L'angolo oscuro #6
Le uscite più interessanti in ambito estremo della seconda metà di luglio


Articolo a cura di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 03/08/20
Sudore copioso e canicola da solleone non sono da ostacolo per gli arcieri dell'estremo, pronti a scoccare, per questa seconda metà di luglio, frecce mortifere intinte nella foce dello Stige. Vediamone una sintesi dettagliata.
 
templeofdreadcoverTemple Of Dread - World Sacrifice (Testimony Records)

"World Sacrifice" avrebbe fatto la sua enorme figura se fosse uscito venti o trent'anni fa, ma ciò non rende la musica dei Temple Of Dread meno sapida. Dodici mesi dopo "Blood Craving Mantra", il cingolato della Frisia orientale parte dalla tranquilla isola di Spiekeroog per calpestare la terraferma e inserirsi nei solchi del vecchio death/thrash a firma Morgoth e Obituary. E queste due vecchie band maestre si riterrebbero fortunate a possedere, nel proprio pingue bagaglio, brani così freschi e incisivi, benché un po' troppo simili l'uno all'altro. Tuttavia, nel complesso, il disco funziona molto bene in termini di rievocazione efficiente di un sound old school che guarda alla metà degli Eighties senza nascondersi dietro eccessivi arzigogoli cabalistici e dichiarazioni di facciata. E Jens Finger degli Slaughterday al microfono rappresenta una garanzia, sempre e comunque.

Tracce consigliate: "Commands From A Black Soul", "Machine", "Sold Baptism" (Morgoth cover)

gaereacoverGaerea - Limbo (Season Of Mist)

La pubblicazione nel 2018 dell'esordio "Unsletting Whispers" rivelò i Gaerea come gli outsider atlantici del black metal. In "Limbo", gli incappucciati portoghesi, diventati sicuramente più maturi, imbracciano la smerigliatrice e si concentrano sulle influenze post della fiamma oscura, limandone i confini e le asperità. La nuova release, dunque, viene caratterizzata da una pesantezza che non si colora di un nero profondo, ma di un grigio opprimente: le chitarre plumbee e vibranti, le fragili melodie, le urla del singer a volte così disperate da richiamare le lacerazioni vocali del DSBM, testimoniano la competenza del gruppo nell'accostare tracce rigate da un'infinita tristezza, e in cui la letargia appare quasi palpabile, a pezzi segnati da un'aggressività burrascosa. Con in testa gli Mgła e un senso dei mutamenti d'umore da prossimi fuoriclasse.


Tracce consigliate. "To Ain", "Null", "Urge"

eremitcoverEremit - Desert Of Ghouls (Transcending Obscurity)

"Carrier Of Weight" (2019) esibì le capacità degli Eremit nell'erigere un afoso monolite sludge/doom dal taglio atmosferico e dal mastodontico running time di settanta minuti. Il presente EP, "Desert Of Ghouls", palesa appieno, e ancora una volta, la doppia anima del terzetto teutonico, oppressiva quando si tratta di costruire un clima asfittico e crudele, seducente durante l'evocazione allucinata di scenari desolati. Il songwriting costituisce l'elemento essenziale del fascino della proposta, con la band che sviluppa lentamente il proprio discorso sonoro, accatastando riff su riff, linea di basso su linea di basso. Un'architettura compositiva, figlia di Conan e Cough, attenta e certosina, esalante groove, polvere e sventura, e di fronte alla quale non si può far altro che inginocchiarsi e subirne la gravezza. Il grasso sassone sfrigola, eccome!

Tracce consigliate: "Beheading The Innumerous", "City Of Râsh-Il-Nûm"

bedsorecoverBedsore - Hypnagogic Hallucinations (20 Buck Spin)

Sulla scia di Chapel Of Disease, Morbus Chron, Sweven e Venenum, i capitolini Bedsore si inscrivono nella frangia più folle e abissale del death metal a matrice progressivo/psichedelica. Primo gruppo italiano a firmare per la prestigiosa etichetta statunitense 20 Buck Spin, i romani, attraverso le malie aliene di "Hypangogic Hallucinations", ci trasportano in atmosfere oniriche e surreali, legate all'immaginario cinematico horror e alla produzione letteraria lovrecraftiana, con tanto di organi spettrali e tastiere a conferire un tocco gotico e solenne all'acido viaggio. Malgrado delle fisiologiche incertezze nel processo di scrittura, soprattutto in merito a qualche mancata cucitura nei momenti di passaggio e variazione, il debutto dell'act tricolore può considerarsi ampiamente positivo: il futuro dell'estremo nostrano sembra essere decisamente in ottime mani.

Tracce consigliate: "Deathgazer", "At The Mountains Of Madness", "Disembowelment Of The Souls (Tabanidae)"

disavowedcoverDisavowed - Revocation Of The Fallen (Brutal Mind)

I Disavowed indugiano sulla breccia da parecchi lustri, eppure la loro ultima fatica, "Stagnated Existence", risale al 2007. Gli olandesi, in "Revocation Of The Fallen", conservano integra una formula brutal death vecchia scuola ormai consolidata, con aggiunta di sei corde neoclassiche e rotonde che attualizzano uno stile a rischio aterosclerosi. L'implacabile batteria, esaltata dalla new entry turca Septimiu Hărşan, incorpora una serie di break tecnicamente interessanti, mentre la frenesia distruttiva tipica del combo non colpisce alla cieca, fregiandosi spesso di un disinvoltura groovy ai tempi inesistente. Certo, le partiture restano soffocanti e il tiro temibile, ma, in generale, le concessioni alle lusinghe eufoniche del moderno non sono rare, e per di più, si dimostrano alquanto benefiche. Bentornati!

Tracce consigliate: "The Process Of Comprehension", "Imposed Afterlife", "Therapeutic Dissonance"



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