il pubblico. Ciò che conta davvero è che la gente venga agli show. C'è un lato emotivo che i premi non possono darti, ed è quello che per me conta davvero.

 

L'estate scorsa avete firmato un contratto con Frontiers Records: com'è lavorare con una casa discografica così prestigiosa?



Oli: È grandioso. All'inzio la nostra ambizione non era quella di firmare con una grande label, adoriamo essere indipendenti e abbiamo sempre goduto di una certa libertà. Tante volte per un artista è difficile mantenere la propria integrità musicale, ma devo dire che hanno compreso a pieno il nostro progetto le nostre idee. L'idea dei RavenEye è sempre stata quella di fare solo ciò che che ci va di fare, e Frontiers Records ci ha capiti e messi a nostro agio. È un onore farne parte.

 

Se doveste descrivere i RavenEye usando solo tre parole, quali scegliereste?

 

Oli: Selvaggi.

 

Aaron: Incendiari.


Adam: Pericolosi.




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