Fit For An Autopsy The Nothing That Is
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Fit For An Autopsy – The Nothing That Is

Con il nuovo album “The Nothing That Is”, i Fit For An Autopsy dimostrano ancora una volta di essere una forza creativa inarrestabile nel panorama del metal estremo. A due anni di distanza dal bellissimo “Oh What the Future Holds”, e a quasi un decennio di distanza da quel “Absolute Hope Absolute Hell” che li aveva messi in luce nella scena deathcore, la band di Will Putney prosegue con il suo percorso di crescita musicale.

Come negli album passati, anche in questo settimo disco è subito evidente una cosa: i Fit For An Autopsy sono bravissimi a bilanciare brutalità e melodia. Si sente subito dalla prima traccia, “Hostage”, in cui riff massicci e breakdown violenti si amalgamano alla perfezione con un’atmosfera più melodica. Un bellissimo mix di potenza e malinconia.

Brani come “Lust for the Severed Head” e “Savior Of None — Ashes Of All” si distinguono per la loro aggressività diretta, con riff che sembrano arrivare direttamente dagli inferi. Tracce come “Red Horizon” e la conclusiva “The Silver Sun”, invece, mostrano il lato più sperimentale della band: qui i Fit For An Autopsy esplorano sonorità più atmosferiche, con richiami al prog rock e alla musica ambientale, senza mai tradire le loro radici metal. “The Silver Sun”, in particolare, è costruita benissimo: parte con un’introduzione malinconica per poi esplodere in un climax devastante, dando vita a una chiusura carica di emozioni.

Un altro punto di forza dell’album è la performance vocale di Joe Badolato, che continua a impressionare con la sua capacità di passare da growl profondi e gutturali a un cantato più pulito e melodico. La sua voce, soprattutto dal vivo, sa emozionare e far venire la pelle d’oca: un dettaglio non indifferente, che aggiunge ulteriore profondità ai brani, rendendo l’ascolto più coinvolgente che mai.

“The Nothing That Is” entra di diritto tra i miei album preferiti del 2024. Un disco che consolida ulteriormente la forte presenza dei Fit For An Autopsy nella scena deathcore moderna, mettendo meravigliosamente in luce la loro abilità nel fondere violenza sonora e profondità emotiva. Un aspetto non banale, che li distingue da moltissime altre band appartenenti alla stessa scena.

Tracklist

01. Hostage
02. Spoils Of The Horde
03. Savior Of None – Ashes Of All
04. Weaker Wolves
05. Red Horizon
06. The Nothing That Is
07. Lurch
08. Lower Purpose
09. Lust For The Severed Head
10. The Silver Sun

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