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Voidgazer – Dance Of The Undesiderables

Quando si parla di heavy metal a stelle e strisce e dei suoi sottogeneri, le migliori espressioni del settore provengono quasi sempre dalla costa occidentale od orientale, ma negli ultimi anni anche delle zone un tempo marginali, come il Missouri e il Texas, sono diventate delle scene piuttosto vivaci e prodighe di valide formazioni. A questo proposito, la città di St. Louis rappresenta il luogo natale dei Voidgazer, quartetto che esordì nel 2016 con “Years Of Exile”, EP che, nonostante dei discreti feedback da parte della critica, non ha ottenuto il medesimo riscontro sul vasto e pignolo pubblico underground.

Dopo alcuni cambi in seno alla line-up, il nefasto avvento della pandemia rallentò, per forza di cose, l’attività della band, soprattutto dal punto di vista live, e soltanto nel 2021 vide la luce il secondo mini, capace di accendere l’attenzione dell’allora Atomic Fire Records, label oggi assorbita dalla Reigning Phoenix Music. Il presente “Dance Of The Undesiderables” costituisce, dunque, una ristampa del lavoro di tre primavere fa, con mix, mastering e grafica aggiornati per l’occasione e l’inclusione di un paio di nuove tracce che lo trasformano in un full-length. Almeno nominalmente, dal momento che “Grand Appeasement” si rivela un interludio di distorsioni della durata di sessanta secondi e rotti.

Malgrado si tratti di un album che travolge al pari di un uragano dal punto di vista della restituzione sonora, la scrittura dei brani, spesso e volentieri, non sa esattamente quale strada prendere, perdendosi tra mille rivoli che ne denunciano la pretenziosità eccessiva, il voler a ogni costo fornire prove dell’originalità e del talento degli artefici. Su una vaporosa base progressive sludge, infatti, il quartetto imprime una serie di variabili impazzite che vanno dal death al thrashcore dal djent al grind, dallo stoner al blues, senza dimenticare di inserire qui e là circospetti ramponi melodici che cercano di operare da mastice a una proposta globalmente confusionaria e sovente contorta, ancorché lodevole nelle premesse.

L’opener “Jesus Take The Needle” tende a sofisticare il frastuono caotico dei Sepultura primissima maniera, “Expectations Management” e “From Nothing” scaricano pallettoni di varia foggia estrema con contorno di corposi groove à la Mastodon, il maggior gruppo di riferimento per gli statunitensi, la title track e “Blast Equalizer” lanciano schegge NWOBHM e rock’roll infuse di steroidi, mentre “Sexual Sadist Serial Slasher” intrappola gli Exhumed e i Napalm Death in un doom più catatonico che malsano, sfigurando inutilmente una traccia il cui gustoso immaginario cinematografico ottantiano necessitava esclusivamente, a livello musicale, di brutale semplicità e speditezza.

Un disco che procede per esplosioni frammentarie, “Dance Of The Undesiderables” non riesce ad amalgamare con razionalità le tante e intriganti pulsioni interne, una sorta di rollercoaster sul quale restare in equilibrio appare un’impresa da titani. I Voidgazer definiscono il proprio stile biker prog, un’auto-etichettatura così naïf da fotografare bene lo stato dell’arte attuale.

Tracklist

01. Jesus Take The Needle
02. Dance Of The Undesiderables
03. Expectations Management
04. Blast Equalizer
05. Sexual Sadist Serial Slasher
06. Grand Appeasement
07. From Nothing

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