Astral Doors
Notes From The Shadows

2014, Metalville Records
Heavy Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 10/09/14

La linea di demarcazione che separa la copia dall’omaggio molto spesso non è di facile individuazione. Prendete gli Astral Doors, per esempio: hanno in formazione un cantante, Nils Patrik Johansson, che viene da molti considerato un semplice emulo di Ronnie James Dio, e si ostinano a proporre al pubblico moderno dischi che suonano in tutto e per tutto come le opere dei Rainbow, dei Black Sabbath o di Dio. Sarebbe facile, quindi, etichettarli come semplici imitazioni dalla poca fantasia creativa, ma un ascolto meno superficiale dei loro dischi, così come anche di questo “Notes From The Shadows”, permette di cogliere la loro essenza più vera, il desiderio di riproporre quel suono proveniente dai lontani anni ’80 che ha saputo incantare milioni di ascoltatori; una riproposizione, comunque, non puramente meccanica, ma mediata dalla passione e da una indiscutibile bravura tecnica. Lo stesso Johansson, pur sembrando una copia di Dio, e questo è innegabile, è molto più di un semplice imitatore, grazie ad uno stile molto personale (come risulta anche dal suo operato nelle altre band di cui fa parte). Questa loro scelta stilistica ha anche un rovescio della medaglia, visto che le sorprese in un album degli Astral Doors sono pari a zero, ciò che ci si aspetti è ciò che trovi. Le variazioni sono praticamente nulle e la crescita artistica è inesistente. Se normalmente questi aspetti possono essere visti come delle pecche, nel caso del combo svedese si può anche sorvolare sull’immobilità del proprio percorso grazie ad una maturità artistica e ad una coesione di tutto rispetto che si possono riscontrare in ogni loro brano.

“Notes From The Shadows” si segnala per la solita commistione di ottimo heavy metal e di sopraffino hard rock, come i cinque musicisti svedesi ci hanno abituato da undici anni a questa parte. I modelli di riferimento sono sempre gli stessi, ed in alcuni casi sono più un ricalco che un’ispirazione, come succede per la melodia iniziale di “Shadowchaser” che copia in modo quasi identico quella di “Man on the Silver Mountain” dei Rainbow. Il livello qualitativo, come sempre, è eccellente, e nonostante la penuria di novità, la presenza di una lunga suite come “Die Alone”, dal tono cupo e malinconico, giocata sapientemente sui diversi stati emotivi grazie ad un’ottima prova vocale di Johansson ed alle tastiere di Jocke Roberg, è un piacevole diversivo. Così come “Desert Nights”, il brano più leggero di tutto il disco, graziata nuovamente dall’accoppiata Johansson – Roberg, con un coro che richiama i Van Halen ed un’attitudine più vicina all’hair rock che non al canonico sound havy metal. “In The Name Of Rock” è quanto di più vicino si possa trovare ai lavori di Ronnie James Dio, e l’anima rock-blues di “Shadowchaser” è un’aggiunta estremamente piacevole al tipico formato degli Astal Doors. Tra le tracce che si segnalano per particolarità va menzionata “Walker The Stalker”, dal riffing molto ispirato, un ibrido tra l’hard rock e l’heavy metal classico. Se l’album inizia bene con “The Last Temptation Of Christ”, che incorpora tutti i marchi di fabbrica della band, finisce in modo altrettanto ottimo, con la bonus track strumentale “Shadow Prelude In E Minor” dove vengono messe in mostra tutte le doti dei quattro strumentisti.

Critiche di originalità a parte, è innegabile la bravura degli Astral Doors nel portare avanti un discorso di rievocazione di un periodo (i favolosi anni ’80) estremamente fecondo per quanto riguarda l’heavy metal, riuscendo nonostante tutto a non suonare falsi o poco ispirati, mostrandosi sempre coinvolti e coinvolgenti. Proprio per questo loro saper amalgamare diverse influenze, “Notes From The Shadows” risulta un album indirizzato ad una grandissima fetta di pubblico, e vista la qualità elevata del prodotto, l’ascolto è più che consigliato.




01. The Last Temptation Of Christ
02. Disciples Of The Dragon Lord
03. Wailing Wall
04. Shadowchaser
05. Die Alone
06. Hoodoo Ceremony
07. Southern Conjuration
08. Walker The Stalker
09. Desert Nights
10. In The Name Of Rock
11. Confessions
12. Shadow Prelude In E Minor (Bonus Track)

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