I 100 migliori dischi del Progressive Italiano
Tsunami Edizioni vi invita a scoprire i dischi che hanno reso grande l'Italia negli anni 70


Articolo a cura di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 13/05/14

Ludovico Einaudi, Franco Battiato, Alan Sorrenti e Red Canzian, ma anche Francesco De Gregori, Tullio De Piscopo e persino un insospettabile Michele Zarrillo. Cosa hanno in comune tutti questi artisti, esponenti di punta di quella che un tempo veniva definita "musica leggera"? Il periodo di seria e orgogliosa militanza rock. La risposta è di Mox Cristadoro, giornalista di provata esperienza col pallino del rock progressivo Made in Italy, l'uomo che ha permesso a Steven Wilson e Serji Tankan di conoscere i dischi degli Area e dei Napoli Centrale. La passione prende la forma tangibile del libro con "I cento migliori dischi del progressive italiano", per quello che diventerà l'ennesimo gioiellino di casa Tsunami.


i_100_migliori_dischi_progressive_italiano_speciale_02"Conservo ricordo indelebile", scrive l'autore nella prefazione, "dei cieli pomeridiani autunnali nella seconda metà degli anni '70 come passaggio importante della mia vita, ma anche come momento particolarmente ispirato della creatività umana". In questo contesto storico anche il nostro Paese seppe ritagliarsi il suo momento di gloria che la proiettò per un periodo sul palcoscenico internazionale. Una prolificità dettata dal fermento che percorreva la nazione in quegli anni, incluse le derive che l'avrebbero poi condotta nel clima buio degli anni di piombo. Il progressive rock italiano è stato, parola di Ian Anderson, la cosa più grande che l'Italia abbia mai realizzato al di fuori dei suoi confini in termini musicali, e il suo zenit creativo può essere collocato fra il '71 e il '76, periodo in cui il nostro Paese è stato un pullulare di situazioni votate alla sperimentazione nel nome del rock fuori dagli schemi.

"I 100 migliori dischi del progressive italiano" riassume le tappe significative di quel periodo con la perizia che caratterizza ogni appassionato. I dischi di Area, PFM, Goblin, Battiato e New Trolls ("Concerto Grosso") sono le tappe obbligate di un percorso che si conclude negli angoli del tempo, fra i solchi del debut dei Biglietto per l'Inferno ("il miglior album rock mai pubblicato in Italia") e le visioni avanguardiste dei Pholas Dactylus. Non c'è angolo della penisola che non abbia avuto la sua espressione di rock progressivo, dalle grandi città (Napoli, Milano, Genova) epicentro di un movimento che si è irradiato come un terremoto per tutto lo stivale. C'è il filo sottile che lega Italia e Regno Unito, terra che ha dato i natali ai mostri sacri del genere (Yes, King Crimson, Gentle Giant...) i quali hanno raccolto i primi consensi di pubblico proprio dalle nostre parti. C'è un mondo di artisti che per quasi un decennio ha portato una ventata di aria fresca nel rigido panorama italiano, un'esperienza di cui musicisti come quelli citati all'inizio hanno fatto tesoro prima di imboccare sentieri più nazionalpopolari.


C'è chi è tornato nel dimenticatoio, chi ha svoltato e della musica ne ha fatto una professione milionaria, chi si è ritirato in preda alle proprie vocazioni mistiche: ecco, questo libro raccoglie tutte queste storie di vita, di persone e di musica, gesta di uomini ordinari e straordinari che hanno fatto l'orgoglio del nostro paese. Che le generazioni future ne abbiano consapevolezza.




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