Ellefson (David Ellefson)
David Ellefson sembra inarrestabile: oltre agli impegni con Megadeth e Altitudes & Attitudes, il bassista sta portando avanti un progetto solista e, a breve, pubblicherà "No Cover", album di cover che ripercorre la storia del rock e del metal, insieme a tanti ospiti. Abbiamo parlato insieme della nascita di questo lavoro, di eventuali tour e anche del futuro di questo interessante progetto.
Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 18/11/20

Si ringrazia Marco Ferrari per la collaborazione

 

Ciao David, bentornato su SpazioRock! In un mondo che si sta fermando a causa del Coronavirus, tu sembri inarrestabile: i Megadeth, gli Altitudes & Attitudes, le bass clinics e ora "No Cover", un album di cover con tanti ospiti. Come ti è venuta questa idea?

 

Abbiamo preso questa decisione perché pubblicare un nuovo album in questo periodo sarebbe stato rischioso, visto che i concerti sono fermi e le possibilità di promuoverlo sarebbero state minime. Ma allo stesso tempo volevamo un modo per occupare lo spazio tra l'album precedente e quello successivo e quindi abbiamo pensato alle cover. Inizialmente non doveva essere una vera e propria pubblicazione, ma una semplice raccolta di brani disponibili solo in digitale, ma poi il progetto si è evoluto fino a un doppio album. È stato anche un modo per riunire insieme parte della comunità metal.

 

In questo album si può dire che tu ripercorra la storia del rock e del metal. Parlando della scelta delle canzoni, viene più dal tuo desiderio artistico di riscrivere questi brani o dalla volontà di rendere onore a band che ami e che ti hanno influenzato?

 

Credo che l'intento fosse più il primo, ovvero la volontà di scavare dentro questi brani dal punto di vista artistico. Ovviamente è anche un modo di rendere omaggio ai nostri eroi musicali, ma non solo quello. Si tratta comunque di band che hanno fatto nascere il mio amore per la musica, come ad esempio i Bachman-Turner Overdrive o gli Sweet. Quel periodo è stato fantastico per il rock n' roll, era tutto così diverso. Mi ricordo che sono nato e cresciuto in una specie di fattoria e quando vedevo quei musicisti e pensavo alla vita che facevano per me erano come dei supereroi [ride, ndr]. Anche questo loro modo di vestire stravagante e con tanto trucco (come nel caso dei Kiss) era fantastico ed è ironico che nel movimento di cui ho fatto parte poi io, il thrash metal, invece il look dei musicisti fosse molto più basic.

 

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A proposito delle influenze, anche la copertina dell'album è un tributo a quella dei primo album dei Def Leppard "On Through The Night". Come mai questa scelta?

 

In realtà è stata una scelta di Thom [Hazaert, voce della band di Ellefson, ndr], che ha voluto sorprendermi. Credo dipendesse anche dal fatto che la prima canzone che ho scelto per questo album è proprio "Wasted", che è una delle tracce più heavy. Inoltre è un brano che i Def Leppard ormai praticamente non ripropongono più, ma è una scelta che capisco, alla fine anche nei Megadeth non suoniamo quasi mai pezzi dal nostro primo album. Ad ogni modo, "On Through The Night" ha avuto un impatto incredibile sulla mia generazione, insieme a band come Motörhead, Iron Maiden, Venom... Penso sia figo aver fatto anche la cover della cover [ride, ndr].

 

Una delle cose migliori dell'album è il fatto che queste cover, pur provenendo da band molto diverse tra di loro, siano molti uniformi in termini di sound. Come avete approcciato la produzione dell'album da questo punto di vista?

 

Sono d'accordo e ti dirò che sono molto contento di questo, perché abbiamo scelto canzoni molto varie, che coprono due decenni di musica. Prima di tutto credo che dal punto di vista dei suoni ci siano molte cose in comune tra la chitarra di Andy Martongelli, il mio basso, e la voce di Thom, quindi questa è una base da cui partire con una certa coerenza sonora. Questo vale anche per il nostro batterista Paolo Caridi, anche se per molte tracce abbiamo degli ospiti alla batteria (come Dave Lombardo, Charlie Benante e Dave McClain), e per Alessio [Garavello, ndr], che ha mixato l'album. Sono tutti italiani, si può dire che il suono sia principalmente dato dal nostro team italiano [ride, ndr]. Andy, Paolo e Alessio sono dei professionisti e il suono che riescono a dare è fantastico. Per quanto mi riguarda, volevo che suonasse come un mio album, ma questo non significa che dovesse sembrare qualcosa dei Megadeth, anche perché non si tratta di canzoni thrash metal e sono diverse. Quando si fanno cover credo che una delle cose più importanti sia onorare il pezzo nel modo giusto, poi rispettare il proprio sound e ascoltare le esigenze dei musicisti ospiti. Devo dire che anche loro sono entrati subito nell'ottica del rendere omaggio a questi brani, creando insieme il sound adatto.

 

In effetti credo che sia molto bello il fatto che venga reso omaggio a un determinato brano ma alla vostra maniera, perché comunque siete voi che lo state interpretando in quel momento.

 

Sì, credo che ci siano diversi modi per fare una cover. Puoi anche prendere una canzone e suonarla come se fosse della tua band, con i Megadeth l'abbiamo fatto diverse volte. Riguardo questo album, credo che rispettino il nostro sound. Ad aprile abbiamo pubblicato un inedito, "Simple Truth", mentre a maggio abbiamo fatto una cover di "Over Now" di Post Malone e credo che queste due canzoni abbiano dato davvero un'identità al sound della nostra band. Se le ascolti e poi metti "No Cover" si sente una certa consistenza e una continuità. L'anno scorso abbiamo pubblicato l'album "Sleeping Giants", ma le nuove canzoni presenti lì sono state scritte in passato con altri musicisti molto diversi tra di loro, quindi non rispecchia il nostro stato attuale. Quest'anno abbiamo trovate la nostra identità e sulla base di questa stiamo lavorando sul prossimo album, che uscirà nel 2021.

 

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Come hai scelto i diversi ospiti che hanno partecipato a questo progetto?

 

Alcuni mesi fa abbiamo fatto diversi stream per la "David Ellefson Youth Music Foundation" e abbiamo cercato in questo modo di tenere unità la comunità rock e metal in un momento molto difficile, con la pandemia e tutti i tour che sono stati cancellati. Quindi è stato semplice pensare ai musicisti che avevano anche partecipato a questi stream e contattarli per l'album. L'intenzione non era quella di fare un album "all-star", ma semplicemente quella di riunire tanti amici e collaborare insieme per registrare pezzi storici che abbiamo amato fin da quando eravamo ragazzini.

 

Ci sono diverse canzoni per certi versi sorprendenti, come "Sheer Heart Attack" o "Rebel Yell". Ogni pezzo è stato anche adattato ai musicisti che hanno preso parte al lavoro?

 

"Sheer Heart Attack" mi è sempre piaciuta tantissimo, anche se comunque apprezzo molto l'intera discografia dei Queen da sempre. Ma i pezzi come quello mi fanno impazzire. Lo stesso vale anche per "Rebel Yell". Credo che quell'album sia semplicemente perfetto dall'inizio alla fine, anche in termini di produzione, è uno dei miei dischi preferiti. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro su questi pezzi e che in questo modo potrebbero piacere anche a persone che in generale ascoltano musica più pesante.

 

Come hai già detto, nella band con te ci sono anche due musicisti italiani, Andy e Paolo. Come è nata questa collaborazione?

 

Andy mi è stato presentato da Kiko [Loureiro, ndr], eravamo in tour a Bologna nel 2016 e mi è piaciuto subito sia come persona che come musicista. Nel 2019 gli ho chiesto di venire a suonare negli Altitudes & Attitudes con me e Frank Bello quando abbiamo fatto il tour europeo con Slash. Quindi poi l'ho richiamato per questo progetto dopo aver pubblicato "Sleeping Giants". Tra l'altro poco prima che iniziasse il tour e stavamo provando, Thom ha proposto di scrivere qualcosa insieme e in questo modo è nata "Simple Truth". È bello quando passi dal suonare insieme sul palco allo scrivere qualcosa insieme in questo modo. Da lì poi siamo entrati in studio, si sono uniti anche Paolo e Alessio e si è creata una bella connessione. Dico sempre che la mia band è praticamente italiana [ride, ndr]. Tra l'altro quando è uscita "Simple Truth" la situazione Coronavirus in Italia era tragica, quindi abbiamo deciso di donare i ricavi alla Croce Rossa Italiana.

 

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Complimenti, è una cosa molto bella! Invece, anche se sembra prematuro vista la situazione, posso chiederti se hai intenzione di portare in tour questo progetto l'anno prossimo?

 

Sì, sicuramente andremo in tour. Non abbiamo ancora annunciato nulla visto la situazione, ma stiamo cercando di organizzarci. Torneremo sicuramente in Europa.

 

Tra l'altro in estate dovresti essere in Europa già con i Megadeth, giusto?

 

Sì, le date sono annunciate, speriamo che vada tutto bene. A questo punto non si può fare molto altro. Non ha senso stare fermi ad aspettare senza fare nulla, quindi le date sono programmate, vediamo cosa accadrà.

 

Un'ultima domanda, ti va di lasciare un messaggio ai tuoi fan italiani?

 

Ciao e grazie! [in italiano, ndr] Grazie mille per il supporto che ci avete mostrato in tutti questi anni. Come ho detto, metà della band è italiana e sono molto legato al vostro Paese, dove c'è il miglior cibo al mondo, alcuni dei migliori fan e sicuramente il miglior caffè, che sto bevendo anche in questo momento [ride, ndr].

 

Ok David, grazie mille per questa intervista, è stato un onore. Speriamo di vederci presto sotto al palco!

 

Grazie a te, non vedo l'ora!




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