Ready To Rock!
Il gioco di società che ancora ci mancava


Articolo a cura di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 16/07/13
Se c'è una cosa in cui noi italiani siamo campioni del mondo, è quella di farci strada verso il palcoscenico ad un concerto verso cui infiamma la nostra passione, indipendentemente dalla posizione di partenza. Un evento oramai non circoscritto più nemmeno al mondo del rock, visto che esponenti della disciplina si ritrovano anche ai concerti di Laura Pausini, ma è solo nell'alveo dell'hard e dell'heavy che risiedono i campioni olimpionici.
Tommaso Bonetti è uno che ha studiato le meccaniche di questo sport, e ha deciso di unire le sue due maggiori passioni, quelle dell'heavy metal e dei giochi da tavola, in un'unica realtà: "Ready To Rock!"
 
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"Ready To Rock!" è un gioco di società della categoria "pesca e gioca", ovvero dove si pesca una carta dal mazzo e, a seguire, si svolgono delle azioni, due per la precisione. Lo scopo del gioco? Partire dalle transenne, a delimitare una griglia ideale su cui posizionare le carte, ed arrivare in prima fila al centro del palco, rappresentato dalla scatola di gioco opportunamente montata. Per fare ciò, si devono giocare delle carte percorso nella griglia ideale che ci separa dal palco, a creare lo spazio tra la folla attraverso cui far avanzare la nostra pedina a forma - manco a dirlo - di plettro; la cosa divertente è che se dietro di noi ci sta un plettro avversario, anche lui può sfruttare i corridoi creati dalla nostra giocata, e poiché le carte sono metafora del pubblico, una volta che i plettri sono passati, la folla al termine dell'azione si richiude, e le carte vengono, quindi, girate divenendo non più percorribili.
Nel mazzo, numerose carte bonus - tra cui citare la birra (peschi più carte), le groupies (fai un'azione in più) o gli heabangers (creano un muro invalicabile sul percorso di un giocatore a scelta, che può passare oltre solo con la carta "Bodysurfing") - e carte malus, come il "Piss stop" (peschi due carte, ma perdi l'azione successiva), fino ad arrivare alla mitica carta "Ready To Rock!", che ti costringe a pescare una carta speciale, detta "carta palco", dagli effetti generali sulla partita. Tra questi effetti, la "ballad", che scioglie tutti i muri, o lo "Special Guest" (Zakk Wylde nello specifico), che fa pescare una carta a tutti i giocatori.
Giocatori che devono essere da 3 a 9, per una durata media della partita che si aggira dalla mezz'ora all'ora, a seconda di quanto sgamati e tattici sono i vostri compagni di gioco.
 
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Grossomodo, queste le regole, e qui c'è un video esplicativo nel caso si voglia entrare maggiormente nei dettagli (non vi preoccupate: si familiarizza con le meccaniche in modo molto più semplice di quanto non appaia all'inizio, basta una sola partita di prova). Ciò che conta, invece, affermare con decisione in questa sede, è che questa piccola autoproduzione acquistabile attraverso il sito ufficiale del gioco ricrea alla perfezione le dinamiche di un concerto rock, con tanto di guerriglia che si infiamma violentemente quando i plettri giungono attorno alle "terze file".
E', in buona sostanza, quasi un acquisto obbligato questo "Redy To Rock!" per chiunque sia mai stato ad un concerto rock, per ridere in compagnia degli avvenimenti che, sin troppo frequentemente, avvengono in quelle gioiose occasioni, e tanto più "hard" sono i liveset a cui siete abituati, tanto più gustoso troverete questo gioco, opera in cui l'unico, vero difetto riscontrabile è la mancanza di un tabellone, un supporto che possa rendere più organizzata ed uniforme la partita. Partita che, per un'esecuzione agevole, necessita quasi fisiologicamente di avere a disposizione una corposa porzione di spazio, meglio se piano ed in assenza di vento (in altre parole: "Ready To Rock!" non è troppo portatile, e dà il meglio di sé su un bel tavolo sgombro).
 
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Se ci pensiamo, cercare di incarnare lo spirito nel rock'n'roll in un'opera ludica è un processo a cui siamo normalmente abituati in ambito elettronico (pensate sì al brand "Guitar Hero" e/o "Rock Band", ma anche a "Brutal Legend", ad esempio), ma che risulta una fresca ed originalissima esperienza se torniamo alla concretezza dei giochi classici da tavola. In questo contesto, non possiamo che rinnovare l'entusiasmo nei confronti del progetto di Tommaso Bonetti, che è riuscito a bilanciare due aspetti che solo all'apparenza sembravano, sinora, inconciliabili.

Ed ora scusate, ma è il mio turno di giocare, e spero di pescare una bella carta "Wall Of Death", così da creare il caos sulla Terra...



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