Sfogo amareggiato di un amante della musica
Arrivano i grandi concerti estivi a San Siro e riprende il miserabile teatrino...


Articolo a cura di Stefano Risso - Pubblicata in data: 13/07/09
Come ogni anno, l'estate che invade Milano porta con sé un caldo tropicale, con i soliti allarmismi della Protezione Civile e i suoi fantomatici piani anti-caldo, come se fosse qualcosa di strano avere oltre trenta gradi in pieno luglio, la consueta corsa alle piscine e parchi pubblici della città, e un progressivo svuotamento della metropoli che porterà a una magnifica “desertificazione” in agosto (dite quello che volete, ma girare per le vie di Milano, godendosi le bellezze della città in piena libertà è qualcosa di impagabile). Ah dimenticavo, arriva l'estate e arriva lei, il pericolo pubblico numero uno, la tanto odiata, stagione dei concerti a San Siro.

Scusate la franchezza, ma mi sono davvero rotto di questa ignobile pantomima messa in atto ogni maledetta estate, tra assessori, Asl, Comitati di quartiere, Sindaco, e chi più ne ha più ne metta. Nodo della questione: i decibel. Qual'è il limite massimo? 78? 80? Cosa si deve fare per organizzare un concerto che non sfoci in disturbo alla quiete pubblica? Entro che ora bisogna spegnere gli amplificatori? Sempre le stesse questioni ogni anno, sempre le stesse polemiche, con la classica ciclicità tutta italiana di non risolvere mai i problemi, ma di “tirare a campare” fino alla prossima polemica.

Mi rendo conto che questioni di ben altra importanza vengono trascinate di anno in anno nel nostro paese, e una banale quisquilia su qualche concerto è cosa da poco, però da amante della musica, credo che la situazione abbia raggiunto una dimensione davvero grottesca. Tutto questo casino per cosa poi? Cinque concerti (ripeto... cinque!) da tenere alla Scala del Calcio, ribattezzata dal Sindaco Moratti la “Scala del Rock”, (altro argomento su cui discutere... se decidessero di ospitare veri artisti Rock avrebbe un senso, ma non pretendiamo che le Autorità capiscano “anche” di musica), già puntellati da restrizioni a cascata, come ad esempio quello dell'orario di chiusura imposto per le 23.30... Emblematica una denuncia penale a Bruce Springsteen per 22 minuti oltre il limite orario.

Come ogni pasticcio all'italiana, almeno a leggere i giornali, si fa tanto esercizio della parola, ma, come al solito, pochi fatti. Questo accusa quell'altro, Tizio annuncia una cosa, Caio promette di andarci contro, e così via. Non mi addentro in questioni puramente tecniche, se siano veramente così dannosi alla salute degli spettatori i famigerati 80 decibel, voglio invece soffermarmi sulle figuracce a ripetizione che subisce la città di Milano e in un discorso più ampio l'Italia intera. È possibile che per un comitato cittadino composto da un numero limitato di persone, debbano pagare migliaia di spettatori? Per cosa poi... Attendere pazientemente che la serata arrivi alle 23.30 per non sentire più la musica, questo per cinque occasioni all'anno. Non mi sembra una cosa così difficile da espletare. Specialmente perché se uno sceglie di abitare in zona San Siro deve anche mettere in conto questo tipo di possibili “disagi”... A meno che non ci sia qualcuno che sia arrivato in zona prima dell'inaugurazione dell'impianto, ovvero prima del 1926. Migliaia di persone tenute in scacco da qualche decina. È democrazia questa? Senza contare la già pessima nomea del nostro paese, con una cultura musicale che ormai rasenta il ridicolo (il Rock, questo sconosciuto), arrivando a trasformare un grande evento cittadino, come possono essere le esibizioni di U2 o Madonna, in qualcosa da combattere a suon di incartamenti e regole degne del peggior Azzeccagarbugli.

Noi amanti della musica possiamo fare ben poco, anzi nulla direi, come non può nulla questo articolo, visto che come si suol dire, “se la cantano e se la suonano” come vogliono. È solo un grido arrabbiato di chi vede una sua grande passione mortificata sempre di più giorno dopo giorno. Uno sfogo viscerale su un piccola questione, un piccolo esempio però significativo, di quanto in basso stia sprofondando questo Paese.


Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool