Uscito originariamente nel 1998, Invictus non rappresenta semplicemente l’atto conclusivo della trilogia “Marriage”. Invictus rappresenta il trionfo finale e definitivo di un certo modo di intendere la musica, di vivere di maestose passioni. Il disco venne alla luce con un compito difficile, se non impossibile…. Riuscire almeno ad avvicinarsi alla grandiosità dei due “The Marriage of Heaven and Hell”. Il buon De Feis accetta la sfida e il risultato è semplicemente uno dei migliori dischi della storia dell’Heavy Metal (ma forse anche del rock in genere).
Rispetto ai precedenti lavori della band l’album risulta molto più aggressivo e spigoloso, ma senza per questo mettere da parte l’epicità, la passione e la sensibilità che hanno reso grandi i due precedenti lavori.
In questo capolavoro tutto è ai massimi livelli: la stupenda copertina che ritrae Perseo ne è solo il primo esempio, ma è premendo il tasto play del lettore cd che inizia la vera magia. Se l’intro “. The Blood Of Vengeance “ ha il compito di catapultarci in un mondo di epiche avventure, con la sussessiva titletrack i nostri iniziano a scrivere la storia passando non solo da un’ispirazione musicale incredibile, ma anche da testi che sono veri e propri capolavori di poesia epica: “I sing of Power, Magick and Faith , a Sonnet of Pure Victory ..“. E’ con questa dichiarazione di intenti che inizia questo terzo capitolo di “Marriage”, per un viaggio che ha nel trionfo finale la sua naturale conclusione. Un trionfo di musica, di poesia e di epicità.
Testi poetici, momenti di aggressivo e ruvido heavy metal e passaggi musicali sognanti: questo e molto altro è Invictus. Ascoltate “Mind, Body, Spirit “ e resterete esaltati, ascoltate “Through Blood And Fire “ e darete un nuovo significato alla parola “epicità”, ascoltate “God Of Our Sorrows “ e verrete investiti da un turbine di emozioni talmente profonde da sciogliere il cuore anche del metallaro più integerrimo (e stiamo parlando di un break di poco più di un minuto !)
Impossibile non citare tutti i brani, ma anche il più accurato elenco difficilmente potrebbe trasmettere la magia di cui sono intrise le 16 tracce che compongono questo capolavoro.
Menzione speciale per la conclusiva “Veni, Vidi, Vici” , oltre dieci minuti e mezzo che racchiudono tutta la purezza, la poesia e la maestosità che questa favolosa band ha saputo regalarci negli anni.
Invictus è un capolavoro, uno di quei dischi che sa farti venire la pelle d’oca anche dopo 15 anni di ascolti. E’ un monumento a chiusura della più bella saga musicale che il mondo del metal ( e non solo) abbia mai avuto. Un gioiello tornato finalmente sugli scaffali in una nuova edizione con tanto di bonus cd in cui trovare sia bellissimi medley che brani inediti.