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Vuole essere una sorta di doppia celebrazione il “La Bolla Tour”, spartita tra l’altarino in onore dell’ultimogenito “Realtà Aumentata” ed il rituale di ringraziamento per i quasi trent’anni di carriera, da compiere ufficialmente nel 2026. Eppure sentivano il bisogno di farlo quest’anno, i Subsonica, mossi dall’amore incondizionato di chi c’era (e permane) dalla fine dei Nineties, di chi li ha accompagnati tra i rimbombi di “Radioestensioni” nei piccoli club in giro per l’Italia fino ai suoni che si spargono limpidi dai palchi delle grandi venues.

Ce n’erano tantissimi di questi, così come molti erano i volti delle nuove generazioni, attirati in Piazza Martiri della Libertà a Teramo dalla «band più figa d’Italia» – usiamo le parole di Ensi per descriverli, poiché effettivamente tale è la compagine torinese, da tre decenni avanguardia indiscussa nello scenario musicale del belpaese.

E chi si è già prestato ad un concerto dei Subsonica sa benissimo che si suda, si balla e, soprattutto, si salta: giusto il tempo di far colmare la piazza della provincia abruzzese, sold out per l’evento, che i lamenti di “Cani Umani” iniziano a pulsare nell’insidioso rosso che fagocita lo stage, l’aria si forgia di insidia synth e i Cinque di Torino sbucano dal retro, facendoci puntare le mani al cielo.

Subsonica Teramo 2024 photoByDiEgidioDaniele 00034

Primo troncone di un concerto lungo e maculato dedicato interamente a “Realtà Aumentata”, indirizzato dalle tensioni synth-rock di “Mattino Di Luce”, dal crossover dub-rock di “Pugno di Sabbia” e dai singhiozzi electro-pop di “Africa Su Marte”, che impostano il mood e allenano i polpacci per gli inevitabili spasmi motori che le prime note di “Aurora Sogna”, “Liberi Tutti” e “Discolabirinto” scatenano tra i sudati sorrisi del parterre.

Viaggiamo con l’equipaggio sonico, presentato a scaglioni da un Samuel in formissima, in un itinerario verso Marte che è metafora di una rotta di allontanamento da un mondo che si sta sgretolando sotto i colpi della scelleratezza dell’uomo: brillano sullo schermo i manifesti «Stop bombing Palestine and Ukraine», risuonano, dolorose come lame affilate, le parole di supporto di Max Casacci ai migliaia di migranti che muoiono in mare a causa degli sbarchi, leitmotiv della pistolata (piena di sdegno) titolata “Nessuna Colpa”.

Subsonica Teramo 2024 photoByDiEgidioDaniele 00018

Ma, allo stesso tempo, il percorso della navicella imbocca anche una strada parallela, quella che ricalca la genesi e l’evoluzione della band, dai primi gemiti jungle di “Giungla Nord” ai succitati estratti dal capolavoro “Microchip Emozionale”, dall’evergreen “Nuvole Rapide” di “Amorematico” al largo spazio concesso a “L’Eclissi” tramite i minacciosi singhiozzi sintetici di “Veleno” e gli afflati dance che sgorgano dalle tastiere di Boosta in “Il centro della fiamma”.

Così come nel tour (posticipato) a supporto di “Microchip Temporale” – rework del 2019 –, Ensi prende parte al carrozzone live per completare “Il Cielo Su Torino” ed il funk ballonzolante di “Scoppia La Bolla”, per rinnovare la fiamma sempre ardente di “Aspettando Il Sole” di Neffa e per autoproclamarsi il “Numero Uno” della scena.

Volata finale lasciata a cinque banger rivolta-platea: si salta prepotentemente quando “Il Diluvio” inonda Teramo, si danza convulsamente sulle sirene electro di “Lazzaro”, si sgomita sui chitarroni de “L’Odore”. Si urla a squarciagola il vorticoso anthem di “Tutti I Miei Sbagli”, si ciondola malinconici quando “Strade” apre col funk e chiude con l’exploit vocale di Samuel due ore di live (come di consueto) spettacolari.

La grandezza di una band è misurabile con diversi parametri e uno di questi, per chi vi scrive, è quanto questa riesca a far divertire anche chi non conosce nemmeno un loro pezzo: i Subsonica, in ciò, hanno il massimo dei voti da anni. Una potenza sonora camaleontica, una resa on stage che sfida e supera la produzione in studio ed una capacità di trascinare le folle che in pochi hanno, almeno con tale intensità e calore. Quello di Teramo è stato l’ennesimo grande live dei torinesi, portatori instancabili di un messaggio d’amore universale since 1996. Andateli a sentire, ancora una volta.

Setlist

Cani Umani
Mattino di Luce
Pugno di Sabbia
Africa su Marte
Veleno
Aurora Sogna
Liberi Tutti
Discolabirinto
Nuvole Rapide
Il centro della fiamma
Giungla Nord
Grandine
Universo
Il Cielo Su Torino (feat. Ensi)
Scoppia La Bolla (feat. Ensi)
Numero Uno (Ensi cover)
Aspettando Il Sole (feat. Ensi)
Istrice
Nessuna Colpa
Il Diluvio
Lazzaro
L’odore
Tutti I Miei Sbagli
Strade

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