Tribulation
Where The Gloom Becomes Sound

2021, Century Media Records
Gothic Metal

Una mezzaluna minacciosa è sospesa bassa nel cielo notturno: il palcoscenico perfetto per "Where the Gloom Becomes Sound"
Recensione di Matteo Poli - Pubblicata in data: 30/01/21

I pipistrelli svolazzano, i segugi ululano con voluttà, brividi funebri ingombrano l'aria invernale e la Svezia ancora una volta gronda sangue ed orrore. Una mezzaluna minacciosa è sospesa bassa nel cielo notturno: il palcoscenico perfetto per l'inquietante ed intimo "Where the Gloom Becomes Sound". I Tribulation - pluripremiati Grammy ma con radici mai rinnegate nell'underground estremo - hanno lavorato duramente per quasi due anni in vari sotterranei innominabili e oscure cavità rituali per fissare dove l'oscurità diventa suono e ne sono emersi con un album di elegante e dolente sortilegio. Seguito logico ed ideale dei barlumi di "Down Below" (2018) e di "Children Of The Night" (2015), indiscutibilmente il quinto full-length dei Tribulation testimonia il nuovo step conseguito dal combo di Arvika.


"Ci siamo immersi nel mondo del mito", dice il chitarrista Adam Zaars, "con un focus specifico sulla magia elementale, dalla tradizione esoterica sia occidentale che indiana. Il mito e la magia ovviamente non sono qualcosa di nuovo nel mondo dei Tribulation, li presentiamo solo da una prospettiva leggermente diversa." Questo nuovo album è stato composto principalmente dal chitarrista Jonathan Hultén, impegnato anche nell'uscita del proprio album solista, "Chants from Another Place". Dal cantautore Roky Erickson all'old school dei Morbid Angel, dalla NWOBHM alla musica popolare svedese, Hultén ha scovato ed evocato streghe a popolare il proprio loculo creativo privato, estrapolandone la quintessenza. In effetti, il polso primordiale e la luccicante dissonanza di "Elementals", l'ingegnoso e diabolico sciabordìo di "Hour of the Wolf" e la regale necromanzia di "Leviathans" sono solo alcuni degli apporti di Hultén al lavoro. Il titolo del lavoro è stato ispirato dagli artisti tedeschi di darkwave Sopor Aeternus & l'Ensemble of Shadows. I Tribulation si sono finalmente sentiti pronti, liricamente e concettualmente, per rendere omaggio a uno dei loro artisti preferiti. "Where the Gloom Becomes Sound" è soprattutto inno e tributo al soprannaturale, alle cose indicibili che emergono dopo il crepuscolo, e a ciò che non ha forma. L'album, riuscito nel suo complesso, fa emergere episodi particolarmente felici: "In Remembrance" che apre degnamente il lavoro, "Daughter Of The Djinn" e "Funeral Pyre" sono le highlights del disco.


La band ha inciso per due mesi nello Studio Ryssviken di Linus Björklund; la produzione di Tom Dalgety (RammsteinGhost) è oscura e suggestiva al punto giusto e Magnus Lindberg ha provveduto agli ultimi ritocchi. Siamo di fronte ad un lavoro che va apprezzato più nelle atmosfere complessive che andando a scovare singoli passaggi o soluzioni; la musica gotica trae anzitutto il suo nutrimento dall'ambiente che disegna attraverso i suoni ed è proprio ciò che i Tribulation meglio sanno fare. Li si può tacciare di scarsa originalità, di ripetitività, ma la cosa - la cosa oscura e informe che attraversa la loro musica - loro sanno bene cosa sia, come chiamarla e come farla propria. Buon ascolto, rigorosamente after dark.





1.  In Remebrance
2.  Hour Of The Wolf
3.  Leviathans
4.  Dirge Of A Dying Soul
5.  Lethe
6.  Daughter Of tHe Dijnn
7.  Elementals
8.  Inanna
9.  Funeral Pyre
10.The Wilderness

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool