Negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede la tendenza a formare supergruppi composti da musicisti di band che, a loro modo, sono stati capaci di imporsi come protagonisti in ambito rock e metal negli scorsi decenni. Nel 2019 il chitarrista Tracii Guns (L.A. Guns) ha deciso di scrivere, secondo le sue stesse parole, "l'album metal che avrei dovuto fare a 17 anni" e per la riuscita del progetto si è affidato al Michael Sweet, leggendario cantante degli Stryper: nascono in questo modo i Sunbomb.

Scritto principalmente da Tracii, "Evil And Divine" si allontana leggermente dal genere per cui sono famosi i due musicisti, spostandosi verso coordinate più propriamente heavy metal, andando ad accogliere influenze di band come i Judas Priest. La voce di Sweet, alta e potente, si adatta perfettamente al genere proposto, così come la sezione ritmica ad opera di Adam Hamilton e Mitch Davis (sostituito da Johnny Martin in "They Fought"). L'album si snoda quindi tra brani veloci e pezzi più cadenzati di lontana matrice doom, rendendo l'ascolto più vario e piacevole. Se infatti "Life", "Born To Win" e "They Fought" sono cavalcate inarrestabili, in pezzi come "Take Me Away", "Evil And Divine" e "Story Of The Blind" i BPM rallentano senza però perdere minimamente impatto. E in mezzo a pezzi energici e taglienti, c'è anche spazio per la melodia di "Been Said And Done", che spezza il ritmo con maestria.

Forse può sembrare scontato un buon risultato quando sono due pesi massimi del genere ad unire le forze, ma, come si dice spesso, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Rendiamo quindi onore a Tracii Guns e Michael Sweet, capaci di dare vita ad un progetto che possiede un'identità propria, senza risultare una copia sbiadita di L.A. Guns e Stryper. I due si mostrano a proprio agio anche su questi territori e danno l'impressione di avere anche altro da dire: difficile per ora dire se quella dei Sunbomb sarà una sola fiammata o se continueranno a stupirci anche in futuro.