Toga (Mike Tarallo)
Autori del recente "Diritto E Castigo", i TOGA si mostrano come una band irriverente che ha parecchie cose da dire ai propri ascoltatori, essendo per loro stessa ammissone un progetto musicale "di estrazione sociale". Incuriositi da questo simpatico incontro tra l'hard rock e l'iconografia del gruppo, abbiamo convocato su SpazioRock il vocalist Mike Tarallo per un'udienza... ehm, una chiacchierata a tutto tondo sul mondo dei TOGA. Buona lettura!
Articolo a cura di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 12/03/13
Ciao ragazzi e ben trovati su SpazioRock. Qualche settimana fa, recensendo il vostro disco “Diritto e Castigo” mi sono permesso di scherzare riguardo al vostro nome. Spiegate ai lettori da cosa deriva la denominazione “TOGA”?

Il nome della band TOGA prende spunto dalla mia attività. Sono Michele Martinelli, in arte Mike Tarallo, avvocato penalista come la nostra corista Giovanna “Gio’ iello” Fagioli. La toga, indumento che per motivi professionali indosso quasi tutti i giorni, incarna la trasposizione della vita quotidiana nelle canzoni della band che hanno sia una forte matrice autobiografica sia una forte estrazione sociale.

Siete un gruppo nuovo che si affaccia sul panorama musicale italiano, ma non siete propriamente dei giovanissimi. In che modo vi siete conosciuti e avete dato vita al progetto TOGA?


Il progetto TOGA nasce proprio dall'esigenza di mettere in musica rock quelle che sono le esperienze di vita vissuta e osservata, un'esigenza talmente forte che ha fatto sì che,nonostante l'età dei componenti della band (ognuno con le sue precedenti esperienze musicali alle spalle), prendesse forma un progetto con alla base la mai sopita sete di rock'n roll. E così, grazie a facebook, si sono ritrovati Mike Tarallo e Magnus (compagni di scuola alle medie!) dopo più di trent'anni, ma con passione immutata. Da qui via via tutti gli altri componenti della band, in particolare Angelo Castelluccia, chitarrista di una rock band negli anni '90 di cui facevo parte, Gio'iello, mia attuale collega, Daniele Izzi (batterista) e Alessio Donadei (chitarra solista) unitisi alla band perchè affascinati dal progetto.

La personalità che pervade le canzoni dell’album è notevole: battute e provocazioni si susseguono in modo divertente e mai troppo sfacciato. Chi scrive i testi delle canzoni? Quali sono le principali fonti di ispirazione?

I testi delle canzoni sono scritti da me con la collaborazione del bassista Fabrizio “Magnus” Allegri. Le fonti di ispirazione, come già accennato, non sono altro che il racconto delle esperienze che questa incredibile vita ci si riserva ogni giorno.

toga_intervista_2013_03Impossibile parlare di “Diritto e Castigo” senza citare una serie di argomenti di attualità, a cui l’album fa largo riferimento con goliardia e stile. Innanzitutto, cosa prevale oggi nel nostro paese? Diritto o Castigo?

Il titolo del debut album "Diritto e Castigo" è quello che meglio si attaglia a ciò che i TOGA vogliono esprimere con la loro musica: il nostro Paese attraversa una situazione difficilissima dove il castigo prende il sopravvento su un diritto che viene calpestato sistematicamente dalle ingiustizie, dalla cattiveria, dall'invidia, dalle enormi differenze sociali, dalla voglia di apparire anche a costo di diventare famelici o addirittura carnefici , tutte vere piaghe della società attuale.

Si è da poco conclusa la campagna elettorale. In un contesto politico nazionale sempre più offuscato e burrascoso, il vostro brano “Quasi Quasi Faccio Il Politico” rispecchia realmente la vostra visione attuale della res publica?

Il brano "Quasi Quasi Faccio Il Politico" riunisce un po' tutti i vizi dell'uomo che vive la nostra epoca e soprattutto cerca di fotografare il significato che purtroppo sta prendendo sempre di più la definizione di "politico": ovvero un lavoro che è meglio di tutti gli altri perchè se riesci a farlo ti metti a posto per tutta la vita con tutti i benefici (economici e non solo) che ne derivano. Dimenticando quello che un politico dovrebbe realmente fare: cercare di salvare il nostro Paese dalla catastrofe.  
 
Presumibilmente il tram a cui si accenna nella hit “Attaccati al Tram” è quello milanese. Il tram diventa oggigiorno un punto d’incontro tra etnie differenti che da decenni ormai popolano le città della penisola. Come procede a vostro giudizio, tra prese di posizione e luoghi comuni, l’integrazione degli immigrati a Milano e in Italia? 

La canzone "Attaccati Al Tram" riprende un antico modo di dire tipicamente lombardo proprio perchè è frequente vedere oggi su un tram milanese, popolato ormai in grandissima parte da cittadini delle etnie più disparate, la signora di una certa età che osserva sconsolata come è cambiata negli anni la Milano che ella non riconosce più e che, suo malgrado, non riesce ad accettare. E' il sintomo di una Milano sempre più cosmopolita che, se da un lato i più giovani cominciano ormai fortunatamente ad assimilare ed accettare, dall'altro non proprio così si può dire per coloro che si ricordano una città diversa e della quale probabilmente non riusciranno mai ad accettarne i cambiamenti. E’ proprio nei confronti di questi ultimi che si rivolge l'espressione "attaccati al tram", come a dire che forse sarebbe anche opportuno che tutti accettassero una metropoli diversa e sicuramente, nel bene e nel male, più ricca di umanità e di nuove tradizioni e costumi.  
 
L’album è una fotografia del Bel Paese editata in chiave rock. Raccontare l’Italia attraverso un sound che storicamente non le appartiene è una scelta coraggiosa. Cosa ha spinto in voi il desiderio di affrontare tali argomenti?

La voglia di raccontare il nostro Paese in chiave rock, indipendentemente dal fatto che sia di italiana tradizione o meno, è dettata anzitutto dall'amore che tutti i componenti della band hanno per questo genere musicale e poi perché il rock è sinonimo di forza, perfetto per affermare con la musica ciò che, a nostro modesto parere, altri generi musicali non sono in grado (nonostante le mode del momento) di raccontare con la stessa potenza e semplicità.

toga_intervista_2013_02Quali sono gli artisti rock internazionali che più ascoltate e che più ispirano la vostra musica? In rete qualcuno bisbiglia Ac/Dc...

Ed ecco allora che gli artisti che ci ispirano musicalmente sono quelli che hanno dominato la scena rock'n roll degli anni '80-90 : dagli AC/DC, ai Kiss, agli Aerosmith, senza dimenticare gli storici gruppi che hanno fatto conoscere il rock in Italia (Led Zeppelin, Rolling Stones, ZZ Top ecc.).Mentre nei testi è di riferimento la struttura compositiva dei classici cantautori con la quale siamo nati (Bennato, Finardi, De Gregori, Rino Gaetano, ecc.)          

Progetti per il futuro? Cosa c’è oltre “Le Sbarre”?

C'è tanta voglia di rompere le "sbarre" e di far conoscere a tutta l'Italia la nostra musica attraverso tanti live, tanto sudore, fatica e soprattutto tanto tantissimo rock'n roll e divertimento, che è quello che ci vuole per affrontare la vita con lo spirito giusto. E' la nostra missione !    

Dove sarà prossimamente possibile apprezzare il vostro stile anche dal vivo?

Prossimi conceri in cui sarà possibile vedere i TOGA dal vivo :
 
5 aprile SESTO SAN GIOVANNI (MI): THE CLAN
 
21 aprile MILANO - Piazzale Cantore:  BOBINO presentazione videoclip “Quasi Quasi Faccio il Politico”

17 Maggio SEREGNO (MB): HONKY TONKY

Grazie per la collaborazione e buona fortuna.

Ma grazie a voi e ricordatevi di votare Toga!


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