Da Metal Camp a Metal Days: 10 anni di musica, camping...
Uno speciale tutto dedicato al festival estivo sloveno che quest'anno compie 10 anni


Articolo a cura di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 13/06/13
Dal Metal Camp al Metal Days: dieci anni di musica, camping e...


Tanto, tanto divertimento.


Ma anche sole, pioggia, barbecue all'aperto, solidarietà tra vicini di tenda e tanta gente inciampata nelle tende, file chilometriche alle docce, un po' più brevi ai bagni chimici, le processioni su in paese per andare a comprare qualche vettovaglia, gente stra-carica che crea un micro castello fatto di tende, gazebo e attrezzatura da campeggio e lo decora come può: chi con bandiere, chi con fortini di lattine di birra vuote, chi con bambole gonfiabili rese quanto meno decenti (bisogna anche pensare al fatto che ci sono dei bambini) e chi invece se ne frega e in tenda ci va solo per dormire, sempre se riesce ad arrivarci. E poi bagni nel fiume gelido per fuggire alla calura (perchè anche se non si è in piena pianura, la Slovenia non è il Nord Europa), fette di cocomero volanti e gente che chiama a gran voce un certo Marjan, misterioso figuro che, secondo la leggenda, si è perso alla prima o alla seconda edizione e non è mai più stato trovato, anche se esistono almeno venti versioni della stessa storia.


Chi, come me, è stato al Metal Camp, potrà concordare con quanto scritto sopra, ma soprattutto potrà confermare quello che sto per dire: il Metal Camp è un posto magico.
Dal 2009 ci vado in vacanza. Arrivo, avverto a casa che sono arrivata e che il viaggio è andato bene, spengo il cellulare, monto la tenda e spengo il cervello. Mi guardo intorno e respiro a pieni polmoni l'aria di quella che oramai per me è una seconda casa, dove so che bene o male troverò qualche amico conosciuto alle passate edizioni e mi rilasso. Per una settimana mi rintano in questo luogo meraviglioso in cui si sta per scaricare una carica da 12.000 metallari incalliti il cui unico obiettivo è divertirsi tutti insieme. Non a caso lo slogan del Metal Camp è sempre stato "Hell Over Paradise", e di fatto è quello che succede: si scatena l'inferno in paradiso. Un inferno che si sta per scatenare nuovamente su Tolmin, Slovenia, per la decima volta, ma con qualche cambiamento.

 

metaldays_speciale_2013_01


Innanzitutto, cambia il nome: Metal Days, giorni del metallo. Ed è tutto quello che vogliamo: cinque giorni di metallo pesante in tutte le sue sfaccettature, due palchi, area campeggio immensa, buon cibo, ottima birra e poco altro. Non serve molto per godersi lo spettacolo, e ce n'è per tutti i gusti.


Ma partiamo dall'inizio.


Che cosa è cambiato nel corso degli anni?


Beh, alcune cose sono cambiate molto, altre sono rimaste le stesse. Hanno cambiato nome, ma quella è solo un'etichetta. Hanno migliorato le infrastrutture, soprattutto in caso di pioggia, perchè dopo la settimana infernale del 2009, con pioggia a tutte le ore del giorno e della notte e automobili impantanate ovunque, in stile Sonisphere 2010 in Svizzera, moltiplicato per cinque giorni, era il caso di sistemare questo piccolo dettagliuccio. Da quell'anno in avanti, poteva venire giù tutto il paradiso coronato di santi e nuvolette varie che avrebbero trovato il modo di aspirare l'acqua non drenata dal palco. È gradualmente migliorata la rete di distribuzione delle vettovaglie fino all'istituzione di un piccolo supermercato nel mezzo dell'area campeggio, per cui non si è più costretti ad andare su in paese per comprare qualcosa da preparare sulla griglia o sul fornellino elettrico che ci si è portati da casa. O per recuperare qualche cerotto perchè ci si è tagliati, e v'assicuro che succede.


Anche all'interno dell'area concerti sono cambiate le cose: non tutti gli anni ci sono gli stessi stand, ma alcuni sono una certezza (e una benedizione, come nel caso del fruttivendolo friulano che vende le pesche nettarine ad un euro al chilo), anche se se ne sono aggiunti e avvicendati di nuovi, con più o meno successo. O alcuni degli storici migliorano l'offerta di cibo, vedi l'inserimento dei tranci di pizza (buona) direttamente nello stand del cibo davanti al main stage. Hanno cambiato la disposizione delle docce, rendendole più accessibili anche a chi aveva piantato il campo base lontano dalla strada che ti porta all'area palco, e considerando che assieme alle docce ci sono i rubinetti per l'acqua potabile, è una gran cosa.

 

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Cosa non è cambiato invece nel corso degli ultimi quattro anni?

 


L'attenzione per l'ambiente: i punti di raccolta dei rifiuti sono moltiplicati, il sistema di restituzione dei dieci euro di cauzione è migliorato anche se l'ultimo giorno rimane sempre problematico riuscire ad ottenere la propria cauzione in tempi brevi, ma uno dei punti cardine della permanenza la Metal Camp è l'attenzione per l'ambiente. E il sistema di cauzione per le bevande funziona da favola, con un euro aggiuntivo al primo drink/birra/bibita e poi, portando indietro il contenitore di plastica, niente più cauzione fino alla restituzione della stessa quando si decide di alzare le tende (letteralmente) e andare a casa.


La gentilezza del personale e degli avventori. Anche il più burbero buttafuori addetto alla security non ti urlerà mai in faccia se chiedi un'informazione. Certo, se sei tu il primo ad urlargli in faccia, quello è un altro discorso, ma il discorso "sii gentile con gli altri e sarai trattato con gentilezza" lì funziona. Anche tra vicini. Soprattutto se sei italiano e sei partito con la moka e il caffè buono, state tranquilli che qualcuno verrà a chiederti un goccio di caffè, esperienza personale. L'atmosfera è talmente calma e rilassata che non è difficile avere un sorriso per tutti, anche per il vicino appassionato di porno grind che la prima mattina blasta il peggio gruppo underground a tutto volume alle sette del mattino.


La bellezza del luogo. Quella rimane invariata ogni anno, e la strada che arriva da Gorizia e costeggia l'Isonzo è un piacere da percorrere. Toglie il fiato, sul serio. E la spiaggia ghiaiosa dove i due fiumi che incorniciano l'area è uno dei posti migliori per trovare refrigerio facendo il bagno o anche solo sedersi all'ombra degli alberi. E l'acqua, per quanto sia fredda, è talmente pulita che effettivamente invita a farci un tuffo dentro. A rischio di congestioni varie.


Ma cosa cambia col nuovo moniker e il nuovo management?


metaldays_speciale_2013_03Personalmente, spero poco di quello che è stato elencato, ma sono stati aggiunti dei nuovi servizi per gli avventori, oltre alle convenzioni con i ristoranti locali per avere qualcosa da mangiare oltre al solito panino, magari con la possibilità di sedersi ad un tavolo e usare un bagno vero, e l'asilo (sì, c'è anche l'asilo), quest'anno sarà possibile prenotare una tenda e affittarla direttamente in loco, gran cosa per chi non possiede un'attrezzatura da campeggio e non è intenzionato all'acquisto per andare a campeggiare una sola settimana all'anno.


Ma soprattutto, tutto il sistema di pagamento all'interno dell'area concerti passa dagli stramaledetti coupon, tagliandi di vario valore che andavano dai 50 cent ai 3 euro con cui effettuare tutte le transazioni negli stand legati all'organizzazione (non quindi col merchandise e alcuni stand come quello di frutta e verdura, in cui tutti i pagamenti erano, fortunatamente, fatti in euro), alle carte prepagate. Come la cara vecchia carta di credito ricaricabile da usare su internet, si va allo stand designato, si carica quanti soldi si vuole sulla tessera a noi designata e quando si torna a casa si fa il processo inverso, ovvero ti vengono restituiti i soldi avanzati in contanti. Una miglioria che risparmia ore passate in fila, alberi e scene di panico per infilare nei portafogli e nei portamonete file infinite di tagliandini.


In dieci anni tante cose sono cambiate, il festival è mutato col passare del tempo per accogliere sempre più metallari e intrattenerli al meglio, mantenendo un livello di qualità eccellente anche in casi di estremo disagio come poteva essere la pioggia martellante del 2009 o la calura terrificante che ha portato una miriade di persone a dover richiedere i servizi del centro medico allestito all'interno dell'area concerto.


E in tutto questo, le band? La line up? Il running order?


Ci sono gli aficionados, band che spesso tornano, vedi gli Arkona: delle cinque edizioni a cui ho partecipato sono stati presenti quattro volte, o gli Alestorm, tre volte su cinque, ma ogni anno cercano di variare il più possibile. È in ogni caso un festival che tende verso il metal estremo, black, death e pagan sono tra i generi preferiti, soprattutto sul second stage, ma ce n'è un po' per tutti, dai power metaller più accaniti con la melodia ai nostalgici del vecchio heavy di una volta. E quest'anno c'è un headliner d'eccezione: King Diamond.


Cos'è che rende così speciale il Metal Camp, anzi, il Metal Days, rispetto ad un Wacken o un Sweden Rock Festival? È qualcosa che c'è nell'aria. Wacken ha la storia. Lo Sweden Rock ha la varietà. L'Hellfest ha lo scenario. Il Rock In Rio, beh, quello è in Brasile, basta quello. Ma il Metal Days, che quest'anno subisce tanti cambiamenti, a partire dal nome, rende tutti una grande famiglia. È una grande casa all'aperto, in un posto magnifico, popolato da persone magnifiche con cui è facile andare d'accordo in ogni frangente. Anche solo per scambiarsi un sorso di un intruglio fatto di fondi di bottiglia versati in un cocomero scavato e raffreddato nel fiume.


Decisamente, quel che rende il Metal Days speciale è questo: la sensazione di essere in una chiassosissima, incasinatissima, ubriachissima famiglia.




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