Vox Delitto
Potlatch [EP]

2015, Dischi Sotterranei
Psych/Alternative Rock

Un posto nel mare d'odio solcato dai più coraggiosi, dai più pazzi, o da chi semplicemente ha sbagliato via.
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 16/11/15

I colpi in reverse, il flauto traverso, mandolini e scioglimenti sono solo alcuni degli elementi di strumentazione - armi di distruzione - che i padovani Vox Delitto scovano dalla polvere, maneggiano ed impiegano nel loro rituale mistico di disfacimento e armonia verticale. È la sintesi, la celebrazione ed esaltazione di una tribalità appartenente ad un rapporto con la natura così vero da rimanere consacrato nel vento che spezza i denti, nelle acque dove si trova ciò che resta dei pregressi naufragi delle anime, nella terra e in ciò che giace, batte, sospira al centro di essa. Venti minuti di tenebre che sorridono, anche se non lo vogliono. Ogni cosa crolli, e si sciolga, anche le ossa cullate dall'inerzia. Potlatch è impronunciabile, mistico e rispettoso: una spirale avviluppata attorno ad un concetto che anche i temerari nativi americani temevano e amavano. È un insetto dondolante, è la faccia della luna che si nasconde e che cela la verità. È un tarlo che cammina e morde famelico il nostro senso di sazietà, di apparente tranquillità, di tradizione e pigrizia. Un posto nel mare d'odio solcato dai più coraggiosi, dai più pazzi, o da chi semplicemente ha sbagliato via.



01. Little Boy
02. Gli indiani al centro della terra
03. Rovine
04. Il mare
05. Hibakusha

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool