Danko Jones (JC)
"A Rock Supreme" è l'ennesima pura celebrazione del rock firmata Danko Jones. JC ci porta alla scoperta di questo nuovo capitolo della band canadese.
Articolo a cura di Matteo Poli - Pubblicata in data: 21/04/19

Ciao JC, bentornato su SpazioRock! Come va? Come stanno i Danko Jones?


Grazie, tutto bene! Siamo contentissimi per l'uscita del nuovo disco "A Rock Supreme"!


Sono passati due anni spaccati da "Wildcat", e dall'ultima volta che abbiamo avuto il piacere di ascoltarvi in Italia, e rieccovi qui con "A Rock Supreme", un altro album elettricamente carichissimo. Sembra che la band stia vivendo un particolare periodo di grazia, tu che ne pensi?


Siamo quasi puntuali in incidere e fare uscire i nostri album ogni due anni, all'incirca. Per noi questo periodo di "grazia" significa avere finalmente una line up della band solida, questo è molto importante anzi fondamentale. Infatti, aver avuto Rich alla batteria per gli ultimi 3 dischi ha creato qualcosa di molto speciale.

 

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Da quando siete in circolazione, trovo che voi siate una delle poche rockband, insieme ai Clutch, che coniugano in modo esemplare semplicità, efficacia e potenza. Qual è il segreto? Come lavorate in fase di composizione?


Grazie. Nessun segreto o magia, siamo dediti al rock n roll. Tra tour e scrivere nuovi pezzi, siamo sempre occupati. Forse un segreto è che, amando quel che facciamo, sappiamo che siamo molti fortunati a suonare in una band.

 

Durante la nostra ultima intervista, vi dichiaravate entusiasti alla prospettiva di lavorare con Garth Richardson. Cosa puoi dire, a posteriori, del risultato del lavoro con lui?


Garth è una leggenda. Il suo approccio alla registrazione è unico e siamo fan delle registrazioni.
Il suo studio, situato su un'isola a due ore da Vancouver, è stupendo. In mezzo alla natura, con una bella vista dell'oceano. Lui è un produttore che ha anni e anni di esperienza, che non solo conosce bene la musica, ma anche tutto il mondo tecnico nell'ambito dello studio di registrazione.

 

La vostra band mangia, beve, respira e produce rock. Il titolo del nuovo album sembra omaggiare il capolavoro di John Coltrane "A Love Supreme". Come mai? Che c'entra Coltrane con Danko Jones?

 

Siamo fan della musica. "Fire Music" è un titolo che abbiamo rubato a Archie Shepp e, per questo disco, Rich ha proposto questo titolo che è infatti un omaggio a Coltrane. Coltrane e più rock di molti gruppi di oggi; se ci pensi, la maggioranza delle sue registrazioni sono dal vivo; è emotivo, trascendentale.

 

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Avete in progetto qualche data italiana per promuovere l'album?

 

Sì, speriamo di tornare in Italia il prossimo autunno!

 

Siete maestri nell'incendiare il vostro pubblico. Qual è la cosa più folle che ti è capitata durante un'esibizione?


A Londra, anni fa, c'era un nano sanguinante che ha fatto un tuffo dal palcoscenico. Dopodiché, ha continuato a guardarsi lo spettacolo sollevato dal pubblico per quasi tutto lo show. Come se fossimo in una scena di un film di David Lynch. Quasi come due show stessero accadendo simultaneamente.

 

Spesso le vostre canzoni dialogano con i rockers del passato. Se dovessi nominare Grandi Nomi che hanno ispirato il nuovo disco, chi sarebbero?


Lemmy e Phil Lynott di sicuro. Per l'ultimi paio di dischi abbiamo sempre fatto un homage ai Thin Lizzy di sicuro. E i Motörhead per noi sono un gruppo che ci ha portato in tournée con loro e che ci hanno insegnato tanto.


Ti va di lasciare un messaggio speciale ai vostri fan italiani e ai lettori di SpazioRock?


Speriamo di vederci in Italia al più presto. Continuate a seguirci sui social per tenervi aggiornati!

 




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