Addio, Ronnie James Dio
La Voce del Rock e del Metal e' stata portata via dal terribile male, il suo piu' temuto dragone da affrontare


Articolo a cura di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 16/05/10
In certe giornate in cui sei davvero felice, dove il sole finalmente fa capolino nel cielo e colora tutto come l'arcobaleno, accettare certi fatti dell'esistenza, dove la vita e la morte si alternano in un'eterna danza alla quale tutti siamo obbligati a prendere parte, è veramente dura, se non impossibile.


Ci sono persone che sono superiori a tutto e a tutti, che subito si rivelano per la loro caratura e talento; quelle persone, dicono i fatti e specialmente la storia, sono destinate a lasciare grandi memorie, grandi ricordi in tutti coloro che incroceranno nel loro percorso. Ci sono persone per le quali rimani immediatamente affascinato e folgorato: decidi di seguirle nella loro lunga carriera dorata, lungo la loro strada fatta di gloria e non pensi al tempo che scorre, non pensi affatto che questi siano fatti di carne umana, di ossa delicate e fragili come le nostre, perché sono dotate di una voce sovraumana, potente. Divina. Fino a quando il tempo irrompe e spezza la magia che si è creata. Si spezza il filo della vita, quello che nell'antichità veniva affidato alle Parche, e anche queste persone se ne vanno, non sembrano più fatte di membra portentose e divine. Ti lasciano solo, costringendoti a tornare con i piedi per terra. Ti senti solo, perché hai dato tutto quello che potevi a questi miti, leggende e quasi ti senti arrabbiato con loro nel momento in cui ti abbandonano. Però, non a caso ieri sera ho visto un capolavoro quale "Blade Runner" e nella ferale battuta finale di Gaff:


"It's too bad she won't live. But then again, who does?" (é brutto il fatto che lei non vivrà per sempre, ma dopotutto, chi lo farà?)


Mi rendo tristemente conto che Ronnie James Dio se n'è andato per sempre. A dispetto del suo nome d'arte, di cui sapeva benissimo il significato, il dragone ha sopraffatto il suo corpo da folletto d'acciaio.

 

Non voglio stare qui a snocciolare fatti e fatti sulla sua carriera, perché già solo il suo nome fa tremare i polsi e bene o male lo si conosce, per un motivo o per un altro. Non è un necrologio freddo e sterile, da comunicato stampa che deve attirare visitatori. Voglio condividere, nel modo più personale e sentimentale possibile, il mio personale ricordo di Ronnie James Dio. E' un occasione per salutarlo con dignità, ma è anche un'occasione per ringraziarlo, sebbene con mezzi modesti, visto quanto ha saputo donare lui a tutti noi.


Il primo ricordo che ho di lui è stato con i Black Sabbath di "Heaven&Hell", al quale mi sono avvicinata per caso, ma la magia della sua voce mi ha catturato subito: l'ho paragonato immediatamente ad uno dei fenomeni più belli nell'universo, l'Arcobaleno. La sua voce aveva tutto, qualsiasi sfumatura, esattamente come quell'arco che si forma nel cielo, tra sole e pioggia. Lui riusciva ad essere entrambi, un sole delicato tra la bruma in "Children Of The Sea", un cavallo di battaglia anche nella sua carriera solista, un tuono che squarcia il cielo in "Rainbow In The Dark", un altro brano destinato a diventare un classico del suo repertorio. Quasi sempre per caso, da una parola come "arcobaleno" arrivo ai Rainbow, a quella copertina che rimarrà sempre tra una delle mie preferite, ed è anche stata una delle mie prime recensioni qui su SpazioRock, ringraziando davvero Gaetano per avermi voluto lasciare, quasi alle prime armi, una recensione così grossa, il cui valore è ingigantito ora che Ronnie non c'è più. Fino a qualche attimo fa avevo paura a mettere su un suo qualsiasi brano, ora ho messo su "A Light In The Black". In tutto questo buio che ammanta anche il suo sito web, contrastato dalle parole candide di sua moglie, comunque riesco a vedere la luce, sembra ingenuo, ma riesco anche a sorridere tra le lacrime.


Sempre "Blade Runner" mi ha insegnato, pur nella sua negatività di fondo, a cogliere un aspetto positivo in tutto questo: Ronnie James Dio è stato sempre molto amato, e, come soleva dire nei suoi ultimi concerti - ai quali io ho avuto la fortuna di presenziare due volte, in particolare all'eccellente performance del Wacken 2009 - poco prima di "Falling Off The Edge Of The World" "per quanto questa canzone sia cupa, non temete, noi abbiamo voi e voi avete noi e la nostra musica, e finché ci sarà tutto questo, non vi dovete preoccupare". Già, Ronnie James Dio non ci lascerà mai soli, perché la sua meravigliosa voce riecheggerà sempre per l'aria, nei nostri vinili, nei nostri dischi, rievocando memorie incancellabili, da tramandare a chi verrà dopo di noi. E, in fondo, penso che , dovunque lui si trovi in questo momento, non si senta abbandonato, perché lui ha avuto sino all'ultimo l'amore sincero di tutti noi che "per colpa" sua siamo qui ad ascoltare metal (ed anche rock), in tutte le sue sfumature.


Quando la morte coglie qualcuno di noi molto caro, è veramente difficile accettarla, ci mette angoscia per il nostro futuro ed influenza i ricordi che abbiamo di lui. Ora, so che è difficilissimo, ma cerchiamo di non ricordare un brano con Ronnie alla voce tristemente, cerchiamo sempre di ricordarlo per quello che ci ha dato di bello e di vitale. Qualora qualcuno volesse avvicinarsi alla sua voce, ai suoi lavori, facciamogli pure ascoltare tutto quello che ci aggrada, ma non dimentichiamo di dirgli quante cose buone e momenti belli ci hanno regalato "Neon Knights", "The Last In Line" o l'immortale "Stargazer". Ronnie James Dio non è più visibile dai nostri occhi, ma è ancora vivo e vegeto nelle note che lo hanno reso tanto amato ed acclamato. Lo sentiamo, lo vediamo, con gli occhi del cuore. La sua musica è un dono energico da fare, non è un dono da lasciare sui ripiani come un soprammobile pieno di polvere.


Le parole ora non servono più, sicuramente le mie verranno dimenticate, mescolate alle milioni che si stanno riversando ora per l'etere, per rendere omaggio alla Voce più grande che la storia del Rock e del Metal abbia mai avuto. Ad ogni modo, la sua musica vivrà in eterno e la sua voce canterà sopra ogni cosa, per sempre.


"We're a ship without a storm the cold without the warm light inside the darkness that it needs yeah / We're a laugh without a tear the hope without the fear we are coming home / We're off to the witch we may never never never come home but the magic that we'll feel is worth a lifetime".


"I'm a wheel, I'm a wheel / I can roll, I can feel / And you can't stop me turning
Cause I'm the sun, I'm the sun / I can move, I can run / But you'll never stop me burning".




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