Lost In Paradise (Lost In Paradise)
Pubblicato da poco l'album "Fuori Da Me", il quartetto italiano Lost In Paradise ha risposto alle nostre domande riguardo la nascita album e le collaborazioni presenti nei brani, dando anche qualche idea sul proprio futuro.
Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 03/11/19
Ciao ragazzi, benvenuti su SpazioRock! Prima di tutto, che ne dite di presentarvi ai nostri lettori?

 

Ciao! Noi siamo i Lost in Paradise, band di Monza e dintorni, composta da Mattia Cavaliere (voce/chitarra), Mattia Magrisi (chitarra), Luigi Nasuti (Basso) e Giovanni Galbiati (Batterista). Siamo attivi da diverso tempo e abbiamo una voglia matta di riuscire a realizzare il sogno di vivere con la nostra musica.

 

Recentemente avete pubblicato il vostro album "Fuori Da Me". Si tratta di un lavoro prettamente rock, ma che racchiude diverse influenze. Complessivamente credo che si differenzi da quello che viene suonato solitamente in Italia, ma che comunque anche nella musica (oltre che nei testi, ovviamente), si possano riconoscere degli elementi della musica italiana. Siete d'accordo? Com'è stato il processo di scrittura e registrazione?

 

Sì, pensiamo che il nostro disco sia un lavoro che racchiuda diverse e tante influenze provenienti da periodi e generi musicali molto differenti tra loro, il tutto messo sotto la luce della musica italiana; crediamo sia un disco che concettualmente rispecchi anche la realtà delle persone che abbiamo attorno. Il processo di scrittura racchiude canzoni che arrivano cronologicamente in tempi diversi; è un lavoro cominciato due anni fa tra di noi, per poi essere valorizzato e migliorato ulteriormente dalle persone che hanno preso parte ai lavori di registrazione come la nostra etichetta Bagana, la produzione a cura di Minuta Productions, il mix e master di Adesiva Discografica, i fonici Matteo Tovaglieri e Luca Ottoboni, la sala d'incisione Spazio Tribù, la nostra grafica Giada Canu ed infine i nostri i videomaker WM production.

 

lostinparadiseband

 

Quali sono stati i momenti più difficili del processo di creazione? E quelli migliori?

 

Lavorare per così tanto tempo su un progetto inedito toglie molte energie, ma da un appagamento che ricompensa tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a quel traguardo. Le parti migliori sono sicuramente i momenti in cui incidi, provi e riascolti quello che hai appena registrato. La parte più complicata arriva nel momento in cui si passa al mix perché è lì che si stabilisce maggiormente l'identità del sound che si vuole dare al proprio disco.

 

Il brano che personalmente mi è piaciuto di più è "Dritto A Letto", soprattutto per la sua vena funky. Potete dirci qualcosa in più su questo brano?

 

Questo brano è molto particolare perché cronologicamente è stato l'ultimo a essere inserito nel disco, e soprattutto si distacca molto dalla maggior parte del sound dell'album. Crediamo possa essere una prefazione per un nostro prossimo lavoro, che non vediamo l'ora di sperimentare...

 

Uno dei brani dell'album, "Negativo", è presente anche in versione acustica. Come mai avete fatto questa scelta? Quale delle due versioni preferite?

 

La scelta di pubblicare due versioni di questo brano è stata presa dopo aver ascoltato la sua registrazione di un live in acustico: siamo rimasti davvero sorpresi del contrasto emotivo che si è creato rispetto alla versione "elettrica", la cui interpretazione rispetto alla versione acustica, se vogliamo dire più "angosciante", esprime un vero e proprio sentimento di rabbia allo stato puro.
E' difficile scegliere tra le due quale sia la migliore, perché ci energie differenti ne scaturano: la versione acustica è molto piacevole da ascoltare in un momento personale di riflessione, mentre in elettrico l'impatto è molto più forte.

 

Per questo album avete collaborato con due artisti in due brani: KG Man su "Routine" e Ambramarie su "Come Il Sale". Com'è stato lavorare con loro su questi brani?

 

Collaborare con due artisti molto distanti da noi ci ha fatto molto piacere. Con KG Man è stata una vera e propria sperimentazione, e l'incontro tra due generi completamente differenti e ciò che ne è risultato, ha sorpreso davvero tutti. Ambramarie, ormai nel settore da diversi anni, ha decisamente dato un valore aggiunto al nostro lavoro, che va ben oltre alla sua straordinaria interpretazione.

 

Invece per il futuro quale sarebbe la collaborazione dei vostri sogni?

 

Una collaborazione da sogno e unica per noi, sempre all'interno nel panorama italiano, potrebbe essere un featuring con Jovanotti.

 

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Per quanto riguarda i temi trattati nei brani, prendete ispirazione dalle vostre esperienze personali o anche da altri elementi?

 

I brani parlano principalmente delle nostre esperienze ed emozioni provate nella vita di tutti i giorni, come la voglia di uscire dagli schemi di una quotidianità che può essere a volte opprimente. Crediamo ci siano messaggi molto vicino agli ascoltatori, oltre che a noi.

 

Pochi giorni fa avete presentato l'album con il live all'HT Factory di Seregno. Com'è andata la serata?

 

É stata una serata molto intensa emotivamente; presentare un lavoro di anni davanti a tante persone, che ci hanno seguito in questa storia, è stata anche una preziosa occasione per ripagare tutti della fiducia e degli stimoli trasmessi in tutto questo tempo. Sentir cantare i nostri singoli appena rilasciati in quest'intenso 2019, è stato un momento che conserveremo per sempre. Non ci resta che ringraziare di nuovo qui tutti quelli che ci sono stati vicino.

 

Sono già previste altre date di supporto all'album?

 

Assolutamente sì, le comunicheremo molto presto sul nostro sito e su tutti i canali social.

 

Secondo voi cosa bisognerebbe cambiare in Italia per rendere un genere come il vostro più accessibile al grande pubblico?

 

E' un discorso grande e anche molto complicato perché coinvolge talmente troppe parti che rende davvero difficile trovare una "soluzione". Il primo gradino però, parlando della propria piccola realtà, potrebbe essere il valorizzare di più gli artisti che compongono propri brani inediti e che cercano di esprimere concetti molto vicini alle persone.

 

Questa era l'ultima domanda, grazie mille per il vostro tempo. Volete lasciare un messaggio ai nostri lettori?

 

Certo! Invitiamo tutti ad ascoltare il nostro album "Fuori di Me", disponibile su tutte le piattaforme digitali a questo link , e di seguirci su tutti i nostri canali: sito, Facebook e Instagram. Grazie mille per lo spazioROCK!




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