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Sebastian Bach – Child Within The Man

Tranquilli, di brutto c’è solo la copertina! Infatti, “Child Within The Man”, che segna il ritorno di Sebastian Bach, è proprio un bel disco. L’ex frontman Skid Row ci propone un album hard ‘n’ heavy solido e accattivante, decisamente migliore dell’ultimo lavoro in studio, risalente a una decina di anni fa. A convincere, oltre alla prova del gruppo, è proprio la prestazione vocale di Seb, uno dei più grandi cantanti della sua generazione, anche negli ultimi live sembra aver ritrovato la verve e la forma canora dei fasti di un tempo – o almeno ci si avvicina in più momenti.

Si parte forte con la carichissima “Everybody Bleeds”, per la perfetta riscossa del singer, in un pezzo confezionato con maestria, dove c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno noi amanti della musica dura e sanguigna. La successiva “Freedom” è potente e orecchiabile e “(Hold On) To The Dreams”, che inizialmente sembra essere una classica ballata, peraltro cantata benissimo, diventa presto cattiva e graffiante. “What Do I Got To Lose?” suona nostalgica e ci riporta un po’ al glorioso passato, sia per sonorità che per stile compositivo. “Hard Darkness” si gioca tra momenti metal e cori melodici da stadio, con stacchi di batteria sono decisi e di buon gusto; peccato per i troppi effetti durante l’assolo di chitarra, che risulta così troppo coperto nel suo momento clou.

Carino anche il pop metal di “Future of You”, ma con “Vendetta” si rialza subito il tiro, una traccia che nonostante rimanga nella stessa orbita della precedente, risulta più variegata e con uno scoppiettante finale. “F.U.” è un treno in corsa che non può lasciarci indifferenti, bisogna solo salirci su e alzare il volume a palla. Alla chitarra come ospite figura Steve Stevens che ci guida nel pezzo hard rock perfetto. “Crucify Me” è un metal standard contemporaneo, mentre “About To Break” si dimostra incalzante con i suoi sfiziosi groove, con Devin Bronson alla chitarra che sforna un altro assolo magnifico: veramente incantevole il suo legato, c’è da sottolineare come nel disco sia riuscito a fondere vari stili in maniera impeccabile, facendo sempre la scelta giusta in base al pezzo. L’album si chiude con la trionfante e conciliante ballad “To Live Again”, dove Bach sfoggia dolcezza, colori e ruggiti da vero fuoriclasse.

Certo, potremmo dire che in alcune canzoni si può aver la sensazione che passaggi, sequenze di accordi e note siano simili a qualcosa di già sentito in ambito rock e metal, ma il tutto è ben miscelato in questo LP, quindi l’effetto risulta estremamente piacevole e possiamo affermare che c’è anche una buona dose di freschezza. Baz si ripresenta con prepotenza nel panorama musicale rock, si divertirà e farà divertire il pubblico che lo andrà a vedere in tour, offrendo show anche di una certa qualità alla platea. Questo sarà, probabilmente, il suo ultimo periodo da solista prima dell’attesa reunion con gli Skid Row, ormai nell’aria, ma nel frattempo possiamo goderci, con piacere, il disco del riscatto.

Tracklist

01. Everybody Bleeds
02. Freedom
03. (Hold on) To The Dreams
04. What Do I Got To Lose?
05. Hard Darkness
06. Future Of The Youth
07. Vendetta
08. F.U.
09. Crucify Me
10. About To Break
11. To Live Again

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